a cura di Giovanna Grossato - gennaio 1997

MENU D’ARTE IN EUROPA

NIZZA - La bella città della Costa Azzurra offre una novità assoluta in Europa: una retrospettiva di Tom Wesselmann (Cincinnati,Ohio, 1931) che, con Geoge Segal, James Rosenquist, Robert Indiana, oltre che con i grandi Oldenburg, Warhol, Lichtenstein, Johons e Rauschenberg, rappresenta un coposaldo del movimento della "pop-art" americana degli Anni Sessanta. Oggetti "estraniati", gigantografie, colori ingenui, pochi, primari, violenti e un’adesione immediata, con effetto valanga, anche in Europa. Al Musée d’Art Contemporain fino al 27 gennaio 1997LONDRA - "Making and Meaning : Rubens’s Landscapes" è il titolo di una importante rassegna che mette in luce gli aspetti meno appariscenti del grande pittore barocco noto soprattutto per le strutture compositive grandiose e intensamente dinamiche. Nel 1629, alla corte di Carlo I d’Inghilterra, alle opere di soggetto religioso e mitologico e agli straordinari ritratti, egli alterna i paesaggi nei quali la sua pittura si stempera in un forte sentimento della natura costruito su note luminose calde e ricche, piene di una delicatezza e una morbidezza che sembrano rispecchiare una profonda pace interiore. La collezione è esposta alla National Gallery. Fino al 19 gennaio 1997.

VIENNA - Man Ray è uno dei personaggi più significativi del movimento Dada. Americano, fotografo, pittore, attraverso un altro fotografo, Stieglitz, e grazie alla celebre mostra dell’Armory Show a New York (1913), Man Ray entra in contatto con l’avanguardia artistica europea e si dà alla sperimentazione di nuove tecniche artistiche con l’aerografo o con pellicole fotografiche. A partire dagli Anni Venti, dirige anche interessanti (e divertenti) film surreali. Alla Kunsthaus sono esposte oltre centoventi sue opere. Fino al 26 gennaio 1997

PARIGI - Anche Parigi rende omaggio ad un suo neo-dadaista: Jean Tinguely. "Suo" nel senso che moltissime opere di questo artista si trovano nei maggiori musei di Francia. Sono proprio queste, infatti, a fornire materiale espositivo per la mostra che si è inaugurata il 4 dicembre al Centre Pompidou: si tratta di meccanismi, sculture e disegni creati dalla fantasia giocosa dello scultore svizzero, ironico creatore di macchine surreali messe in azione da strani motori e talvolta arricchite da effetti sonori. Fino al 21 aprile 1997

DUSSELDORF - "René Magritte". Il pittore belga incontrò il Surrealismo per la prima volta attraverso l’opera di De Chirico, nel 1923, ma maturò sua propensione per la metafisica e per l’associazione imprevedibile di elementi a contatto con il gruppo parigino di André Breton, nel 1926. Ora la città tedesca commemora trent’anni della sua scomparsa con una ricca retrospettiva alla Kunstsammlung Nordrhein Westfalen. Fino al 2 marzo 1997