Febbraio 1997
OPERA
E BALLETTO AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA
Il giorno 24/01/1997 è
andato ina scena al Teatro Filarmonico di Verona un
interessante spettacolo costituito da " GIANNI
SCHICCHI " di Giacomo Puccini ed il balletto "
LA SIGNORINA MAESTRA ED ILTEPPISTA " con musiche di
Dmitri Shostakovich.
L'idea di comporre tre
atti unici riuniti in un solo spettacolo era già venuta
a Puccini nel 1900,dopo la prima di Tosca,traendo l'
argomento dall'Inferno,il Purgatorio ed il Paradiso di
Dante ma poi abbandonò il progetto.
Dopo Madama Butterfly fu
attratto da alcuni racconti di Massimo Gor'ki e scelse
" Ventisei più uno ", "Kan e il suo
figlio " mentre per il terzo era indeciso tra "
La zattera ", "Lo zingaro " e "
Kanovalov ".
L'idea tanto vagheggiata
del trittico prese corpo quando Puccini assistè al
Theatre Marigny di Parigi al dramma la " Houppeland
" di Didier Gold; il primo dei tre atti era trovato
e la redazione del libretto fu affidata a Giuseppe Adami
con il titolo " Il tabarro ".
Gli altri due atti furono
" Suor Angelica "e " Gianni Schicchi
" su versi di Gioacchino Forzano.
Il libretto dello Schicchi
è dotato di pregi notevoli e di difetti.
I pregi sono la
stringatezza dell'azione,il dialogo sempre vivo e
pungente,la sottile comicità mentre i difetti sono
l'eccessivo campanilismo nelle ripetute citazioni di
paesi della campagna fiorentina ed i nomi assai singolari
dei personaggi.
Puccini seppe però rivestire
questo libretto con una musica che ben si adatta alla
velocità dell'azione; prevalgono tempi rapidi con ritmi
netti ed incisivi riservati ai parenti di Buoso Donati,
mentre la linea melodica è affidata principalmente
all'aria di Rinuccio " Firenze è come un albero
fiorito " a quella notissima di Lauretta " O
mio babbino caro " ed al duetto dei due innamorati
alla fine dell'opera.
Molto ben caratterizzata
è la figura del protagonista specialmente nel momento in
cui accetta di falsificare il testamento con la sua
tirata " Si corra dal notaro ...".
Nell'edizione veronese
Schicchi era Bruno Praticò che ha disegnato il suo
personaggio in modo pregevole senza cadere in facili
guittonerie.
Francesco Piccoli era
Rinuccio ; voce bella ed interessante ma che a volte si
è lasciato andare a forzature di canto non perfettamente
in linea con il personaggio.
Deliziosa come sempre
Alida Ferrarini nella parte di Lauretta: il suo gusto, la
sua precisione, la sua interpretazione sono stati
elementi veramente ragguardevoli.
Bene tutto il resto della
compagnia ben omogenea e preparata.
Non del tutto convincente
la regia di Marco Gandini anche se è risultata assai
misurata e senza eccessi di movimenti ( ma perchè il
notaio raccoglie il testamento di Buoso Donati,scena
cardine dell' opera, dal tetto della casa ? ).
La scena era di Edoardo
Sanchi ed i costumi di Carlo Poggioli.
Allo Schicchi è succeduto il
balletto " LA SIGNORINA MAESTRA ED IL TEPPISTA
" , uno spettacolo inventato da Beppe Menegatti
rifacendosi al balletto " LA SIGNORA ED IL TEPPISTA
" di Kostantin Fjodorivic Bojarskij, al film "
LA SIGNORINA ED IL TEPPISTA " di Majakovskij la cui
sceneggiatura si rifà al balletto di Bojarskij ed al
racconto di Edmondo De Amicis " LA MAESTRA DEGLI
OPERAI " .
Si tratta di una storia
ricca di valori umani e nello stesso tempo di valori
sociali.
Un teppista frequenta una
scuola serale formata da individui turbolenti e
violenti;il teppista si innamora della maestra che lo
respinge.
Allorchè la maestra viene
minacciata dai suoi allievi il teppista la difende e
viene violentemente percosso; la giovane allora lo premia
con il suo affetto e con un bacio mentre il teppista
muore tra le sue braccia.
La maestra si unisce agli
scapestrati allievi ,ormai pentiti e decisi a cambiare
vita in nome di una pacifica socialità.
Menegatti ha utilizzato in
gran parte le musiche che Shostakovich aveva composto per
il balletto " IL BULLONE " utilizzando solo in
parte quelle di Bornjaskij.
Carla Fracci è stata una
protagonista insuperabile dando prova di una grande
sensibilità e di una penetrazione del personaggio
veramente ammirevoli.
Il teppista era Stephane
Fournial ed è stato all'altezza della protagonista.
Interessante la
coreografia di Luc Bouy mentre le scene ed i costumi
erano di Anna Maria Morelli.
L'intero corpo di ballo va
lodato per l' impegno e la determinazione nella
realizzazione del balletto.
Roberto Tolomelli ha
diretto con mano sicura i due spettacoli ottenendo i
migliori risultati nella seconda parte.
Tolomelli ,che fu
assistente di Gianandrea Gavazzeni,lo scorso anno diresse
a Verona " I DIALOGHI DELLE CARMELITANE " al
posto del Maestro bergamasco ,scomparso poco tempo prima.
Successo franco e vibrante
da parte del pubblico con numerose chiamate e trionfo
personale di Carla Fracci.
Luciano Maggi
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