[ARTE]

MENU' D'ARTE IN EUROPA
(DA VEDERE DURANTE LE VACANZE DI NATALE E CAPODANNO)


ROTTERDAM - E', per la verità, un po' fuori mano. Tuttavia per chi cerca una meta natalizia non convenzionale in una delle più belle città dei Paesi Bassi, troverà anche una ricca selezione della prima produzione di Kees van Dongen. Uno dei protagonisti dell'Espressionismo francese, noto come movimento dei Fauves, ha però la sua nascita artistica nell'Impressionismo. La mostra "Kees van Dongen 1895-1912" propone appunto una rassegna di questo primo periodo dell'artista olandese (morto nel 1968). La sua pittura, vitalistica e aggressiva e il suo colore sfrontato e sensuale, che influenzerà anche gli espressionisti tedeschi della Brücke nel 1905, accenderà anche l'inverno dei visitatori alla mostra al Museum Boymans van Beuningen - Fino al 5 gennaio 1997.

MONACO - Da non perdere, davvero, una delle più significative antologie dell'opera di Francis Bacon dopo la sua morte: sono presenti diciassette enormi trittici e un centinaio di quelle sue opere che hanno sconvolto l'Europa degli Anni Quaranta. Esse scandagliano l'uomo nelle sue più intime ed infime profondità per portare a galla tutta l'angoscia, la deformità e la disperazione che esso contiene, spesso inconsapevolmente. Un'operazione umana, oltre che artistica, assai dolorosa e sconvolgente, in un periodo in cui l'arte era piuttosto impegnata in intellettualismi di tipo non figurativo. Titolo della mostra che si svolge alla Haus der Kunst è: "Francis Bacon (1909 - 1992). Retrospektive". Fino al 29 gennaio 1997.

HANNOVER - A sette donne artiste, antesignane del Moderno è dedicata la mostra "Garten der Frauen Wegbereiterinnen der Moderne in Deutschland". I giardini sono sia reali che metaforici in quanto è nelle aiole dei loro dipinti che germoglia il seme di un linguaggio nuovo e rivoluzionario, nel primo quarto del Novecento. La loro ricerca si affianca a movimenti fondamentali quali quelli del "Blaue Reiter". Tra esse, infatti, primeggia la personalità di Gabriele Münter, compagna di Kandinskij nell'arte e nella vita. Di lei ci occupremo nel prossimo numero di Nautilus, in un altro capitolo dedicato alle donne artiste. Fino al 2 febbraio.

PALERMO - Le duecento immagini incise da Francisco Goya per le famose raccolte intitolate "Capricci", "Disastri della guerra", "Tauromachia" e "Proverbi" (appartenenti alla Fondazione Juan March di Madrid) non sembrano fuori luogo nella bella chiesa palermitana di S.Giorgio dei Genovesi. La semplice facciata tardocinquecentesca e l'elegante interno recentemente restaurato accolgono splendidamente l'opera del grande spagnolo. Un incontro di due terre del Mediterraneo che, per molti versi, si assomigliano. Fino al 26 gennaio.

VICENZA - Inconsueto anche lo spazio che ospita la mostra "Spazialismo, Arte Astratta - Venezia 1950- 1960": si tratta della Basilica costruita da Palladio alla metà del '500. Al suo interno, il monumentale salone ha suggerito un allestimento particolare che ben si presta al concetto fondamentale dell'esposizione. Dentro questo "spazio", infatti, si possono sfogliare come fossero pagine del tempo, opere di Fontana, il caposcuola del movomento e autore del primo manifesto dello Spazialismo; ma anche dipinti monotematici di Virgilio Guidi, o serie di "grattage" di Mario Deluigi; e, ancora, i "Rockets" di Vinicio Vianello : E poi Bacci, Tancredi, Licata e tutti gli altri che resero vivissimi i dibattiti veneziani degli anni Cinquanta. Su di loro aleggia, come un nume tutelare, lo spirito di quello straordinario personaggio che fu Peggy Guggenheim. Fino al 19 gennaio.