[libri]
L'Accademia Olimpica di Vicenza pubblica un libro dedicato alla cultura dialettale

La caccia e gli uccelli
ai tempi dei nostri nonni

Caccia e uccellagione, appostamenti, richiami in gabbia e fuori dalla gabbia, imitazioni del canto, tipi di caccia , proverbi legati alla caccia e agli uccelli e le corrispondenze tra i nomi dialettali e italiani delle specie avicole, in questo ultimo lavoro del Gruppo di Ricerca sulla Civiltà Rurale coordinato da Terenzio Sartore

S e voleste sapere cosa sia un "berluato" o se vi interessa confermare la vostra intuizione nell'ipotizzare che "cornàcia" sia proprio il nome dialettale del "Corvus cornix", la comune cornacchia grigia o se ancora foste interessati a conoscere con precisione gli antichi metodi di caccia, quali fossero gli strumenti per la cattura degli uccelli nel Vicentino, ritrovando usanze e tradizioni ormai quasi del tutto sparite, questo è sicuramente un libro ben fatto e molto interessante. In 126 pagine corredate da fotografie e oltre 110 disegni si continua un lavoro etnografico iniziato vent'anni fa con "Civiltà rurale di una valle veneta. La val Leogra". Nelle due parti del volume, rispettivamente, prima si fa una dettagliata rassegna dei richiami e degli strumenti del cacciatore cui si legano e aggiungono particolarità e proverbi che si riferiscono alla caccia e agli uccelli e, poi, sono elencati i nomi dialettali dei volatili conosciuti nel Vicentino con la possibilità di ritrovare il loro nome in dialetto anche a partire da quello italiano. Questa parte che ha imposto impegno di ricerca e un'analisi anche di tipo filologico costituisce un ulteriore nucleo, andranno infatti recuperati analoghi elementi contenuti nel "Mestiere del falegname" pubblicato qualche anno fa dalla Cassa Rurale, di un vocabolario tecnico-storico-scientifico del dialetto vicentino a cui il gruppo di lavoro che ha curato il volume si sta già dedicando da qualche tempo.
Come ultima nota mi sembra doveroso riprendere quanto scrive Bepi De Marzi alla fine del suo ricordo, che insieme a quello di Mario Rigoni Stern, accompagna il libro. "Fincarólo, finchéto mato, finchéto salbego, cielocí, finco, finco alpin, finco de montagna..., sono i nomi dell'amore, perfino della tenerezza, i nomi delle fiabe, dei racconti nei filó. Ma poi al finchéto mato, al finco alpin, al finco si sparava. E si spara ancora". (m.s.)

Gruppo di Ricerca sulla Civiltà Rurale (coord. Terenzio Sartore), La caccia e gli uccelli nella tradizione vicentina, Accademia Olimpica-Vicenza, 1996, pp. 126, lire 20.000