[musica]
Conclusa con successo la stagione lirica all'Arena di Verona

Con più di 580.000 spettatori si è verificato un record di presenze. Venti serate sono andate interamente esaurite e l'incasso è stato di 44 miliardi

Si è concluso l'1 settembre il 74° Festival dell'opera lirica all'Arena di Verona. In programma erano CARMEN di Bizet, NABUCCO e AIDA di Verdi e IL BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini; [foto 1]programma quindi di grande repertorio.
Note positive sono venute principalmente da CARMEN e da NABUCCO . CARMEN è stata riproposta nella fastosa cornice creata dalle scene di Franco Zeffirelli che ha curato e messo a punto la notevolissima regia dello scorso anno. Molto belli i costumi di Anna Anni.
Sul piano musicale era attesa la prova di Beatrice Uria Monzon, già interprete della medesima opera al Teatro Politeama di Palermo. Voce suadente, bene impostata e che ha retto bene alle difficoltà della insidiosa partitura specialmente nel terzo e quarto atto.
La Monzon, sul piano scenico, ha dato vita ad un personaggio dotato di quella giusta carica di sensualità senza mai cadere, come a volte succede, nella volgarità. Maurizio Fruson, che in alcune recite ha sostituito Sergej Larin, ha impersonato correttamente il personaggio di Don Josè.
Gregg Baker è stato un Escamillo di grande intensità con una voce sicura e ben timbrata.
Deliziosa la Micaela di Alida Ferrarini, sempre precisa e puntuale con una voce fresca e sicura in tutti i registri; sa stare molto bene in scena e ricava quindi un personaggio veramente squisito e delicato. Da ricordare ancora Cristina Pastorello, Meral Jaclin, Andrea Cognet e Mario Bolognesi. Ottima la direzione di Daniel Oren.
In NABUCCO ha primeggiato [foto ] Renato Bruson che ha disegnato un perfetto personaggio con la sua voce calda e di colore ancora bellissimo, arricchendo il suo canto con sfumature affascinanti. In particolare ha trovato accenti toccanti nel finale del II° atto, nel duetto con Abigaille nel terzo e nel "Dio di Giuda" nel quarto atto. L'impervio ruolo di Abigaille era sostenuto da Maria Guleghina voce interessante e di notevole potenza ed estensione, anche se in qualche momento non è parsa a suo agio nella difficile tessitura. Bene Elena Zaremba nella parte di Fenena e Paata Burciuladze in quella di Zaccaria.[foto 1]
Ismaele era impersonato da Giorgio Merighi che ha interpretato il suo ruolo con voce sicura e bene intonata. Una particolare citazione per il Maestro Maurizio Arena che ha diretto con estrema puntualità e precisione la partitura, dosando molto bene il rapporto tra orchestra e palcoscenico. Non si riesce a capire come questo colto e bravo Maestro sia dimenticato dagli Enti Lirici più importanti.
Molto bene il coro istruito dal Maestro Armando Tasso che naturalmente ha bissato il famoso coro "O signor che dal tetto natio". La regia, molto bella ed efficace, era di Gianfranco de Bosio e ripresa da Susy Attendoli; scene di Rinaldo Olivieri e costumi di Pasquale Grossi.
AIDA è stata ancora una volta ripresa con le scene di Ettore Fagiuoli (la prima Aida areniana) con notevole successo mentre il BARBIERE DI SIVIGLIA è stato contestato per la cervellotica regia di Tobias Richter.
Quest'anno si è verificato il record di presenze con 586.808 spettatori con venti serate esaurite e oltre 44 miliardi di incassi.
Ed ora si prepara la stagione concertistica e operistica al Teatro Filarmonico sulla quale ritorneremo in altra occasione, mentre per la stagione 1997 dell'Arena si conoscono già i titoli delle opere. MACBETH di Verdi inaugurerà il 75° Festival il 4 luglio 1997 e seguiranno MADAMA BUTTERFLY di Puccini, AIDA e RIGOLETTO di Verdi, la ripresa di CARMEN di Bizet ed il 25 agosto la MESSA DA REQUIEM di Verdi. Calendario quindi popolare con opere del grande repertorio italiano.

Luciano Maggi