[musica]

L'operetta a Livorno


Il C.E.L. (Comitato Estate Livornese) da quest'anno ha affiancato al "Progetto Mascagni", finalizzato a mettere in scena le opere più note e meno note del Maestro livornese, il "Progetto Operetta" avente lo scopo di riscoprire i valori musicali di tanti lavori di questa così detta "lirica minore" ma che minore non è affatto e riportarli sulle tavole del palcoscenico.

Livorno si affianca così a Trieste e Palermo dove l'operetta viene eseguita normalmente nelle stagioni estive con grande successo ed in edizioni molto accurate.

Era giusto che questo "Progetto Operetta" si aprisse con l'unica partitura di questo genere scritta da Mascagni e cioè il "SI" andato in scena al Teatro La Gran Guardia il 13 settembre di quest'anno.

Sembrerebbe strano che un autore così sanguigno come Mascagni fosse attirato dall'operetta ma si deve sfatare questa fama di autore di lavori drammatici e violenti; basta pensare all'idillio amoroso dell'"AMICO FRITZ" ed a "LE MASCHERE", opera andata in scena contemporaneamente in sei diverse città il 17 gennaio 1901 e che avrebbe dovuto intitolarsi "LA COMMEDIA" non disdegnando l'autore che ad opera di Lombardo, capocomico di una famosa compagnia di operette, fosse eseguita una trasposizione operettistica che ebbe grande successo.

A spingere poi Mascagni a dedicarsi all'operetta fu un altro fatto.

Carlo Lombardo si presentò infatti un giorno in casa Mascagni con lo spartito di un'operetta già confezionata su libretto dello stesso Lombardo e con musica tratta da opere meno note dell'autore livornese.

Ad esempio un coro marinaresco del "SILVANO" divenne un duetto comico sincopato e così via.

Mascagni dando il suo assenso alla rappresentazione avrebbe percepito un lauto compenso ma il Maestro si arrabbiò moltissimo e pretese dal Lombardo un libretto da musicare ex novo; un altro punto che spinse Mascagni ad occuparsi di operetta fu il fatto che Puccini nel 1918 rappresentò a Montecarlo "LA RONDINE" nata nell'intenzioni come operetta e poi divenuta opera.

Il "SI" andò in scena al Teatro Quirino di Roma il 14 dicembre 1919 nell'interpretazione di una famosa compagnia di operette, la Scognamiglio - Caramba - Caracciolo sotto la direzione di Giovanni Zuccani ed ottenendo uno strepitoso successo.

Numerose furono le riprese in Italia e all'estero e perfino in Sud America ma dopo la scomparsa di Mascagni cadde l'oblio su questo lavoro come su tante altre sue opere.

L'operetta "SI", scritta su libretto di Carlo Lombardo e di Arturo Franci, è strutturata in numeri chiusi, arie, duetti, terzetti collegati da recitativi parlati di grande brio e presa sul pubblico.

Anche in questo lavoro appare evidente il senso del teatro che aveva Mascagni il quale ha lavorato sulla partitura non con gli impeti e le grandi costruzioni sonore della maggior parte delle sue opere, ma con mano leggera cogliendo con grande efficacia i momenti di spensieratezza e quelli patetici o malinconici.

Balza quindi fuori un ritratto a tutto tondo della protagonista SI la donna che non sapeva dire di no a nessuno e che ha accettato un matrimonio per burla con il libertino Luciano di Chablis per essere poi abbandonata da questi per la cugina Vera.

Anche tutti gli altri personaggi sono ben delineati nei loro sentimenti formando un quadro unitario intorno al personaggio principale.

Protagonista nell'edizione livornese era Denia Mazzola Gavazzeni che ha sostenuto la parte, forte della sua esperienza operistica, con grande penetrazione e rivelandosi inoltre un' ottima attrice muovendosi e danzando con grande disinvoltura.

Doti queste che la Mazzola aveva già dimostrato in lavori come "ZAZA'", "PAGLIACCI", "LA REGINETTA DELLE ROSE", tutti ruoli dove oltre al canto è fondamentale la presenza scenica.

Buona la prestazione di Lucietta Bizzi nell'ambiguo personaggio di Vera.

Luciano Di Filippo ha impersonato con un canto molto corretto ed un ottima recitazione il libertino Luciano di Chablis; molto bene Fulvia Bertoli e Alessandro Patalini.

Romal (papà l'Amore), direttore dell'ufficio postale, era Franco Boscolo che ha recitato e cantato in modo molto convincente mettendo in risalto le sue doti di artista che sa dare una precisa caratterizzazione ad ogni personaggio da lui interpretato.

Simona Marchini, che ha curato la regia, si è dimostrata donna che conosce profondamente il teatro specialmente nel genere leggero creando uno spettacolo vivo e misurato; belle le scene ed i costumi di Ruggero Vitrani.

Alberto Veronesi ha diretto con mano sicura l'Orchestra Guido Cantelli di Milano tenendo sempre ben presenti le esigenze del palcoscenico.

Discreta la Corale Guido Monaco di Livorno diretta da Stefano Visconti.

Successo entusiastico alla passerella finale ed una vera grande ovazione per Denia Mazzola Gavazzeni.

Il "Progetto Operetta" ha così preso un ottimo avvio; si spera che nel futuro non si abbia soluzione di continuità.

Un'autore che andrebbe riscoperto è il toscano Mario Petri autore anche di un'opera , Maristella, che dopo la scomparsa di tenori del calibro di Beniamino Gigli è stata ingiustamente dimenticata.



Nelle fotografie:

1) Denia Mazzola Gavazzeni nel personaggio di SI

2) Lucietta Bizzi (Vera) e Franco Boscolo (Romal)

Luciano Maggi