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Giornale d'Istituto

Sei ore di scuola, che pesanti !
Ma c’è una soluzione: bruciare !

Cari studenti fino ad ora abbiamo parlato di molte cose dalla politica alle scelte per il futuro, dai nostri laboratori alle nostre tradizioni ma ora mi sembra giusto parlare dello sport più diffuso a scuola: "saltare sei ore".

Quale studente di quinta può ritenersi un vero nonno senza aver capito l’importanza, per una buona media finale, di qualche bruciatina mensile?

Pensate che questa attività è così diffusa che per dire la stessa cosa: "non se ga voia de andar a scola" ci sono un marea di sinonimi.

Iniziamo subito a distinguere la bruciatina tattica, più diffusa a fine quadrimestre, dalla bruciata da stress che sboccia insieme alla primavera complici anche il sole e le belle giornate.

Bruciare è però un’arte e se non è stato ancora scritto un libro a proposito poco ci manca. Pensate a quanti problemi bisogna risolvere: la firma, il giorno giusto, la giusta compagnia etc.

A volte è più difficile saltare un giorno di scuola che preparare una interrogazione di storia.

Entriamo in questo universo con l’aiuto di alcuni laureati in materia.

Secondo i nostri esperti il problema minore è falsificare la firma; tra le soluzioni proposte suggerisco di scartare la carta copiativa perché è troppo evidente e scarterei anche la soluzione di ricalcare la firma perché il nuovo libretto è troppo spesso per ottenere buoni risultati.

Il metodo che considero migliore è quello di prendere la firma di un genitore appoggiarci sopra della carta velina, per ottenere una copia perfetta della firma, porre quest’ultima sopra il libretto e continuare con una penna scarica a passarci sopra fino ad ottenere un calco sul cartoncino del libretto, ecco il gioco è fatto ora basterà seguire con una penna il solco sul libretto per ottenere una copia perfetta.

Per i falsari di professione il gioco è ancora più semplice e la firma sarà a prova di perito calligrafo.

Un bel nodo da sciogliere è la compagnia giusta per trascorrere 6 ore in modo piacevole.

La soluzione migliore sarebbe qualche ragazza del Fogazzaro o del Da Schio con cui passeggiare tra le panchine di Parco Querini. Non tutti però hanno questa fortuna. Suggerisco allora di non bruciare con il compagno di banco perché sarebbe troppo evidente; piuttosto preferite un amico che magari sappia giocare a biliardo peggio di voi così da scroccare qualche partita.

Adesso basta scegliere il giorno fatidico in cui 6 ore di noiosa scuola si trasformano in una nuova avventura.

Spesso il giorno viene deciso con una tavola rotonda che si tiene in autobus o in corriera dove partecipano studenti di tutte le scuole e confrontando materie e professori si arriva a decidere il giorno giusto.

Per più indecisi la scintilla scocca alla vista del Regio Istituto dopo essersi ricordati di un paio di compiti e qualche interrogazione.

I nostri dottori in materia sconsigliano il sabato per l’alta concentrazione di docenti e genitori in giro per il corso.

Comunque ragazzi con queste belle giornate estive ogni giorno è quello giusto.

Per il 99% dei casi la vostra bruciatina si confonderà tra le altre assenze ma ... l’1% ... viene scoperto! Cosa fare in questo caso?

Cominciamo a distinguere: se si viene scoperti dai genitori il consiglio è di mostrarsi pentiti e dire che era la prima volta e magari usare una frase del tipo: "sono contento che mi abbiate scoperto volevo dirvelo ma non trovavo il coraggio di farlo ... scusa".

Nella maggior parte dei casi tutto finirà senza conseguenza "fisiche".

Nel caso in cui un professore scopre la firma falsa la soluzione varia.

Se chi vi scopre è un "buon" professore, allora vi consiglio di scherzarci sopra magari ricordando insieme il suo periodo scolastico: sicuramente contornato da qualche "assenza ingiustificata".

Se invece il professore è uno di quelli che digrignano i denti mostrando gli aguzzi canini a mo’ di Doberman, la situazione è grave: tanto per cominciare non avete ancora capito con quale professore dovete giustificare.

Tornando al grave fatto vi consiglio di negare tutto e sempre; nel caso che voglia chiamare a casa tirate fuori ogni scusa: "Nonna malata che dorme, genitori al lavoro o scuse varie".

E se proprio finite all’inferno chiamato presidenza, buona fortuna!: da lì non si è mai usciti.

Ed ora siete pronti a bruciare e magari, finchè siete a Parco Querini con qualche dolce ragazzuola, pensate anche a me che dopo queste righe, sarò controllato a vista.

Andrea Nicoletti, 4^CE