[ATTUALITA']

E 007 fa la spesa su Internet


Microspie a forma di penna, registratori miniaturizzati, telecamere a infrarossi? Basta viaggiare per la Rete per acquistare il meglio dei gadget per agenti segreti. E a Torino c'è un misterioso Istituto di ricerca che inventa aggeggi da fantascienza per lo spionaggio


M icrofoni che sembrano penne, telecamere grandi come un bottone, valigette alla James Bond che nascondono radio trasmittenti. La microspia (o forse la macrospia, viste le dimensioni...) che Silvio Berlusconi ha mostrato in diretta tv dopo averla trovata, dice, dietro al termosifone della sala riunioni di Forza Italia, può aver stupito molti: "Oddio, i servizi segreti, la Cia, 007". Ma non gli utenti di Internet. Visto che sulla Rete c'è un vero e proprio pullulare di siti che vendono ogni possibile gadget per spie, spioni, agenti veri e agenti falsi e perfino alla polizia. Basta cercare sotto "spystore international" o "spyshops", solo per citarne due. Ma con un po' di fantasia se ne trovano molti altri.
Come il deputato leghista che ha raccontato di aver comprato una microspia alla stazione Termini per 18 mila lire, non c'è limite a cosa si può acquistare via Internet. Come la penna-microfono, una classica stilografica Mont Blanc che sente tutto fino a 15 metri di distanza. O il microfono che si nasconde sotto un bottone (maglietta, camicia, giacca, magari mutande). Prezzo: 259 dollari. Ma sono infiniti i registratori camuffati, le telecamere che vedono di notte, le cimici telefoniche e gli apparecchi che scoprono le cimici telefoniche, i sistemi per rendere il proprio cellulare inascoltabile e, ovviamente, quelli per ascoltare i cellulari.

Internet a parte, dopo essere state invase per anni da depliant e volantini tutte le redazioni di giornali e tv in Italia conoscono l'"Istituto ricerche comunicazioni sociali" di Torino dell'ingegner Giuseppe Muratori. Che non è un'agenzia matrimoniale, ma una società che si occupa di "ricerche avanzate teoriche ed applicate nei comparti della microfisica e della microelettronica finalizzate alla difesa delle informazioni ed alla costruzione di apparecchi elettronici, non convenzionali, d'attacco e di difesa". Insomma "inventano" microspie e anti-microspie, sistemi d'arma laser e non convenzionali e robe strane tipo "generatori-propulsori silenziosi coni invisibili di sofferenza" e l'inquietante "Piranha - generatore-propulsore perturbazioni elastiche ultrasoniche per organizzare gli interrogatori delle spie e dei terroristi reticenti".

Progetti un po' misteriosi ("Non c'è scopo di lucro, non vendiamo niente, siamo una società di ricerca pura" dice Muratori), ma grande disponibilità a parlare: "Berlusconi? Da quello che ho visto ha in mano la batteria, non la microspia vera e propria - dice Muratori - Quella poteva essere anche molto piccola. Comunque non si può dire, bisogna vederla dal vivo. La mia idea? Che chi l'ha messa aveva poco tempo e l'ha piazzata in fretta. Se c'è di meglio? Certo, i riflettori passivi, ad esempio. Piccolissimi, si buttano anche per terra. Ma serve un generatore elettromagnetico nelle vicinanze. E per sentire qualcosa a 100 metri dev'essere grande come un camion...". Oppure "le microspie a onde convogliate che emettono segnali elettrici e non elettromagnetici e quindi non vengono scoperte dai detector. A meno che non si usi il nostro Sinclair M16 (Sinclair era il direttore dell'intelligence inglese negli anni '30, insomma una dedica: ndr) o l'Aldebaran". Insomma una cosa è sicura: è più facile procurarsi microfoni grandi come un'unghia e nascondere telecamere nel pomello del letto che trovare un tabaccaio aperto dopo le 9 di sera.

Alessandro Mognon