a cura di Giovanna
Grossato - gennaio 1997
Piccoli tesori darte
abbandonati nelle città (1) VICENZA Chiesa della
Misericordia
Capita per caso di
passare per via e di trovare aperto un portale di chiesa
solitamente chiuso; talmente chiuso che non ci si chiede
più se dietro di esso esista ancora davvero la chiesa.
Questa è anche la
vicenda della bella chiesa della Misericordia, nella
stradella della Misericordia a Vicenza.
Da essa si sta
smontando un allestimento che laveva vista rivivere
per alcuni mesi, dopo un trentennio durante il quale era
stata tenuta chiusa e inutilizzata, in uno stato di
totale abbandono.
Per un anno
ledificio, di proprietà, come molti altri,
dellistituzione di carità I.P.A.B. ma di cui è
locatario il Comune, ha ospitato una serie di
interessanti iniziative teatrali, poetiche, visive e
multimediali, proposte ed elaborate da gruppi culturali e
offerte dal Comune a tutti i cittadini.
Ora, però il progetto
si è concluso, la chiesa è stata dichiarata non
agibile, i fondi per ripristinarla non esistono e
lantico portale si richiude sul silenzio
dellinterno. Probabilmente per altri
trentanni, come afferma pessimisticamente Giorgio
Bordin, uno dei curatori di "Veneto 900",
titolo degli incontri di poesia estesa che ha appena
chiuso i battenti.
Difficile non
condividere il suo disappunto per una situazione di
disarmo permanente nella quale versa, non solo questo
edificio, ma anche altri, troppi altri, nella città.
Chiese sconsacrate che
potrebbero, con un minimo di restauro, offrire
interessantissimi spazi culturali ed espositivi, creando
un punto dincontro tra la vitalità del loro
passato storico ed artistico e quella del presente.
Chi ricorda come si
presentava questoedificio solo quarantanni
fa, farebbe fatica ad accettare il senso di desolato
abbandono che ne pervade ora linterno: spogliato
dei suoi ornamenti darte, con lintonaco in
parte caduto e percorso da crepe causate dagli scossoni
dei restauri adiacenti, oltre che dal tempo e
dallincuria.
Si offre qui di
seguito una scheda tecnica della chiesa e degli arredi
che, in tempi migliori, la ornavano e che ora sono
dispersi o, quantomeno, privati del loro contesto
originario.
CHIESA DELLA
MISERICORDIA
Fu eretta nel 1594 sullarea di un
precedente edificio di cui forse rimane traccia nel
presbiterio poligonale.
Della facciata, a due piani, sormontata da
un timpano e percorsa da lesene, si dice che appartenga
alla maniera dellarchitetto veneto Antonio
Pizzocaro(1575 c.-1675). Linterno manifesta questa
paternità ancora più fortemente. Esso è costituito da
ununica navata movimentata da quattro nicchioni
divisi tra loro da paraste doriche che reggono la volta
della copertura.
Alla parete
dingresso è addossato un pontile retto da tre
archi sopra il quale sta lorgano e a destra e a
sinistra del quale sono i busti dei nobili che, privi di
discendenza, donarono i loro beni allattiguo
Istituto della Misericordia: Achille Trissino (1663) e
sua moglie Maddalena Chiericati (1666).Al centro della
balaustra del coro stava un Crocefisso del 700,
mentre nel primo altare di destra era una
"S.Apollonia" di Antonio DePieri
(1671-1751). Un altro Crocefisso ligneo, del 1860, opera
di Giovanni Gasparoni, si trovava tra il primo ed il
secondo altare. In questultimo, il cui timpano era
arricchito da due statue giacenti, era collocata una
copia della "Vergine e SantAnna di
Raffaello".
Ai lati dellaltare marmoreo del
presbiterio, in cui si trovava una pala con
"S.Girolamo Emiliani, alcuni bambini di fronte a
Cristo e alla Vergine" di Alessandro Maganza (1556,
due nicchie ospitano ancora le due statue con S.Antonio
da Padova e S.Francesco della fine del 500 (Vigilio
Rubini?). Al di sotto di ciascuna di esse, due cornici
seicentesche campiscono due grate decorate con il
monogramma di Cristo.
Ancora: sulla porta
murata di destra si trovava un reliquiario e al di sopra
di essa una "Preghiera nellOrto" di
Alessandro Maganza. Di fronte, sopra la porta della
sagrestia, un "ritratto di S.Gerolamo Emiliani"
di scuola bassanesca.
Ai lati del
presbiterio due belle grate, un tempo dorate, custodivano
reliquiari.
Nel secondo altare di
sinistra cera un olio del 1917 che replica una tela
tardo settecentesca del pittore vicentino Scabari, mentre
il tabernacolo, del 700, era decorato da una
pittura di Pasqualotto o di un suo allievo. Laltare
di fronte, identico, ospita, invece una tela di Dal
Bianco (XIX secolo) con un "S.Valentino" (unico
quadro rimasto in tutta la chiesa).
Anche la piccola
sagrestia dietro al presbiterio, costruita nel 1723, era
ricca di arredi: mobili pregevoli e dipinti, tra i quali
un"Orazione nellOrto" probabilmente
di Francesco da Ponte, reliquiari e statue.
Giovanna Grossato
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