Index MUSICA - Marzo 1997

"Don Pasquale" al Teatro Filarmonico di Verona

Nel 1842 Gaetano Donizetti, all'età di quarantacinque anni, era già all'apice della fama ed aveva conquistato Parigi, meta ambita degli operisti di tutto il mondo, con "LES MARTYRS", "LA FILLE DU REGIMENT", "LA FAVORITE" e con l'edizione francese della "LUCIA DI LAMMERMOOR".
Nel settembre del 1842 Donizetti era a Parigi per allestire una ripresa della "LINDA DI CHAMOUNIX" ed in quella occasione strinse un contratto con Jules Janin, direttore del Théátre aux Italiens per una nuova opera.
La scelta cadde su un libretto dell'Anelli intitolato "SER MARCANTONIO", lavoro già sulle scene da circa trent'anni ad opera di Stefano Pavesi e tratto a sua volta da "THE SILENT WOMAN" di Ben Jonson.
Michele Accursi, giornalista amico di Donizetti e suo agente a Parigi, si mise alla ricerca di un librettista e furono scelti i fratelli Giovanni ed Agostino Ruffini, esuli genovesi a Parigi dopo le sommosse del 1833 - '34.
Nell'autunno del 1842 Agostino Ruffini si trasferì ad Edimburgo per cui il libretto fu effettivamente composto da Giovanni Ruffini.
Gli interventi di Donizetti sul testo furono molto pesanti tanto che il Ruffini, non riconoscendo più la sua opera, si rifiutò di firmare il libretto che uscì con la sigla M.A. che sta a significare Maestro Anonimo (anche se in generale i poeti non si denominavano Maestri) oppure le iniziali di Michele Accursi.
Donizetti impiegò tre mesi per la composizione della partitura ricca di spunti melodici e di pagine di intensa commozione e patetiticità; ne sono esempio l'entrata di Ernesto al secondo atto con il famoso "solo" della tromba ed il duetto Norina - Don Pasquale del terzo atto culminante con lo schiaffo della giovane al vecchio pretendente.
Don Pasquale andò in scena il 3 gennaio 1843 con un formidabile quartetto costituito da Giulia Grisi, Giovanni Mario (successore di Rubini come tenore romantico), Antonio Tamburini e Luigi Lablache.

Nell'edizione veronese Don Pasquale era Enzo Dara collaudatissimo in questa parte; si è disimpegnato con la solita vis comica dando quella giusta sfaccettatura al lato sentimentale.
Annarita Taliento ha impersonato Norina con freschezza ed agilità vocale ed una eccellente presenza scenica; deve però curare maggiormente il fraseggio ed eliminare qualche asprezza nei suoni.
Roberto Servile ha ben caratterizzato il dottor Malatesta senza cadere in eccessive esagerazioni.
Nella parte di Ernesto ha iniziato il tenore Raul Gimenez ma alla fine del primo atto ha dovuto essere sostituito dal presente Gregory Kunde; all'inizio dell'opera era stato annunciato che Gimenez non era in buone condizioni fisiche ma non si capisce perchè, essendo presente in sala il sostituto , il cambio non sia avvenuto all'inizio dello spettacolo.

Kunde si è disimpegnato abbastanza bene anche se inizialmente, a voce fredda, si è trovato in difficoltà.
Bruno Campanella ha diretto con ottimi risultati l'orchestra dell'Ente Arena di Verona.
Sul piano visivo lo spettacolo è risultato molto bello con la raffinata regia di Filippo Crivelli; le scene ed i costumi erano di Savi.
Vivo successo da parte del pubblico che ha tributato numerosi applausi a tutti gli artefici dello spettacolo.

Luciano Maggi