[ARTE]

Donne nell'arte -3

Käthe Kollwitz
L'immagine del mondo del lavoro

Nata nel 1867 a Kaliningrad, questa artista crebbe nel clima culturale del primo socialismo tedesco della Prussia orientale, in una famiglia numerosa, ricca di affetti, di calore umano, di libertà intellettuale e di amore per l'arte che ebbe in lei una fioritura precoce, ad appena quattordici anni.


Suo primo maestro fu l'incisore Rudolf Maurer, che le fornì la conoscenza degli strumenti tecnici necessari a sviluppare quello che doveva essere il modo espressivo a lei più congeniale: l'incisione.

Più tardi, nel 1884, conobbe a Berlino le opere dell'incisore e scultore Max Klinger. Egli, se da un lato era, per temperamento, sensibilità e interessi di indagine, del tutto diverso da lei, per un altro verso la indusse ad adottare, in alcune sue opere, anche il colore ad acquatinta che serviva ad ammorbidire le rigidezze dei contorni dell'incisione.

La formazione culturale di Käthe Kollwitz, improntata ad un socialismo attivo, la sua stessa sensibilità, fortemente coinvolta nei problemi della gente dei ceti più umili e il fatto che essa fosse diventata moglie di un medico che operava in un misero quartiere operaio di Berlino, avevano individuato nella classe lavoratrice il polo

fondamentale del suo interesse. Un interesse che era prima di tutto umano, e che, proprio per questo, forniva un naturale repertorio per la scelta dei soggetti delle rappresentazioni.

Al tema del lavoro e alle sue condizioni spesso drammatiche, essa dedica infatti, il primo, importante ciclo di stampe degli anni 1895-97 : L'Insurrezione dei tessitori (Foto 1), basato, tra l'altro, sull'omonimo dramma di Gerhardt Hauptmann.

In queste immagini la Kollwitz rappresenta le durezze, la sofferenza, la miseria di questa categoria di operai. In modo particolare, è il ruolo delle donne in tale situazione ambientale, in cui, forse, in parte si identifica, a colpirla maggiormente. Compagne dei maschi al telaio, ma anche madri tenere e affettuose, le donne trovano forma nelle sagome tese delle incisioni della Kollwitz e sfilano, silenziose e tormentate, curve ma anche con piglio deciso, piene della consapevolezza del loro esistere e delle loro responsabilità.

Dopo queste prove iniziali, fu il mondo contadino a venire indagato dalla pittrice con la stessa appassionata dedizione.

Nacque così la serie delle incisioni dal titolo Guerra dei Contadini, composta dal 1902 al 1908 e per compiere la quali Käthe compì accurate ricerche storiche e sociali sulle condizioni dei lavoratori della terra

nel Cinquecento. Lo spunto letterario, infatti, le era venuto dall'opera di Wilhelm Zimmermann, ambientata nella Germania rurale del XVI secolo, di cui l'incisione "Affilando la falce" (foto 2), terzo dei sette pezzi pubblicati per la Kunsthistorische Gesellschaft, rappresenta un esempio significativo.

Il suo messaggio, fortemente ed inequivocabolmente sociale e politico, non poteva non incorrere nella censura nazista del 1936, come a suo tempo era accaduto nel 1898, per la serie "Insurrezione dei tessitori", ricusata dal Kaiser a causa delle sue istanze provocatorie.

Ma l'urgenza della carica espressiva dell'arte della pittrice non poteva venire frenata nè da difficoltà di questo tipo, né da quelle, tragiche, delle vicende personali.

La morte del figlio Peter, caduto sul fronte belga nel 1914, l'esilio a Dresda durante gli anni del nazismo, la morte del marito nel 1940 e quella del nipote, nel corso del secondo conflitto mondiale, resero, anzi, stilisticamente più affilate, essenziali ed intense le opere successive : drammatici e consunti autoritratti e la serie estrema delle xilografie sulla Morte.

G.G.