Index MUSICA - Marzo 1997

Opera e balletto al Teatro Filarmonico di Verona

Il giorno 24/01/1997 è andato ina scena al Teatro Filarmonico di Verona un interessante spettacolo costituito da " GIANNI SCHICCHI " di Giacomo Puccini ed il balletto " LA SIGNORINA MAESTRA ED ILTEPPISTA " con musiche di Dmitri Shostakovich.
L'idea di comporre tre atti unici riuniti in un solo spettacolo era già venuta a Puccini nel 1900,dopo la prima di Tosca,traendo l' argomento dall'Inferno,il Purgatorio ed il Paradiso di Dante ma poi abbandonò il progetto.
Dopo Madama Butterfly fu attratto da alcuni racconti di Massimo Gor'ki e scelse " Ventisei più uno ", "Kan e il suo figlio " mentre per il terzo era indeciso tra " La zattera ", "Lo zingaro " e " Kanovalov ".
L'idea tanto vagheggiata del trittico prese corpo quando Puccini assistè al Theatre Marigny di Parigi al dramma la " Houppeland " di Didier Gold; il primo dei tre atti era trovato e la redazione del libretto fu affidata a Giuseppe Adami con il titolo " Il tabarro ".
Gli altri due atti furono " Suor Angelica "e " Gianni Schicchi " su versi di Gioacchino Forzano.
Il libretto dello Schicchi è dotato di pregi notevoli e di difetti.
I pregi sono la stringatezza dell'azione,il dialogo sempre vivo e pungente,la sottile comicità mentre i difetti sono l'eccessivo campanilismo nelle ripetute citazioni di paesi della campagna fiorentina ed i nomi assai singolari dei personaggi.

Puccini seppe però rivestire questo libretto con una musica che ben si adatta alla velocità dell'azione; prevalgono tempi rapidi con ritmi netti ed incisivi riservati ai parenti di Buoso Donati, mentre la linea melodica è affidata principalmente all'aria di Rinuccio " Firenze è come un albero fiorito " a quella notissima di Lauretta " O mio babbino caro " ed al duetto dei due innamorati alla fine dell'opera.
Molto ben caratterizzata è la figura del protagonista specialmente nel momento in cui accetta di falsificare il testamento con la sua tirata " Si corra dal notaro ...".
Nell'edizione veronese Schicchi era Bruno Praticò che ha disegnato il suo personaggio in modo pregevole senza cadere in facili guittonerie.
Francesco Piccoli era Rinuccio ; voce bella ed interessante ma che a volte si è lasciato andare a forzature di canto non perfettamente in linea con il personaggio.
Deliziosa come sempre Alida Ferrarini nella parte di Lauretta: il suo gusto, la sua precisione, la sua interpretazione sono stati elementi veramente ragguardevoli.
Bene tutto il resto della compagnia ben omogenea e preparata.
Non del tutto convincente la regia di Marco Gandini anche se è risultata assai misurata e senza eccessi di movimenti ( ma perchè il notaio raccoglie il testamento di Buoso Donati,scena cardine dell' opera, dal tetto della casa ? ).
La scena era di Edoardo Sanchi ed i costumi di Carlo Poggioli.
Allo Schicchi è succeduto il balletto " LA SIGNORINA MAESTRA ED IL TEPPISTA " , uno spettacolo inventato da Beppe Menegatti rifacendosi al balletto " LA SIGNORA ED IL TEPPISTA " di Kostantin Fjodorivic Bojarskij, al film " LA SIGNORINA ED IL TEPPISTA " di Majakovskij la cui sceneggiatura si rifà al balletto di Bojarskij ed al racconto di Edmondo De Amicis " LA MAESTRA DEGLI OPERAI " .
Si tratta di una storia ricca di valori umani e nello stesso tempo di valori sociali.
Un teppista frequenta una scuola serale formata da individui turbolenti e violenti;il teppista si innamora della maestra che lo respinge.
Allorchè la maestra viene minacciata dai suoi allievi il teppista la difende e viene violentemente percosso; la giovane allora lo premia con il suo affetto e con un bacio mentre il teppista muore tra le sue braccia.
La maestra si unisce agli scapestrati allievi ,ormai pentiti e decisi a cambiare vita in nome di una pacifica socialità.
Menegatti ha utilizzato in gran parte le musiche che Shostakovich aveva composto per il balletto " IL BULLONE " utilizzando solo in parte quelle di Bornjaskij.
Carla Fracci è stata una protagonista insuperabile dando prova di una grande sensibilità e di una penetrazione del personaggio veramente ammirevoli.
Il teppista era Stephane Fournial ed è stato all'altezza della protagonista.
Interessante la coreografia di Luc Bouy mentre le scene ed i costumi erano di Anna Maria Morelli.
L'intero corpo di ballo va lodato per l' impegno e la determinazione nella realizzazione del balletto.
Roberto Tolomelli ha diretto con mano sicura i due spettacoli ottenendo i migliori risultati nella seconda parte.
Tolomelli ,che fu assistente di Gianandrea Gavazzeni,lo scorso anno diresse a Verona " I DIALOGHI DELLE CARMELITANE " al posto del Maestro bergamasco ,scomparso poco tempo prima.
Successo franco e vibrante da parte del pubblico con numerose chiamate e trionfo personale di Carla Fracci.

Luciano Maggi