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![]() tagliatela a pezzetti"
Un ex compagno di cella di Stevanin, l'agricoltore
veronese accusato di aver assassinato alcune giovani donne, ha
raccontato che l'uomo voleva assoldare un sicario per violentare
e poi squartare una giornalista che scriveva di lui. Forse è
un'invenzione, ma sentirsi nelle mire di un serial killer non
dev'essere allegro. Così lo abbiamo chiesto alla protagonista
(involontaria) di una trama che sembra uscita da un film. La vita è un film o i film sono come la vita? Domanda da Marzullo, ma per lei la confusione è giustificata. Lei è Alessandra Vaccari, 30 anni, capelli rosso fiamma e parola facile, giornalista del quotidiano "L'Arena" di Verona. Finita in una storia stile "Silenzio degli Innocenti", con tanto di serial killer, sesso, cadaveri fatti a pezzi, sicari, maniaci e altra roba alla pulp fiction. Alessandra Vaccari infatti ha seguito fin dall'inizio la vicenda dell'agricoltore di Terrazzo Veronese, Gianfranco Stevanin, accusato di aver ucciso due donne dopo rapporti sessuali ma che ha confessato che forse, di ragazze morte, ce ne sarebbero altre. Seguito così tanto che Giuliano Baratella, un ex compagno di cella di Stevanin, ha raccontato al magistrato che l'agricoltore veronese lo aveva incaricato di far fuori la giovane giornalista. Non prima di "violentarla, tagliarle il seno e altre cose che preferisco non ripetere - ha detto - e poi spargere i pezzi in giro per Legnago".
Epilogo (forse): a smentire il racconto di Baratella, non proprio una figura cristallina, sono l'avvocato di Stevanin e lo stesso Malcangi. Per il primo "Baratella è già stato condannato per autocalunnia, potrebbe essersi inventato anche questo. E poi da tempo lui e il mio assistito non si vedono". Malcangi, sposato con figli, non sembra avere l'aria del killer e cade addirittura dalle nuvole: "Io sicario? Quello si è inventato tutto. L'unica cosa vera è che siamo stati in cella assieme a Varese". In più di vaglia non se n'è trovata traccia.
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La prima domanda è quasi ovvia: hai paura?
Dicono che con Stevanin c'era un secondo uomo, un complice...
Ma è vero che sei armata?
Come hai saputo di essere la possibile vittima di un killer?
Ma tu credi a tutta questa storia del sicario?
Hai sentito le dichiarazioni del presunto killer? Dice che lui non sa niente, insomma sembra una persona normale...
Come mai all'inizio del caso Stevanin eri innocentista?
Se è vero che Stevanin non ha agito da solo, chi è l'altro uomo? Un maniaco come lui, oppure un parente?
Tu hai seguito la storia fin dall'inizio: cosa ti ha colpito di più di questa vicenda, al di là degli aspetti macabri e della violenza?
Non ti senti un po' come il personaggio di un film?
Dì la verità: ma riesci a dormire la notte?
Continuerai a seguire il caso?
E se dietro agli orrori di Terrazzo ci fosse una storia come quella del pedofilo belga?
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