Index PRIMOPIANO - Maggio 1997

Il futuro dell’uomo? Roseo, anzi Blu Scuro

 

Dal 3 all’11 maggio a New York la grande rivincita a scacchi tra il campione del mondo Garry Kasparov e il supercalcolatore Ibm "Deep Blue" ripropone una sfida che per l’uomo potrebbe significare molto: la perdita, per la prima volta, della supremazia del pensiero logico sul pianeta

Forse è esagerato dargli tanta importanza, magari è solo un gioco anche se spettacolare e di alto livello. Oppure tutta una questione di sponsor e soldi. Ma dietro alla seconda sfida tra il campione mondiale Garry Kasparov e il supercomputer Ibm "Deep Blue", dal 3 all’11 maggio, c’è sul tavolo qualcosa di più di una semplice partita di scacchi: in questi giorni si potrebbe decidere se la logica al silicio ha superato quella organica, fragile ma fantastica di un cervello umano. Perché se vince Deep Blue-Blu Scuro, sarà una vittoria epocale. Che aprirà le porte al futuro delle macchine più intelligenti dell’uomo.

Il primo scontro di 15 mesi fa a Philadelphia tra Kasparov, 34 anni, campione mondiali da 12 anni e considerato unanimemente il più grande giocatore di scacchi mai vissuto e il mostro di memoria artificiale dell’Ibm si era concluso con la conferma del primato della specie homo sapiens. Ma quella maledetta sconfitta, la prima delle sei partite giocate tra i due, con la macchina che diede per la prima volta scacco matto ad un campione, ha lasciato il segno. In fondo gli scacchi per secoli sono stati considerati come l’espressione più evidente del pensiero razionale. Così adesso Kasparov deve vincere per quasi 6 miliardi di umani che non accettano che un computer sia più furbo di loro; Deep Blue per quel gruppetto di scienziati che, contro i 6 miliardi di persone, lo ha programmato per dimostrare la supremazia dei calcolatori.

Vista la lezione della volta precedente quando il maestro russo grazie alla fantasia mise in crisi la super macchina capace di alcuni milioni di calcoli al secondo, a Blu Scuro hanno dato ancora più potenza. Tanto che il povero Kasparov dovrà competere con uno sfidante che ha il doppio di velocità di calcolo dell’anno scorso e, forse peggio, la consulenza molto "umana" di un maestro di scacchi. Insomma come avere due cervelli.

Deep Blu, un calcolatore della serie Ibm RS/6000 SP è in realtà un processore parallelo i cui microchip sono specializzati nel gioco degli scacchi. I processori paralleli poi gli permettono moltissime operazioni simultanee. I progettisti di Deep Blue, scacchi a parte, dicono che è l’ideale per gestire sistemi complessi come il traffico aereo, la meteorologia, la dinamica molecolare. Intanto quel cassone alto due metri formato da due moduli ognuno contenente 16 processori, se lo tengono in una stanza del centro ricerche dell’Ibm. Quello che sovrasta minaccioso il campione russo nel salone di un grattacielo di Manhattan, a New York, è solo una replica.

I premi? Il vincitore si porta a casa 700 mila dollari (1 miliardo e 200 milioni), lo sconfitto 400 mila dollari (640 milioni). "Accetto qualunque soluzione - ha detto con una leggera ansia Kasparov - Anche una vittoria e cinque pareggi". Pensare che l’anno scorso, una cosa del genere, non l’avrebbe mai detta. Comunque per sapere se saremo ancora gli esseri più vanitosi della Terra seguite la sfida sul sito ufficiale: http://www.chess.ibm.com/home/html/b.html

Alessandro Mognon