Stupefacente:
leggi Philips e trovi marjuana. All'insegna del motto miglioriamo
il tuo mondo, la famosissima azienda olandese mette in catalogo,
insieme agli ultimi modelli di tivù e dei videoregistratori
col turbo, anche le foglie di canapa indiana. Una bella foto a
colori, a pagina 78 con le inconfondibili foglie seghettate. L'immagine
è, a dir la verità, inserita nel contesto di uno
speciale di 18 pagine dedicato alle principali tendenze musicali
degli ultimi decenni. Una chitarra elettrica per il rhythm and
blues, una mela verde tagliata a metà per il beat, una
banana per l'avanguardia e la classica fogliolina di "maria"
per l'etnopop. Nulla da ridire. Se non fosse per la seria immagine che Philips ha sempre dato di sé. Nulla da ridere se non fosse per l'elevatissima tiratura del catalogo dall'aziendale titolo "Philips europe Magazine", versione 1996/97. E che l'imprimatur alla versione italiana del catalogo è stato posto nientemeno che da Cor Boonstra, vicepresidente della società che ha sede a Eindhoven.
E se quella foto finisse in mano dei censori
di turno? Certo in Olanda, tra i canali di Amsterdam, dove nessuno
si agita più per uno spinello ed anzi te li offrono come
sigarette al bar, nessuno si è certo scomposto per il catalogo
Philips. Più a rischio l'Italia, nonostante le campagne
dei Riformatori per la legalizzazione delle droghe leggere, dove
fa ancora in qualche modo notizia tutto ciò che è
collegato a cannabis e dintorni. Anche perché stavolta
non è Marco Pannella a fumarsi uno spinello dalle parti
di Piazza Navona. A farsi venire in mente di cambiare la solita
musica è una seriosa azienda, tra le più conosciute
a livello mondiale. Della serie Philips, che sballo!
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