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Proviene dallo sci e ora in groppa alla sua bicicletta ha vinto le Olimpiadi di Atlanta. Si diceva stanca ma ha strapazzato le avversarie ai campionati europei di Bassano. La vera stanchezza nasce dalla fama e adesso la fatica pił grande è quella di rispondere alle innumerevoli interviste che le vengono fatte.

Intervista a Paola Pezzo

Atleta modello indossa vestiti firmati che la fanno "un modello di atleta". Armani le fa vestire le sue creazioni .
Quanti sacrifici per arrivare al successo... "Sono sempre in bicicletta... alla sera sono cotta e vado a letto presto"

Se proprio dobbiamo trovare una spiegazione, Paola Pezzo è diventata campionessa di mountain-bike soprattutto per due motivi: 1) a Boscochiesanuova, il paesino delle montagne in provincia di Verona dove è nata, non c'era nient'altro da fare; 2) la presenza di un gene da atleti nel sangue della gente del posto. Quanto agli allenamenti fino ad ammazzarsi e la volontà di arrivare fino ad annullarsi, sono solo la conseguenza. In fondo a dirlo è lei: "Beh, da ragazzini andare fino a Verona per fare qualcosa era lunga. Così a otto anni facevo già le corse a piedi in mezzo ai boschi. Poi seguii la tradizione locale dello sci da fondo e i chilometri li fai sulla neve...".
Così hanno fatto anche i fratelli (di Bosco) Fulvio e Sabrina Valbusa, azzurri di fondo (Fulvio nella scorsa stagione ha battuto anche i mitici sciatori nordici). Così ha fatto lei con gli sci ai piedi, squadra nazionale tanto per cominciare. Fino all'arrivo della bicicletta. O all'abbandono degli sci, non cambia molto. Hanno parlato di polemiche con la federazione sport invernali che l'avrebbe essa fuori da quel che sembrava essere la sua vera passione. Lei adesso mette il freno: "Nessuna critica, hanno travisato le mie parole". Comunque resta il dubbio: ha scelto lei di salire in bicicletta o l'hanno caricata a forza? In attesa di risposte la mountain-bike italiana ringrazia anche se fosse stata un'ingiustizia.
Intanto senza sci ma in sella alla sua Gary Fischer ha strapazzato le avversarie ai campionati europei di Bassano. E pensare che si diceva stanca e un po' fuori forma. La vera stanchezza, adesso, è quella di rispondere all'assedio di stampa e tv. Un tormentone inevitabile finito anche con qualche nervosismo, in casa Pezzo. Con mamma Solidea (nel nome il destino dei figli?) ultimamente un po' infuriata: "Hanno detto di Paola un sacco di bugie, adesso basta". Bugie? Spiega Paola: "Mi hanno fatto entrare in polemica con la federazione sci, ma io certe cose non le ho mai dette. Hanno detto che sono ricca, ma per ora altri soldi non ne vedo, sono sempre con i miei cento milioni l'anno. E poi insistono con il fidanzato: Rosola (l'ex ciclista professionista che le fa da allenatore e, per tutti fino a poco fa, anche suo boy-friend: ndr) è il mio trainer e un mio caro amico, stop".
Fidanzato o no, con lui Paola Pezzo si è allenata per quell'oro che gli ha cambiato la vita: "Sono andata in altura, pedalavo dietro il motorino,. Poi sono tornata in pianura, per abituarmi al caldo che soffro molto, Facevo due sedute al giorno, 4 ore a partire dalle nove e mezza. Diete speciali? Boh, mangio normale: pasta all'olio, molta verdura, carne ai ferri, uova, ...".
Una delle due: o mangia poco o consuma molto. Visto che l'altro mestiere di Paola sembra diventato quello di modella. Per la presentazione dei campionati di Bassano si presenta con vestitino giallo-verde corto in tinta con il telefonino (giallo). Graziosa lo è di sicuro, anche se le famose rotondità intraviste dallo zip abbassato nella gara dell'oro olimpico sono meno evidenti di quello che sembrava . Meglio per lei, visto che di quella storia non ne vuole più sentir parlare.
Insomma atleta modello o atleta modella? Lei dice di non pensarci molto. In realtà quella di fare l'indossatrice è un altro modo di farsi pubblicità., per farla ai suoi sponsor e alla bicicletta, oltre che per aumentare le entrate. Infatti ha vestito Armani: un accordo che continua? "Lo devo sentire in questi giorni - spiega - vedremo se indosserò ancora le sue cose...". E intanto finisce su "Max" di settembre. Ma come si fa a fare una vita normale tra una gara e una sfilata? Oppure, si può? "Sono sempre in bicicletta - sospira Paola Pezzo - certo perdi gli amici, alla sera sono cotta e vado aletto presto. Da un paio d'anni è dura. E lo sarà ancora. Le vacanze? Non esistono".
Una volta ha detto che rimpiange gli studi abbandonati..., "Si, ho fatto le medie e basta. Avessi continuato sarei andata all'Isef". Tanto l'Isef è come se al facessi ogni giorno tra pedalate e corse. Ma ormai tirarsi indietro non si può: "Devo sfruttare il momento, punto sugli Stati Uniti che sono più ricchi. Là la mountain-bike tira, cominciano da piccoli. L'Italia? Siamo ancora poveri, bisogna puntare sui giovani". Intanto l'americana Gary Fischer sta usando l'atleta Veronese come "donna di punta". E tra foto, depliant e manifestazioni varie sforna biciclette sempre più spaziali: cambio elettronico, leghe di carbonio, ammortizzatore posteriore, pesi ridotti al minimo (11 chili l'ultimo modello). Ma il santino della Madonna dell'Altarol sul manubrio lo ha messo lei. Ma come, fra tanta tecnologia..., "Perché? E' la patrona dei ciclisti veronesi, serve a non farsi male. Ho sette punti in un ginocchio, per ora mi è andata bene". Insomma il santino funziona. Adesso facciamo felice qualche milione di tifosi: come la mettiamo con quella zip benedetta? "Uffa, ridagli. Ma là ad Atlanta era caldo, non lo farò più". Proprio più? "Insomma, dipende da come mi sentirò in gara. Va bene?".

Alessandro Mognon