a cura di Giulio Mozzi
- gennaio 1997
Non solo libri
Recensioni, schede e notizie
AVVISO AI NAVIGANTI. Gli
editori che volessero proporre volumi o riviste per
recensione devono inviarli al seguente indirizzo:
Nautilus, Ashmultimedia, via Fra' Paolo Sarpi 16, 36100
Vicenza, all'attenzione di Giulio Mozzi.
- RIVISTE. Emmaus
Italia, a. 12,
n. 3, pp. 34, diffusione gratuita
- RIVISTE. Altrochemestre. Documentazione e storia del
tempo presente, n. 4/96, pp. 60, L. 8.000
- RIVISTE. ClanDestino, trimestrale di letteratura, n.
4/1996, pp. 48, L. 8.000
- RIVISTE. Comunico
(parole, parole, parole), bimestrale, n. 1, pp. 68, L. 8.000
- RIVISTE. L'immaginazione, mensile di letteratura, n. 133,
pp. 24, L. 5.000
- RIVISTE. Maltese
- narrazioni,
n. 19, pp. 66, L. 6.000
- RIVISTE. Il
paradiso degli orchi, letteratura di fine
millennio, a.
iv, n. 15, pp. 68, L. 6.000
- SARAJEVO. Piero del Giudice, Sarajevo,
edizioni «e», pp. 264, L. 30.000
- VIDEO. Videojeans: un concorso per autori di video
con meno di 34 anni.
- LIBRI
INTROVABILI. Quarto
catalogo ragionato di libri introvabili,
edizioni Unopiùuno, pp. 88, L. 12.000
RIVISTE. Emmaus
Italia, a. 12, n. 3, pp. 34, diffusione gratuita
Non è una rivista di
letteratura (anche se quella di Emmaus è una storia che
aspetta ancora di essere raccontata), ma ci fa piacere
segnalare questo numero della rivista delle comunità
Emmaus d'Italia, perché presenta un panorama di tutta
l'attività del movimento nel nostro paese e nel mondo.
Emmaus nasce ("quasi per caso", come ama
ripetere l'abbé Pierre) nel novembre del 1949 a
Neully-Plaisance, nella periferia di Parigi. L'allora
giovane abbé Pierre accoglie in una vecchia casa (dove
in origine pensava di avviare una specie di ostello della
gioventù) l'ex forzato, assassino, suicida mancato ed
alcolista Georges. Altri disperati seguono. La logica
dell'abbé Pierre è: non si fa assistenza gratuita, ma
si lavora per venire incontro a chi sta ancora peggio.
Così si fondano piccole comunità dove la prima
attività lavorativa è la raccolta e la rivendita di
cose vecchie. E il ricavato finisce per lo più, una
volta soddisfatte le esigenze della comunità, in
progetti di sviluppo nel terzo mondo. Come dice il manifesto
universale del movimento: «Emmaus è nato nel
novembre 1949 dall'incontro di uomini che avevano preso
coscienza della loro situazione di privilegiati e delle
loro responsabilità sociali davanti all'ingiustizia, con
uomini che non avevano più alcuna ragione per vivere.
Gli uni e gli altri decisero di unire le proprie forze e
le proprie lotte per aiutarsi a vicenda e soccorrere
colore che più soffrono, convinti che salvando
gli altri si diventa veri salvatori di sé
stessi.» Con 153 comunità in Francia, una ventina in
Olanda, dieci in Italia, una trentina nel resto d'Europa
e una cinquantina nel resto del mondo, Emmaus è oggi una
delle più solide e serie esperienze di intervento contro
la povertà e la marginalità sociale.
Questo numero di Emmaus
Italia presenta una breve storia del movimento, una
panoramica delle comunità italiane, e una documentazione
di base: il già citato manifesto, la carta degli
"impegni solidali" approvata nell'ultima
assemblea mondiale di Emmaus (a Parigi, nel settembre
scorso), lo statuto del movimento. Tutte le comunità
italiane vivono della tradizionale attività di ricupero
e rivendita cose vecchie, sgombero soffitte eccetera.
LE COMUNITA'
E I MERCATINI DELL'USATO. La rivista Emmaus Italia
può essere richiesta presso le comunità e i
mercatini dell'usato. Redazione: Alessandra Canella, via
degli Obizzi 17, 35122 Padova, tel. 049-8753166, fax
049-8756685. Ecco gli indirizzi delle comunità in
Italia, alle quali può rivolgersi sia chi è interessato
a conoscere il movimento sia chi ha bisogno semplicemente
di svuotare una soffitta o una cantina, o di trovare
oggetti d'arredamento a poco prezzo: Arezzo: via
La Luna 1, 52020 Pergine Valdarno, 0575-896558. Mercatino
dell'usato: martedì, giovedì, sabato, 9-12 e 15-18.30. Ferrara:
via Masolino Piccolo 8/10, 44040 San Nicolò Ferrarese,
0532-803239. Mercatino dell'usato: mercoledì, sabato,
8-12 e 14-18. Firenze: via San Martino alla Palma
27, 50018 Scandicci, 055-768718. Mercatino dell'usato:
mercoledì, sabato, 8.30-12.30, 15-18.30. Padova:
via Pietro Mascagni 35, Lion di Albignasego, 049-711273.
Mercatino dell'usato: mercoledì 15-19, sabato 9-12. Prato:
via di Castelnuovo 21/b, 50047 Prato, 0574-541104. Qui ha
sede anche il segretariato nazionale dei campi di
lavoro. Mercatino dell'usato: mercoledì, sabato,
8-12, 15-19. Quarrata (Pt): via Buriano 62, 51039
Quarrata (Pt), 0573-750044. Mercatino dell'usato:
mercoledì, sabato, 8-12-15-19. Roma: via Baldelli
36, 00146 Roma, 06-5431544. Mercatino dell'usato:
martedì, giovedì, 14.30-18.30, sabato 9-18.30. Villafranca
Veronese: Località Emmaus 1, 37069 Villafranca
Veronese (Vr), 045-6337069. Mercatino dell'usato:
martedì, giovedì, 14-18; sabato 9-12. Oltre alle
comunità vi sono in Italia anche due "gruppi":
Cuneo: via don Cavallera 13, 12012 Boves (Cn),
0171-387834. Questo gruppo gestisce due Mercatini
dell'usato: uno a Boves in via Barali 5 (giovedì
14.30-18, sabato 8.30-12, 14.30-18), l'altro a Cuneo in
Largo Papa Giovanni XXIII (martedì, sabato 9-12,
15-18.30; giovedì 15-18.30). Piadena: Piazza
Garibaldi 3, 26034 Piadeva (Cr), 0375-980238; mercatino
dell'usato in via Bassa 5, 0375-98555, sabato 15.30-19.
La sede amministrativa di Emmaus Italia è in via
Aretina 230, 50136, Firenze, tel. e fax 055-6503458.
RIVISTE. Altrochemestre.
Documentazione e storia del tempo presente, n. 4/96,
pp. 60, L. 8.000
Altrochemestre
è una rivista che promette esattamente ciò che
mantiene. E' un'esperienza di ricerca (e di riflessione)
esemplare, e pertanto è interessante ed utile da leggere
anche per chi non abiti né a Mestre né nei dintorni.
Vediamo di che si tratta. Scrive Luca Pes nel pezzo
d'apertura dell'ultimo numero: «Altrochemestre (...) ha
pubblicato scorci di interpretazioni di realtà. Ha
cercato di privilegiare l'esplorazione, il lavoro sul
linguaggio, evitando i massimalismi e i giudizi a priori;
ha pubblicato intuizioni e impressioni pensando che anche
queste potessero fornire indizi di un mondo e di un clima
di un'epoca. La rivista nel suo piccolo è nata in
reazione a certi difetti dell'accademismo e del
giornalismo. (...) Lo studioso del presente fa i conti
con l'inaccessibilità degli archivi di stato,
considerati fondamentali per la storia contemporanea come
viene praticata oggi; può crearsi le fonti andando a
intervistare i testimoni o assistendo ai fatti (oggi
magari registrandoli con una videocamera). (...) La
storia del tempo presente (...) può diventare (come
avviene in altri paesi) la disciplina di chi vuol fare
giornalismo e reportage; e può permettere il recupero
del patrimonio di inchieste e di studi che si facevano in
Italia soprattutto negli anni Sessanta: Scotellaro,
Bosio, Montaldi, l'Istituto De Martino e via dicendo.
Certo, loro lavoravano sulla cultura "altra",
sulle classi subalterne, mentre adesso sarà utile
raccogliere anche altro materiale che aiuterà a capire
la società contemporanea: i generi di discorso (anche
degli imprenditori), gli elementi del paesaggio (anche le
cose che compriamo e usiamo).»
Che cosa c'è in
questo numero? Tanto per dare un'idea: un pezzo di Guido
Vianello su "Mestre beat", ossia sulla musica
dei complessi locali a metà degli anni sessanta;
un'intervista sul comprar casa a Mestre negli anni del
boom edilizio (1961); la cronistoria dettagliatissima (di
Gabriele Baroni e Sabrina Capra) del conflitto avvenuto
tra giugno 1995 e gennaio 1996, a Genova, attorno a un
campo nomadi; uno studio sulla nomenclatura viaria di
Padova (di Carla Bertolin); l'intervista a una coppia di
giostrai sulla realtà della loro vita e del loro lavoro;
un reportage fotografico "tra i ruderi e gli orti a
sud di Marghera" (cioè in un luogo dove, secondo il
senso comune, non c'è niente da vedere e da
fotografare); la descrizione delle aggiunge e dei riusi
(tra 1963 e 1995) in un complesso edilizio di ex mezzadri
a Carbonera, appena fuori Treviso.
A chi possono
interessare questi articoli e questi reportage?
Indubbiamente allo storico: essi sembrano un'applicazione
sul territorio e sul tempo minimo dell'idea di storia
inventata dalla famosa scuola francese (Les Annales).
Tuttavia, c'è più di qualcosa in questo lavoro di
ricerca che interessa anche la letteratura. Pensiamo al
signor Palomar di Italo Calvino (Einaudi), a libri
come La vita: istruzioni per l'uso e Pensare/classificare
di George Perec (Rizzoli), o Strade Blu e Prateria
di William Least Heat-Moon (Einaudi): libri (tra
parentesi: godibilissimi e di successo) che si fondano
proprio sul proposito di descrivere ciò che c'è, il
territorio e le cose attorno a noi, e il nostro modo di
percepire il territorio e le cose. Ossia, tentano di
rispondere alla domanda che Alfonso Berardinelli ha così
formulata: "Dove siamo esattamente quando crediamo
di stare in un luogo e quando crediamo di sapere di che
luogo si tratta?" (L'unità, 6.10.96). Ed è
interessante vedere come, nel rispondere a questa
domanda, le necessità della "storia e geografia del
tempo presente" si leghino con le risorse della
letteratura e della linguistica.
PER
TROVARE ALTROCHEMESTRE. Distribuzione
a cura di Filippo Benfante, tel. 041-926028. Internet:
http://www.geocities.com/Athens/1328/index.html. Nel
Veneto la rivista si trova: a Venezia nelle
edicole di campo Santi Apostoli e campo san Pantolon,
alla galleria Nuova Icona (Giudecca), alle librerie
Cluva, Il fontego, Laboratorio blu, Patagonia e Turcato.
A Mestre alle edicole di piazza Ferretto e
all'angolo via Olivi-Poerio, alle librerie Feltrinelli
(centro commerciale Le Barche), Fiera del libro, Don
Chisciotte, alle rivendite giornali Goatin (via Piave
161) e Rivistissime (riv. XX settembre 16). A Treviso
alla libreria Marton. A Marcon all'edicola Il
Chiostro, centro commerciale Valecenter.
RIVISTE. ClanDestino,
n. 4/1996, pp. 48, L. 8.000
Lasciando da parte il
nome, che ci sembra orribile, il trimestrale di
letteratura ClanDestino è una delle migliori
riviste di poesia che ci siano in circolazione.
L'editoriale (non firmato) dell'ultimo numero dice tra
l'altro: «Nel nostro lavoro abbiamo sempre cercato di
fare (...) una letteratura in cui avvenimento nel mondo
non sia avulso, (...) che sappia appellarsi a una ragione
"impegnata" con il proprio tempo. Che non eviti
le questioni di fondo né quelle di superficie. E oggi le
questioni di fondo e quelle di superficie tendono evidentemente
a coincidere. Basta vedere come si è confuso nel nostro
popolo il valore della giustizia e della convivenza, evidentemente
in conseguenza alla confusione incontro al problema
della morale. (...) Può essere strano, ma in mezzo alla
selva dei libri scambiati, dei convegni e delle letture
pubbliche (...) rari sono i veri incontri. C'è il
rischio di una catalogazione rapida e reciproca, dopo la
quale raramente ci si aspetta dall'incontro con l'altro
una sollecitazione, un accrescimento, uno scandalo che
abbiano a che fare con la partita che tutti,
personalmente e socialmente, si sta giocando in questo
tempo post-pasoliniano. (...) Abbiamo mosso il primo
passo (...) alla ricerca di incontri autentici. C'è un passaggio
obbligato tra letteratura ed amicizia: un passaggio
che pesca nel profondo e che pertiene al gesto di
leggere, di interpretare, ma anche al gesto di scrivere.
Chi ha ancora il coraggio di difendere, di sacrificarsi e
di lavorare per favorire la coscienza di tale
passaggio?»
Tra le cose
interessanti di questo ultimo numero (che però è
tutto interessante): un commento di Roberto Galaverni
[curatore dell'antologia Nuovi poeti italiani
contemporanei edita da Guaraldi, cf. NAUTILUS ottobre
1996] al sonetto "Adesso io ho una nuova casa"
di Beppe Salvia ("uno dei massimi beni poetici degli
anni Ottanta", scrive Galaverni, e si può solo
essere d'accordo); una conversazione di Daniele Piccini
con Valerio Magrelli [per il quale cf. NAUTILUS agosto
1996]; alcune belle poesie di Umberto Piersanti; alcune
traduzioni (a cura di Massimiliano Morini) dal poeta
delle isole Orcadi Edwin Muir (noto al pubblico italiano
quasi solo per il romanzo La marionetta, Theoria
1990); un inedito commento di Giovanni Testori all'Infinito
di Leopardi; una lunga e circostanziata (si può dire
così?) recensione di Andrea Gibellini a Blu oltremare,
il volume di poesie di Raymond Carver [cf. NAUTILUS
novembre 1996] recentemente tradotte in italiano e
pubblicate da Tullio Pironti.
COME FARE
PER AVERLO. ClanDestino è generalmente
reperibile presso le librerie Feltrinelli. Eventualmente
rivolgersi a Nuova compagnia editrice scrl, viale della
Libertà 54, 47100 Forlì (un abbonamento a quattro
numeri costa 30.000 lire, versamento sul ccp 12006474
intestato alla Nuova compagnia editrice, indicando la
causale: "abbonamento a ClanDestino").
ClanDestino
è diretto da Davide Rondoni. In redazione: Andrea
Gibellini, gianfranco Lauretano, silvio Guerra, daniele
Piccini, Antonio Santori, andrea Ulivi.
RIVISTE. Comunico
(parole, parole, parole), bimestrale, n. 1, pp. 68,
L. 8.000
E' una curiosa
rivista, questo Comunico (disponibile, dal n. 2,
solo per abbonamento). E' una rivista per i cosiddetti
operatori della comunicazione: uomini di pubbliche
relazioni, conferenzieri, uomini d'azienda eccetera. E'
fatta da Claudio Maffei e Ugo Canonici, due
professionisti a dir poco stimati. E vorrebbe essere,
stanti le affermazioni dei tre o quattro editoriali che
occupano le prime dieci pagine, un tentativo di rifondare
"secondo natura" la comunicazione aziendale: e,
a dire il vero, c'è nelle dichiarazioni d'intenti un
certo sgradevole tono messianico ("Comunico
nasce per aprire, per liberare, per mettere in relazione,
per scambiarsi in libertà idee, esperienze, scelte di
vita; sarà uno specchio che riflette e aiuta a
riflettere chiunque non abbia paura di confrontarsi in
libertà", scrive Claudio Maffei a p. 5: ma sembra
un po' la prosa dei giornaletti scolastici o di
movimento...).
Tuttavia, ci sono
almeno due cose indubbiamente interessanti. Uno: il tema
di questo primo Comunico è il "parlare
male". Si succedono articoli sulla lingua di Totò e
di Petrolini, sul grammelot di Dario Fo, e si
finisce con un "Elogio della parolaccia" (di
Alessandro Lucchini). I pezzi (è vero) sono un po'
dilettanteschi: tuttavia è curioso il cortocircuito che
si provoca tra le tradizionali esigenze della
comunicazione aziendale (chiarezza, persuasività,
leggerezza, istituzionalità ecc.) e le risorse della
lingua bassa, equivocante, autoreferenziale e corporea.
Due: ci sono due
ottimi pezzi (divulgativi) sulla comunicazione aziendale
vera e propria. "Parlare in pubblico: un'arte che si
può apprendere", di Claudio Maffei, che è anche un
piccolo modello di chiarezza espositiva, culminante nelle
otto regolette finali: "1. Sorridete e mettete
passione nell'esposizione. 2. Non leggete, preparatevi
prima e parlate a braccio. 3. Usate parole semplici e
concrete, frasi brevi. 4. Fate esempi, raccontate
aneddoti, usate metafore. 5. Fissate lo sguardo, a turno,
su tutto il pubblico presente in sala. 6. Non abusate
degli audiovisivi e soprattutto non leggeteli. 7. Variate
il tono della voce e non restate impalati. 8. Siate brevi
e rispettate rigorosamente il tempo che vi è stato
concesso" (p. 42). "E' vietato al manovratore
di parlare" è invece un bel saggio di Roberto
Vallini e Silvio Mattesco sul tema della comunicazione
degli enti pubblici. Si parte dalla constatazione ovvia
(ma con esempi non ovvi) che all'ente pubblico sembra non
interessare la qualità della sua comunicazione, sia
quella più spicciola sia quella più istituzionale; e si
tenta di raccontare, con un po' di prospettiva storica,
come ciò possa accadere. En passant si fa un
elogio delle tecniche di comunicazione fasciste (la
famosa "fabbrica del consenso", ancora troppo
poco studiata), e sembra che la tesi implicita
dell'articolo sia questa: l'ente pubblico (italiano)
riesce a comunicare solo nel percepirsi come autoritario
(fascista?); anzi, riesce a comunicare solo il suo
percepirsi come autoritario: pertanto la violenza
sulla lingua (esemplificata da una frase-horror come
"E' vietato al manovratore di parlare") è
semplicemente il marchio del potere. Strafalciono perché
io, il potere, posso. E qui appunto scatta il
confronto con gli strafalcioni deliberati di Totò...
COMUNICARE
CON COMUNICO. Redazione: piazzale
Aquileia 8, 20144 Milano, tel. 02-48193607, fax
02-4981021. L'editore del bimestrale è: Deus, via Beno
1, 20139 Milano, tel. 02-55210545, fax 02-55210265. Vi
sono varie formule di abbonamento: quello di base costa
L. 40.000. Per le forme del pagamento rivolgersi
all'editore Deus.
RIVISTE. L'immaginazione,
mensile di letteratura, n. 133, pp. 24, L. 5.000
L'immaginazione,
con dieci anni di attività e centotrenta numeri alle
spalle, è probabilmente la rivista di ricerca letteraria
più longeva e più continua d'Italia. Edita con cura e
coraggio da Piero Manni editore [vedi NAUTILUS di ottobre
1996, all'interno dell'articolo "L'alfabeto di
Belgioioso"], oggi L'immaginazione è quasi
l'unica rivista dove la sperimentazione letteraria è
accolta, bene accetta e ricercata. E infatti tra i
collaboratori più o meno fissi troviamo quasi tutti i
superstiti della stagione neoavanguardistica degli anni
Sessanta/Settanta. Ora, si sa che è molto di moda
(soprattutto tra chi si occupa di cultura e/o
letteratura, ha circa quarant'anni, e sta sgomitando per
un posto al sole) parlare dell'esperienza della
Neoavanguardia come di una calamità nazionale, di una
follia collettiva ormai fortunatamente trascorsa (e dalla
quale, comunque, l'interessato dichiara sempre di essere
stato esente). La verità è che chi oggi ha quarant'anni
circa, si occupa di cultura ecc., il clima della
Neoavanguardia l'ha respirato fin da piccolo, e farebbe
bene a riconoscere, quando ci sono, debiti e occasioni.
Ciò detto, di buono
in questo ultima Immaginazione c'è almeno la
recensione di Roberto Bugliani a Istmi e chiuse di
Eugenio De Signoribus (Marsilio 1996, uno dei migliori
libri di poesia dell'anno): per una volta troviamo una
recensione di poesia attenta al fatto metrico, anzi tutta
fondata sul fatto metrico, fino a dare al lettore
suggerimenti per la lettura ad alta voce. Interessante
anche la conversazione di Anna Grazia D'Oria con Luigi
Malerba a proposito del recente libretto Che vergogna
scrivere (una sorta di meditazione sullo statuto
sociale dello scrittore) che Malerba ha pubblicato per
Mondadori.
COME FARE
PER AVERLA. La via più semplice è rivolgersi
direttamente a Piero Manni editore, via Flascassovitti,
20/a, 73100 Lecce, tel. e fax 0832-307714. L'abbonamento
annuale costa L. 35.000 e può essere effettuato tramite
versamento sul ccp 11880739 intestato a l'immaginazione,
indicando la causale. Eventualmente ci si può rivolgere
ai distributori regionali delle edizioni Piero Manni: Ali
(02-48400501) per la Lombardia, Italia Libri
(011-6190565) per Piemonte e Val d'Aosta, Serena Libri
(010-311343) per la Liguria, Cda (049-8840299) per le Tre
Venezie, The Courier (055-300010) per la Toscana,
Albolibro (051-327084) per il Litorale Adriatico,
Errelibri (06-6877507) per il Lazio, Planeta Libro
(081-7419864) per il Sud, Didattico Libri (091-409434)
per la Sicilia.
RIVISTE. Maltese
- narrazioni, n. 19, pp. 66, L. 6.000
Prosegue la sua
navigazione il Maltese, rivista autoprodotta che
si sta avviando a diventare, tranquilla tranquilla,
l'unica vera e propria rivista di narrativa d'Italia. In
questo numero: racconti di Marco Drago (uno dei fondatori
del Maltese), Fabrizio Venerandi (nome nuovo per
il Maltese, già conosciuto nella rivista di
satira La rosa purpurea del Cairo), Roberto
Rivetti (classe 1965), Ernesto Aloia (classe 1966),
Andrea Roano (classe 1969), Luigi Anania (altro nome
nuovo per il Maltese)e Matteo Galiazzo (del quale
si può leggere un racconto, Acqua, in NAUTILUS di
dicembre 1996), alcune tavole di Sergio Varbella (classe
1971), e poesie di Sassà Gangitano (classe 1974).
Particolarmente piacevoli da leggere (anche per la
perizia tecnica) i quattro pezzi brevi di Marco Drago.
Interessante la conversazione con Dario Voltolini (del
quale si parla anche nella sezione LETTURE di questo
NAUTILUS): molto tecnica senza parerlo, è una buona
occasione per penetrare nel laboratorio di uno degli
scrittori italiani più interessanti del momento.
IL MALTESE,
come tutte le riviste autogestite, non è facilissimo da
trovare. Lo si trova nelle librerie Feltrinelli di via
Manzoni a Milano, di via XX Settembre e via Bensa a
Genova, di piazza Castello a Torino, di corso Umberto I a
Pescara; alla Libreria Adriatica di via Curzi a San
Benedetto del Tronto, alla Cooperativa Libraria
Universitaria di piazza Santa Sabina a Genova, al Vinyl
Magic di via Abba a Savona, alla Sherlockiana di piazza
san Nazzaro a Milano, a Libropoli di corso Genova a
Milano, a Messaggi di via Torino a Savigliano, alla
Bancarella del Libro di via XX settembre ad Asti, alla
Elemond di via Rattazzi ad Alessandria, al Top Smile di
galleria Garibaldi ad Acqui Terme, all'edicola di via
Moriondo e a quella di via Nizza ad Acqui Terme, alla
Cartolibreria Icardi di piazza Amedeo d'Aosta a Canelli,
e naturalmente alla Birreria il Maltese di piazza Caracco
a Cassinasco. Se proprio non ce la fate a trovarla potete
rivolgervi a Marco Drago, via Alfieri 34, 14053 Canelli
(At), oppure potete abbonarvi direttamente (quattro
numeri) versando L. 25.000 sul c/c postale 10958148
intestato allo stesso Marco Drago (specificare la
causale).
RIVISTE. Il
paradiso degli orchi, letteratura di fine millennio,
a. iv, n. 15, pp. 68, L. 6.000
E' decisamente
ambiziosa la dicitura che compare in copertina di questa
rivista sotto la testata: Letteratura di fine
millennio. Che poi significa, una volta che si va a
sfogliare, principalmente letteratura di genere:
dall'orrore classico (rappresentato da
"Duchessa", un racconto di Giovanna Repetto),
alla fantascienza di vario tipo (una lunga recensione a Necroville
di Ian McDonald), fino al rinascente noir italiano
(una bella intervista a Marcello Fois). Se l'accostamento
di "fine millennio" e di "letteratura di
genere" sembra, come dire, un po' troppo
semplicistico; e se il valore dei pezzi presentati è
molto vario (il già citato "Duchessa" è
orribile), tuttavia la rivista si lascia leggere e
contiene alcune cose interessanti. In questo numero
l'interessante è lo spazio dedicato a Boris Vishinski,
macedone, uno dei più grandi scrittori del nostro tempo,
tradotto poco in Italia e sempre presso editori di poca
forza commerciale (gli unici libri effettivamente
reperibili sono La corona di sabbia, ed. Santi
Quaranta, e forse La nave sulla montagna, ed.
Marietti). Il paradiso degli orchi pubblica un bel
racconto ("Il pittore"), tradotto da Augusto
Fonseca, e un saggio ben fatto di Gaetano Longo. Basta
questo a far sopportare una grafica troppo pesante,
alcuni pezzi inutili (come un saggio su Stephen King come
nuovo inventore del romanzo d'appendice) eccetera.
Trovarlo.
Il paradiso degli orchi, dir. editoriale Alfredo
Ronci, via Battaglia di Monte Porzio 5, 00040 Monte
Porzio Catone. Abbonamento annuale L. 24.000, versamento
su ccp 69349009 intestato a Andrea Pecorella, via Tuscolo
54, 00040 Monte Porzio Catone (Rm), indicando la causale.
La rivista si trova generalmente nelle librerie
Feltrinelli. Inoltre: a Bologna alla Libreria
delle Moline e da Grafton, a Cesena alla libreria
Dedalus, ad Imperia alla libreria La Talpa e
l'Orologiaio, a Parma alla libreria Passato e
Presente, a Pisa da Macchia Nera e alla Wise
Records, a Potenza presso Ermes libraria, a Reggio
Emilia alla Passato e Presente, a Rimini
alla Moderna, ad Albano (Roma) alla libreria
Caracuzzo, a Frascati alle librerie Cavour e Le
ricordanze nonché all'edicola di Largo Pentini, a Genzano
(Roma) da The Book, a Torino alle librerie
Comunardi, Village e Internazionale del libro, a Trieste
alla In Der Tat. E poi a Roma nelle librerie:
Achab, Alethusa, Anomalia, Banda Bonnot, Fahrenheit 451,
La Bancarella, Gabi, Rinascita, Metropolis, Lungaretta,
Pocket 2000, Ufo, e ai self-service del libro di via
Nomentana 31-33 e via Terme di Diocleziano 36.
SARAJEVO. Piero
del Giudice, Sarajevo, edizioni «e», pp. 264, L.
30.000
L'associazione
SPROFONDO prosegue il proprio impegno a favore delle
comunità della ex-Jugoslavia martoriate da quattro anni
di guerra civile. Proprio a sostegno delle associazioni
SPROFONDO e LA NOTTE DELLA COMETA per la popolazione
civile della città di Sarajevo, è da qualche settimana
in vendita il volume Sarajevo!, i cui proventi di
vendita saranno impiegati per finanziare le opere
umanitarie messe in atto dalle due associazioni sopra
indicate. L'autore è Piero del Giudice, scrittore
italiano che ha passato gli ultimi anni in Bosnia e a
Sarajevo. Non vuole essere un testo televisivo,
nel senso che non intende riproporre l'immagine del
conflitto così come è stata presentata dai media in
questi anni, ma racconta dei drammi e delle sofferenze
della popolazione civile così come sono stati osservati,
analizzati, e vissuti personalmente dall'autore.
Bellissime anche le numerose immagini fotografiche
realizzate da due reporter locali. Sarajevo! è un
libro importante per capire la capitale bosniaca, ma è
altrettanto importante, oggi, per continuare ad aiutare
la città.
INDIRIZZI.
L'associazione LA NOTTE DELLA COMETA ha sede presso
le edizioni «e», via san Cilino 16, 34128 Trieste,
040-566821. L'associazione SPROFONDO - COSTRUTTORI DI
PONTI ha sede a Valmorea (Co), cap 22070, via IV Novembre
13, tel. 031-806026, fax 031-807884. Indirizzo di
SPROFONDO a Sarajevo: ul. Alajbegovica 4, 71000 Sarajevo
(BiH), tel/fax 0038771-446885, tel. 0038771-444225 (sono
indicati i prefissi per chiamare dall'Italia).
VIDEO. Videojeans:
un concorso per autori di video con meno di 34 anni.
Il comune di San
Benedetto del Tronto e la provincia e il comune di Ascoli
Piceno organizzano, all'interno del secondo
"Festival Giovani" (9-15 marzo 1997), un
concorso per video. I temi proposti sono due: 1. aspetti
della condizione giovanile (conoscenza, ricerca, studio e
proposte); 2. limitazioni della libertà personale
(intolleranza, razzismo, sequestri di persona...). I
video non dovranno superare la durata di 30 minuti
(titoli compresi) e dovranno essere realizzati da autori
che non abbiano compiuto il trentaquattresimo anno di
età prima del 3 febbraio 1997, data ultima per la
presentazione dei video. La partecipazione è gratuita, i
video selezionati saranno offerti in visione durante i
giorni del festival, e ai vincitori per le due sezioni
sarà offerto un soggiorno di una settimana a Venezia in
occasione della mostra del cinema del 1997. Sono previsti
premi anche per le migliori foto di scena.
Per
informazioni: Informagiovani di San Benedetto
(0735-781689), Informagiovani di Ascoli Piceno
(0736-298202), Progetto Giovani di Pagliare del Tronto
(0736-898222), Ufficio relazioni pubbliche del comune di
San Benedetto (0735-794405), Ufficio relazioni pubbliche
della provincia di Ascoli Piceno (0736-277276).
LIBRI INTROVABILI.
Quarto catalogo ragionato di libri introvabili,
edizioni Unopiùuno, pp. 88, L. 12.000 (via Stelvio 3,
22055 Merate (Lc), tel. 039-990.99.61, fax 039-9909355)
Non sono proprio del
tutto introvabili i libri presentati in questo catalogo
(chiunque abiti in una città con una o due librerie di
libri a metà prezzo se ne renderà conto), comunque
questo catalogo di vendita per corrispondenza a prezzi
superscontati è un'iniziativa astuta, intelligente e
utile. Il punto è che qui i libri, anche se sono di due
anni fa, vengono descritti con la stessa cura che
abitualmente viene riservata ai volumi d'antiquariato.
Non un nudo catalogo, quindi, ma uno strumento di lavoro
(per il bibliofilo, il ricercatore, il libraio) che vale
la pena di possedere e usare. Tra le cose più
interessanti di questo quarto catalogo: un libro di studi
di Jean-François Lyotard su Duchamp (ed. Hestia, pp.
130, offerto a L. 18.000); I minatori della Maremma di
Luciano Bianciardi e Carlo Cassola (stesso editore, pp.
224, offerto a L. 14.000); un'ampia scelta di autori
italiani né "nuovi" né "classici"
(e quindi introvabili), dallo stesso Biancardi a Romano
Bilenchi, Antonio Delfini, Silvio D'Arzo, Ennio Flaiano,
Tommaso Landolfi ecc.: qui la "chicca" è
sicuramente l'edizione (a cura di Maria Corti) delle Opere
di Beppe Fenoglio del 1978, nella Nue (precedente a
quella nuovissima di Einaudi-Pléiade Gallimard), 3.880
pagine in cinque tomi per sole 80.000 lire. Bella anche
la sezione di libri di viaggi, e interessante la
disponibilità di un certo numero di libri di poesia (ad
es. Lume dei tuoi misteri di Giovanni Giudici,
Mondadori, offerto a L. 12.000). Dalla nota editoriale
all'inizio del volumetto, che presenta 627 nuovi libri,
par di capire che forse tra non molto il catalogo sarà
disponibile in Internet. La cosa ci renderà felici. Per
ricevere il catalogo basta scrivere o telefonare o
faxare.
|