a cura di Giulio Mozzi - gennaio 1997

Non solo libri

Recensioni, schede e notizie

AVVISO AI NAVIGANTI. Gli editori che volessero proporre volumi o riviste per recensione devono inviarli al seguente indirizzo: Nautilus, Ashmultimedia, via Fra' Paolo Sarpi 16, 36100 Vicenza, all'attenzione di Giulio Mozzi.

RIVISTE. Emmaus Italia, a. 12, n. 3, pp. 34, diffusione gratuita

Non è una rivista di letteratura (anche se quella di Emmaus è una storia che aspetta ancora di essere raccontata), ma ci fa piacere segnalare questo numero della rivista delle comunità Emmaus d'Italia, perché presenta un panorama di tutta l'attività del movimento nel nostro paese e nel mondo. Emmaus nasce ("quasi per caso", come ama ripetere l'abbé Pierre) nel novembre del 1949 a Neully-Plaisance, nella periferia di Parigi. L'allora giovane abbé Pierre accoglie in una vecchia casa (dove in origine pensava di avviare una specie di ostello della gioventù) l'ex forzato, assassino, suicida mancato ed alcolista Georges. Altri disperati seguono. La logica dell'abbé Pierre è: non si fa assistenza gratuita, ma si lavora per venire incontro a chi sta ancora peggio. Così si fondano piccole comunità dove la prima attività lavorativa è la raccolta e la rivendita di cose vecchie. E il ricavato finisce per lo più, una volta soddisfatte le esigenze della comunità, in progetti di sviluppo nel terzo mondo. Come dice il manifesto universale del movimento: «Emmaus è nato nel novembre 1949 dall'incontro di uomini che avevano preso coscienza della loro situazione di privilegiati e delle loro responsabilità sociali davanti all'ingiustizia, con uomini che non avevano più alcuna ragione per vivere. Gli uni e gli altri decisero di unire le proprie forze e le proprie lotte per aiutarsi a vicenda e soccorrere colore che più soffrono, convinti che salvando gli altri si diventa veri salvatori di sé stessi.» Con 153 comunità in Francia, una ventina in Olanda, dieci in Italia, una trentina nel resto d'Europa e una cinquantina nel resto del mondo, Emmaus è oggi una delle più solide e serie esperienze di intervento contro la povertà e la marginalità sociale.

Questo numero di Emmaus Italia presenta una breve storia del movimento, una panoramica delle comunità italiane, e una documentazione di base: il già citato manifesto, la carta degli "impegni solidali" approvata nell'ultima assemblea mondiale di Emmaus (a Parigi, nel settembre scorso), lo statuto del movimento. Tutte le comunità italiane vivono della tradizionale attività di ricupero e rivendita cose vecchie, sgombero soffitte eccetera.

LE COMUNITA' E I MERCATINI DELL'USATO. La rivista Emmaus Italia può essere richiesta presso le comunità e i mercatini dell'usato. Redazione: Alessandra Canella, via degli Obizzi 17, 35122 Padova, tel. 049-8753166, fax 049-8756685. Ecco gli indirizzi delle comunità in Italia, alle quali può rivolgersi sia chi è interessato a conoscere il movimento sia chi ha bisogno semplicemente di svuotare una soffitta o una cantina, o di trovare oggetti d'arredamento a poco prezzo: Arezzo: via La Luna 1, 52020 Pergine Valdarno, 0575-896558. Mercatino dell'usato: martedì, giovedì, sabato, 9-12 e 15-18.30. Ferrara: via Masolino Piccolo 8/10, 44040 San Nicolò Ferrarese, 0532-803239. Mercatino dell'usato: mercoledì, sabato, 8-12 e 14-18. Firenze: via San Martino alla Palma 27, 50018 Scandicci, 055-768718. Mercatino dell'usato: mercoledì, sabato, 8.30-12.30, 15-18.30. Padova: via Pietro Mascagni 35, Lion di Albignasego, 049-711273. Mercatino dell'usato: mercoledì 15-19, sabato 9-12. Prato: via di Castelnuovo 21/b, 50047 Prato, 0574-541104. Qui ha sede anche il segretariato nazionale dei campi di lavoro. Mercatino dell'usato: mercoledì, sabato, 8-12, 15-19. Quarrata (Pt): via Buriano 62, 51039 Quarrata (Pt), 0573-750044. Mercatino dell'usato: mercoledì, sabato, 8-12-15-19. Roma: via Baldelli 36, 00146 Roma, 06-5431544. Mercatino dell'usato: martedì, giovedì, 14.30-18.30, sabato 9-18.30. Villafranca Veronese: Località Emmaus 1, 37069 Villafranca Veronese (Vr), 045-6337069. Mercatino dell'usato: martedì, giovedì, 14-18; sabato 9-12. Oltre alle comunità vi sono in Italia anche due "gruppi": Cuneo: via don Cavallera 13, 12012 Boves (Cn), 0171-387834. Questo gruppo gestisce due Mercatini dell'usato: uno a Boves in via Barali 5 (giovedì 14.30-18, sabato 8.30-12, 14.30-18), l'altro a Cuneo in Largo Papa Giovanni XXIII (martedì, sabato 9-12, 15-18.30; giovedì 15-18.30). Piadena: Piazza Garibaldi 3, 26034 Piadeva (Cr), 0375-980238; mercatino dell'usato in via Bassa 5, 0375-98555, sabato 15.30-19. La sede amministrativa di Emmaus Italia è in via Aretina 230, 50136, Firenze, tel. e fax 055-6503458.

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RIVISTE. Altrochemestre. Documentazione e storia del tempo presente, n. 4/96, pp. 60, L. 8.000

Altrochemestre è una rivista che promette esattamente ciò che mantiene. E' un'esperienza di ricerca (e di riflessione) esemplare, e pertanto è interessante ed utile da leggere anche per chi non abiti né a Mestre né nei dintorni. Vediamo di che si tratta. Scrive Luca Pes nel pezzo d'apertura dell'ultimo numero: «Altrochemestre (...) ha pubblicato scorci di interpretazioni di realtà. Ha cercato di privilegiare l'esplorazione, il lavoro sul linguaggio, evitando i massimalismi e i giudizi a priori; ha pubblicato intuizioni e impressioni pensando che anche queste potessero fornire indizi di un mondo e di un clima di un'epoca. La rivista nel suo piccolo è nata in reazione a certi difetti dell'accademismo e del giornalismo. (...) Lo studioso del presente fa i conti con l'inaccessibilità degli archivi di stato, considerati fondamentali per la storia contemporanea come viene praticata oggi; può crearsi le fonti andando a intervistare i testimoni o assistendo ai fatti (oggi magari registrandoli con una videocamera). (...) La storia del tempo presente (...) può diventare (come avviene in altri paesi) la disciplina di chi vuol fare giornalismo e reportage; e può permettere il recupero del patrimonio di inchieste e di studi che si facevano in Italia soprattutto negli anni Sessanta: Scotellaro, Bosio, Montaldi, l'Istituto De Martino e via dicendo. Certo, loro lavoravano sulla cultura "altra", sulle classi subalterne, mentre adesso sarà utile raccogliere anche altro materiale che aiuterà a capire la società contemporanea: i generi di discorso (anche degli imprenditori), gli elementi del paesaggio (anche le cose che compriamo e usiamo).»

Che cosa c'è in questo numero? Tanto per dare un'idea: un pezzo di Guido Vianello su "Mestre beat", ossia sulla musica dei complessi locali a metà degli anni sessanta; un'intervista sul comprar casa a Mestre negli anni del boom edilizio (1961); la cronistoria dettagliatissima (di Gabriele Baroni e Sabrina Capra) del conflitto avvenuto tra giugno 1995 e gennaio 1996, a Genova, attorno a un campo nomadi; uno studio sulla nomenclatura viaria di Padova (di Carla Bertolin); l'intervista a una coppia di giostrai sulla realtà della loro vita e del loro lavoro; un reportage fotografico "tra i ruderi e gli orti a sud di Marghera" (cioè in un luogo dove, secondo il senso comune, non c'è niente da vedere e da fotografare); la descrizione delle aggiunge e dei riusi (tra 1963 e 1995) in un complesso edilizio di ex mezzadri a Carbonera, appena fuori Treviso.

A chi possono interessare questi articoli e questi reportage? Indubbiamente allo storico: essi sembrano un'applicazione sul territorio e sul tempo minimo dell'idea di storia inventata dalla famosa scuola francese (Les Annales). Tuttavia, c'è più di qualcosa in questo lavoro di ricerca che interessa anche la letteratura. Pensiamo al signor Palomar di Italo Calvino (Einaudi), a libri come La vita: istruzioni per l'uso e Pensare/classificare di George Perec (Rizzoli), o Strade Blu e Prateria di William Least Heat-Moon (Einaudi): libri (tra parentesi: godibilissimi e di successo) che si fondano proprio sul proposito di descrivere ciò che c'è, il territorio e le cose attorno a noi, e il nostro modo di percepire il territorio e le cose. Ossia, tentano di rispondere alla domanda che Alfonso Berardinelli ha così formulata: "Dove siamo esattamente quando crediamo di stare in un luogo e quando crediamo di sapere di che luogo si tratta?" (L'unità, 6.10.96). Ed è interessante vedere come, nel rispondere a questa domanda, le necessità della "storia e geografia del tempo presente" si leghino con le risorse della letteratura e della linguistica.

PER TROVARE ALTROCHEMESTRE. Distribuzione a cura di Filippo Benfante, tel. 041-926028. Internet: http://www.geocities.com/Athens/1328/index.html. Nel Veneto la rivista si trova: a Venezia nelle edicole di campo Santi Apostoli e campo san Pantolon, alla galleria Nuova Icona (Giudecca), alle librerie Cluva, Il fontego, Laboratorio blu, Patagonia e Turcato. A Mestre alle edicole di piazza Ferretto e all'angolo via Olivi-Poerio, alle librerie Feltrinelli (centro commerciale Le Barche), Fiera del libro, Don Chisciotte, alle rivendite giornali Goatin (via Piave 161) e Rivistissime (riv. XX settembre 16). A Treviso alla libreria Marton. A Marcon all'edicola Il Chiostro, centro commerciale Valecenter.

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RIVISTE. ClanDestino, n. 4/1996, pp. 48, L. 8.000

Lasciando da parte il nome, che ci sembra orribile, il trimestrale di letteratura ClanDestino è una delle migliori riviste di poesia che ci siano in circolazione. L'editoriale (non firmato) dell'ultimo numero dice tra l'altro: «Nel nostro lavoro abbiamo sempre cercato di fare (...) una letteratura in cui avvenimento nel mondo non sia avulso, (...) che sappia appellarsi a una ragione "impegnata" con il proprio tempo. Che non eviti le questioni di fondo né quelle di superficie. E oggi le questioni di fondo e quelle di superficie tendono evidentemente a coincidere. Basta vedere come si è confuso nel nostro popolo il valore della giustizia e della convivenza, evidentemente in conseguenza alla confusione incontro al problema della morale. (...) Può essere strano, ma in mezzo alla selva dei libri scambiati, dei convegni e delle letture pubbliche (...) rari sono i veri incontri. C'è il rischio di una catalogazione rapida e reciproca, dopo la quale raramente ci si aspetta dall'incontro con l'altro una sollecitazione, un accrescimento, uno scandalo che abbiano a che fare con la partita che tutti, personalmente e socialmente, si sta giocando in questo tempo post-pasoliniano. (...) Abbiamo mosso il primo passo (...) alla ricerca di incontri autentici. C'è un passaggio obbligato tra letteratura ed amicizia: un passaggio che pesca nel profondo e che pertiene al gesto di leggere, di interpretare, ma anche al gesto di scrivere. Chi ha ancora il coraggio di difendere, di sacrificarsi e di lavorare per favorire la coscienza di tale passaggio?»

Tra le cose interessanti di questo ultimo numero (che però è tutto interessante): un commento di Roberto Galaverni [curatore dell'antologia Nuovi poeti italiani contemporanei edita da Guaraldi, cf. NAUTILUS ottobre 1996] al sonetto "Adesso io ho una nuova casa" di Beppe Salvia ("uno dei massimi beni poetici degli anni Ottanta", scrive Galaverni, e si può solo essere d'accordo); una conversazione di Daniele Piccini con Valerio Magrelli [per il quale cf. NAUTILUS agosto 1996]; alcune belle poesie di Umberto Piersanti; alcune traduzioni (a cura di Massimiliano Morini) dal poeta delle isole Orcadi Edwin Muir (noto al pubblico italiano quasi solo per il romanzo La marionetta, Theoria 1990); un inedito commento di Giovanni Testori all'Infinito di Leopardi; una lunga e circostanziata (si può dire così?) recensione di Andrea Gibellini a Blu oltremare, il volume di poesie di Raymond Carver [cf. NAUTILUS novembre 1996] recentemente tradotte in italiano e pubblicate da Tullio Pironti.

COME FARE PER AVERLO. ClanDestino è generalmente reperibile presso le librerie Feltrinelli. Eventualmente rivolgersi a Nuova compagnia editrice scrl, viale della Libertà 54, 47100 Forlì (un abbonamento a quattro numeri costa 30.000 lire, versamento sul ccp 12006474 intestato alla Nuova compagnia editrice, indicando la causale: "abbonamento a ClanDestino").

ClanDestino è diretto da Davide Rondoni. In redazione: Andrea Gibellini, gianfranco Lauretano, silvio Guerra, daniele Piccini, Antonio Santori, andrea Ulivi.

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RIVISTE. Comunico (parole, parole, parole), bimestrale, n. 1, pp. 68, L. 8.000

E' una curiosa rivista, questo Comunico (disponibile, dal n. 2, solo per abbonamento). E' una rivista per i cosiddetti operatori della comunicazione: uomini di pubbliche relazioni, conferenzieri, uomini d'azienda eccetera. E' fatta da Claudio Maffei e Ugo Canonici, due professionisti a dir poco stimati. E vorrebbe essere, stanti le affermazioni dei tre o quattro editoriali che occupano le prime dieci pagine, un tentativo di rifondare "secondo natura" la comunicazione aziendale: e, a dire il vero, c'è nelle dichiarazioni d'intenti un certo sgradevole tono messianico ("Comunico nasce per aprire, per liberare, per mettere in relazione, per scambiarsi in libertà idee, esperienze, scelte di vita; sarà uno specchio che riflette e aiuta a riflettere chiunque non abbia paura di confrontarsi in libertà", scrive Claudio Maffei a p. 5: ma sembra un po' la prosa dei giornaletti scolastici o di movimento...).

Tuttavia, ci sono almeno due cose indubbiamente interessanti. Uno: il tema di questo primo Comunico è il "parlare male". Si succedono articoli sulla lingua di Totò e di Petrolini, sul grammelot di Dario Fo, e si finisce con un "Elogio della parolaccia" (di Alessandro Lucchini). I pezzi (è vero) sono un po' dilettanteschi: tuttavia è curioso il cortocircuito che si provoca tra le tradizionali esigenze della comunicazione aziendale (chiarezza, persuasività, leggerezza, istituzionalità ecc.) e le risorse della lingua bassa, equivocante, autoreferenziale e corporea.

Due: ci sono due ottimi pezzi (divulgativi) sulla comunicazione aziendale vera e propria. "Parlare in pubblico: un'arte che si può apprendere", di Claudio Maffei, che è anche un piccolo modello di chiarezza espositiva, culminante nelle otto regolette finali: "1. Sorridete e mettete passione nell'esposizione. 2. Non leggete, preparatevi prima e parlate a braccio. 3. Usate parole semplici e concrete, frasi brevi. 4. Fate esempi, raccontate aneddoti, usate metafore. 5. Fissate lo sguardo, a turno, su tutto il pubblico presente in sala. 6. Non abusate degli audiovisivi e soprattutto non leggeteli. 7. Variate il tono della voce e non restate impalati. 8. Siate brevi e rispettate rigorosamente il tempo che vi è stato concesso" (p. 42). "E' vietato al manovratore di parlare" è invece un bel saggio di Roberto Vallini e Silvio Mattesco sul tema della comunicazione degli enti pubblici. Si parte dalla constatazione ovvia (ma con esempi non ovvi) che all'ente pubblico sembra non interessare la qualità della sua comunicazione, sia quella più spicciola sia quella più istituzionale; e si tenta di raccontare, con un po' di prospettiva storica, come ciò possa accadere. En passant si fa un elogio delle tecniche di comunicazione fasciste (la famosa "fabbrica del consenso", ancora troppo poco studiata), e sembra che la tesi implicita dell'articolo sia questa: l'ente pubblico (italiano) riesce a comunicare solo nel percepirsi come autoritario (fascista?); anzi, riesce a comunicare solo il suo percepirsi come autoritario: pertanto la violenza sulla lingua (esemplificata da una frase-horror come "E' vietato al manovratore di parlare") è semplicemente il marchio del potere. Strafalciono perché io, il potere, posso. E qui appunto scatta il confronto con gli strafalcioni deliberati di Totò...

COMUNICARE CON COMUNICO. Redazione: piazzale Aquileia 8, 20144 Milano, tel. 02-48193607, fax 02-4981021. L'editore del bimestrale è: Deus, via Beno 1, 20139 Milano, tel. 02-55210545, fax 02-55210265. Vi sono varie formule di abbonamento: quello di base costa L. 40.000. Per le forme del pagamento rivolgersi all'editore Deus.

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RIVISTE. L'immaginazione, mensile di letteratura, n. 133, pp. 24, L. 5.000

L'immaginazione, con dieci anni di attività e centotrenta numeri alle spalle, è probabilmente la rivista di ricerca letteraria più longeva e più continua d'Italia. Edita con cura e coraggio da Piero Manni editore [vedi NAUTILUS di ottobre 1996, all'interno dell'articolo "L'alfabeto di Belgioioso"], oggi L'immaginazione è quasi l'unica rivista dove la sperimentazione letteraria è accolta, bene accetta e ricercata. E infatti tra i collaboratori più o meno fissi troviamo quasi tutti i superstiti della stagione neoavanguardistica degli anni Sessanta/Settanta. Ora, si sa che è molto di moda (soprattutto tra chi si occupa di cultura e/o letteratura, ha circa quarant'anni, e sta sgomitando per un posto al sole) parlare dell'esperienza della Neoavanguardia come di una calamità nazionale, di una follia collettiva ormai fortunatamente trascorsa (e dalla quale, comunque, l'interessato dichiara sempre di essere stato esente). La verità è che chi oggi ha quarant'anni circa, si occupa di cultura ecc., il clima della Neoavanguardia l'ha respirato fin da piccolo, e farebbe bene a riconoscere, quando ci sono, debiti e occasioni.

Ciò detto, di buono in questo ultima Immaginazione c'è almeno la recensione di Roberto Bugliani a Istmi e chiuse di Eugenio De Signoribus (Marsilio 1996, uno dei migliori libri di poesia dell'anno): per una volta troviamo una recensione di poesia attenta al fatto metrico, anzi tutta fondata sul fatto metrico, fino a dare al lettore suggerimenti per la lettura ad alta voce. Interessante anche la conversazione di Anna Grazia D'Oria con Luigi Malerba a proposito del recente libretto Che vergogna scrivere (una sorta di meditazione sullo statuto sociale dello scrittore) che Malerba ha pubblicato per Mondadori.

COME FARE PER AVERLA. La via più semplice è rivolgersi direttamente a Piero Manni editore, via Flascassovitti, 20/a, 73100 Lecce, tel. e fax 0832-307714. L'abbonamento annuale costa L. 35.000 e può essere effettuato tramite versamento sul ccp 11880739 intestato a l'immaginazione, indicando la causale. Eventualmente ci si può rivolgere ai distributori regionali delle edizioni Piero Manni: Ali (02-48400501) per la Lombardia, Italia Libri (011-6190565) per Piemonte e Val d'Aosta, Serena Libri (010-311343) per la Liguria, Cda (049-8840299) per le Tre Venezie, The Courier (055-300010) per la Toscana, Albolibro (051-327084) per il Litorale Adriatico, Errelibri (06-6877507) per il Lazio, Planeta Libro (081-7419864) per il Sud, Didattico Libri (091-409434) per la Sicilia.

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RIVISTE. Maltese - narrazioni, n. 19, pp. 66, L. 6.000

Prosegue la sua navigazione il Maltese, rivista autoprodotta che si sta avviando a diventare, tranquilla tranquilla, l'unica vera e propria rivista di narrativa d'Italia. In questo numero: racconti di Marco Drago (uno dei fondatori del Maltese), Fabrizio Venerandi (nome nuovo per il Maltese, già conosciuto nella rivista di satira La rosa purpurea del Cairo), Roberto Rivetti (classe 1965), Ernesto Aloia (classe 1966), Andrea Roano (classe 1969), Luigi Anania (altro nome nuovo per il Maltese)e Matteo Galiazzo (del quale si può leggere un racconto, Acqua, in NAUTILUS di dicembre 1996), alcune tavole di Sergio Varbella (classe 1971), e poesie di Sassà Gangitano (classe 1974). Particolarmente piacevoli da leggere (anche per la perizia tecnica) i quattro pezzi brevi di Marco Drago. Interessante la conversazione con Dario Voltolini (del quale si parla anche nella sezione LETTURE di questo NAUTILUS): molto tecnica senza parerlo, è una buona occasione per penetrare nel laboratorio di uno degli scrittori italiani più interessanti del momento.

IL MALTESE, come tutte le riviste autogestite, non è facilissimo da trovare. Lo si trova nelle librerie Feltrinelli di via Manzoni a Milano, di via XX Settembre e via Bensa a Genova, di piazza Castello a Torino, di corso Umberto I a Pescara; alla Libreria Adriatica di via Curzi a San Benedetto del Tronto, alla Cooperativa Libraria Universitaria di piazza Santa Sabina a Genova, al Vinyl Magic di via Abba a Savona, alla Sherlockiana di piazza san Nazzaro a Milano, a Libropoli di corso Genova a Milano, a Messaggi di via Torino a Savigliano, alla Bancarella del Libro di via XX settembre ad Asti, alla Elemond di via Rattazzi ad Alessandria, al Top Smile di galleria Garibaldi ad Acqui Terme, all'edicola di via Moriondo e a quella di via Nizza ad Acqui Terme, alla Cartolibreria Icardi di piazza Amedeo d'Aosta a Canelli, e naturalmente alla Birreria il Maltese di piazza Caracco a Cassinasco. Se proprio non ce la fate a trovarla potete rivolgervi a Marco Drago, via Alfieri 34, 14053 Canelli (At), oppure potete abbonarvi direttamente (quattro numeri) versando L. 25.000 sul c/c postale 10958148 intestato allo stesso Marco Drago (specificare la causale).

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RIVISTE. Il paradiso degli orchi, letteratura di fine millennio, a. iv, n. 15, pp. 68, L. 6.000

E' decisamente ambiziosa la dicitura che compare in copertina di questa rivista sotto la testata: Letteratura di fine millennio. Che poi significa, una volta che si va a sfogliare, principalmente letteratura di genere: dall'orrore classico (rappresentato da "Duchessa", un racconto di Giovanna Repetto), alla fantascienza di vario tipo (una lunga recensione a Necroville di Ian McDonald), fino al rinascente noir italiano (una bella intervista a Marcello Fois). Se l'accostamento di "fine millennio" e di "letteratura di genere" sembra, come dire, un po' troppo semplicistico; e se il valore dei pezzi presentati è molto vario (il già citato "Duchessa" è orribile), tuttavia la rivista si lascia leggere e contiene alcune cose interessanti. In questo numero l'interessante è lo spazio dedicato a Boris Vishinski, macedone, uno dei più grandi scrittori del nostro tempo, tradotto poco in Italia e sempre presso editori di poca forza commerciale (gli unici libri effettivamente reperibili sono La corona di sabbia, ed. Santi Quaranta, e forse La nave sulla montagna, ed. Marietti). Il paradiso degli orchi pubblica un bel racconto ("Il pittore"), tradotto da Augusto Fonseca, e un saggio ben fatto di Gaetano Longo. Basta questo a far sopportare una grafica troppo pesante, alcuni pezzi inutili (come un saggio su Stephen King come nuovo inventore del romanzo d'appendice) eccetera.

Trovarlo. Il paradiso degli orchi, dir. editoriale Alfredo Ronci, via Battaglia di Monte Porzio 5, 00040 Monte Porzio Catone. Abbonamento annuale L. 24.000, versamento su ccp 69349009 intestato a Andrea Pecorella, via Tuscolo 54, 00040 Monte Porzio Catone (Rm), indicando la causale. La rivista si trova generalmente nelle librerie Feltrinelli. Inoltre: a Bologna alla Libreria delle Moline e da Grafton, a Cesena alla libreria Dedalus, ad Imperia alla libreria La Talpa e l'Orologiaio, a Parma alla libreria Passato e Presente, a Pisa da Macchia Nera e alla Wise Records, a Potenza presso Ermes libraria, a Reggio Emilia alla Passato e Presente, a Rimini alla Moderna, ad Albano (Roma) alla libreria Caracuzzo, a Frascati alle librerie Cavour e Le ricordanze nonché all'edicola di Largo Pentini, a Genzano (Roma) da The Book, a Torino alle librerie Comunardi, Village e Internazionale del libro, a Trieste alla In Der Tat. E poi a Roma nelle librerie: Achab, Alethusa, Anomalia, Banda Bonnot, Fahrenheit 451, La Bancarella, Gabi, Rinascita, Metropolis, Lungaretta, Pocket 2000, Ufo, e ai self-service del libro di via Nomentana 31-33 e via Terme di Diocleziano 36.

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SARAJEVO. Piero del Giudice, Sarajevo, edizioni «e», pp. 264, L. 30.000

L'associazione SPROFONDO prosegue il proprio impegno a favore delle comunità della ex-Jugoslavia martoriate da quattro anni di guerra civile. Proprio a sostegno delle associazioni SPROFONDO e LA NOTTE DELLA COMETA per la popolazione civile della città di Sarajevo, è da qualche settimana in vendita il volume Sarajevo!, i cui proventi di vendita saranno impiegati per finanziare le opere umanitarie messe in atto dalle due associazioni sopra indicate. L'autore è Piero del Giudice, scrittore italiano che ha passato gli ultimi anni in Bosnia e a Sarajevo. Non vuole essere un testo televisivo, nel senso che non intende riproporre l'immagine del conflitto così come è stata presentata dai media in questi anni, ma racconta dei drammi e delle sofferenze della popolazione civile così come sono stati osservati, analizzati, e vissuti personalmente dall'autore. Bellissime anche le numerose immagini fotografiche realizzate da due reporter locali. Sarajevo! è un libro importante per capire la capitale bosniaca, ma è altrettanto importante, oggi, per continuare ad aiutare la città.

INDIRIZZI. L'associazione LA NOTTE DELLA COMETA ha sede presso le edizioni «e», via san Cilino 16, 34128 Trieste, 040-566821. L'associazione SPROFONDO - COSTRUTTORI DI PONTI ha sede a Valmorea (Co), cap 22070, via IV Novembre 13, tel. 031-806026, fax 031-807884. Indirizzo di SPROFONDO a Sarajevo: ul. Alajbegovica 4, 71000 Sarajevo (BiH), tel/fax 0038771-446885, tel. 0038771-444225 (sono indicati i prefissi per chiamare dall'Italia).

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VIDEO. Videojeans: un concorso per autori di video con meno di 34 anni.

Il comune di San Benedetto del Tronto e la provincia e il comune di Ascoli Piceno organizzano, all'interno del secondo "Festival Giovani" (9-15 marzo 1997), un concorso per video. I temi proposti sono due: 1. aspetti della condizione giovanile (conoscenza, ricerca, studio e proposte); 2. limitazioni della libertà personale (intolleranza, razzismo, sequestri di persona...). I video non dovranno superare la durata di 30 minuti (titoli compresi) e dovranno essere realizzati da autori che non abbiano compiuto il trentaquattresimo anno di età prima del 3 febbraio 1997, data ultima per la presentazione dei video. La partecipazione è gratuita, i video selezionati saranno offerti in visione durante i giorni del festival, e ai vincitori per le due sezioni sarà offerto un soggiorno di una settimana a Venezia in occasione della mostra del cinema del 1997. Sono previsti premi anche per le migliori foto di scena.

Per informazioni: Informagiovani di San Benedetto (0735-781689), Informagiovani di Ascoli Piceno (0736-298202), Progetto Giovani di Pagliare del Tronto (0736-898222), Ufficio relazioni pubbliche del comune di San Benedetto (0735-794405), Ufficio relazioni pubbliche della provincia di Ascoli Piceno (0736-277276).

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LIBRI INTROVABILI. Quarto catalogo ragionato di libri introvabili, edizioni Unopiùuno, pp. 88, L. 12.000 (via Stelvio 3, 22055 Merate (Lc), tel. 039-990.99.61, fax 039-9909355)

Non sono proprio del tutto introvabili i libri presentati in questo catalogo (chiunque abiti in una città con una o due librerie di libri a metà prezzo se ne renderà conto), comunque questo catalogo di vendita per corrispondenza a prezzi superscontati è un'iniziativa astuta, intelligente e utile. Il punto è che qui i libri, anche se sono di due anni fa, vengono descritti con la stessa cura che abitualmente viene riservata ai volumi d'antiquariato. Non un nudo catalogo, quindi, ma uno strumento di lavoro (per il bibliofilo, il ricercatore, il libraio) che vale la pena di possedere e usare. Tra le cose più interessanti di questo quarto catalogo: un libro di studi di Jean-François Lyotard su Duchamp (ed. Hestia, pp. 130, offerto a L. 18.000); I minatori della Maremma di Luciano Bianciardi e Carlo Cassola (stesso editore, pp. 224, offerto a L. 14.000); un'ampia scelta di autori italiani né "nuovi" né "classici" (e quindi introvabili), dallo stesso Biancardi a Romano Bilenchi, Antonio Delfini, Silvio D'Arzo, Ennio Flaiano, Tommaso Landolfi ecc.: qui la "chicca" è sicuramente l'edizione (a cura di Maria Corti) delle Opere di Beppe Fenoglio del 1978, nella Nue (precedente a quella nuovissima di Einaudi-Pléiade Gallimard), 3.880 pagine in cinque tomi per sole 80.000 lire. Bella anche la sezione di libri di viaggi, e interessante la disponibilità di un certo numero di libri di poesia (ad es. Lume dei tuoi misteri di Giovanni Giudici, Mondadori, offerto a L. 12.000). Dalla nota editoriale all'inizio del volumetto, che presenta 627 nuovi libri, par di capire che forse tra non molto il catalogo sarà disponibile in Internet. La cosa ci renderà felici. Per ricevere il catalogo basta scrivere o telefonare o faxare.

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