Venticinque anni fa, nel novembre del ’71, nasceva dall’idea di Ted Hoff il "4004": il primo microprocessore al silicio che ha cambiato l’(inter) faccia del mondo.
Compie 25 anni questo mese. E decine di milioni di
informatici e computer-maniaci del mondo devono brindare al suo compleanno:
"Tanti auguri, 4004!". Strano nome, ma non per lui: il primo microprocessore
al silicio, il chip uscito dalle mani e dal cervello di Ted Hoff nel novembre
del 1971. Hoff non se n’era reso conto, ma aveva iniziato una rivoluzione.
Pensare che quel primo microcircuito conteneva appena 2300 transistor e poteva
al massimo fare 60 mila operazioni al secondo (oggi il più potente Pentium
della Intel arriva a 5 milioni di transistor e 300 milioni di operazioni al
secondo). "La nascita del 4004 è stata quasi casuale - racconta oggi Hoff,
59 anni, che a quel tempo lavorava in una neonata Intel con appena 12 dipendenti
- Una ditta giapponese voleva una serie di chip per un calcolatore programmabile,
insomma un chip per ogni funzione. Ma a me sembrava troppo complicato, perché
invece non riunire tutto in un unico circuito che richiamasse le istruzioni da
una memoria al silicone?". Un’idea che ha fatto la storia. Con un pizzico di
orgoglio italico: la realizzazione pratica del prototipo del chip fu opera
dell’emigrato veneto Federico Faggin.
|