Vai al numero precedenteVai alla prima paginaVai al numero successivo

Vai alla pagina precedenteVai alla prima pagina dell'argomentoVai alla pagina successiva

Vai all'indice del numero precedenteVai all'indice di questo numeroVai all'indice del numero successivo
Scrivi alla Redazione di NautilusEntra  in Info, Gerenza, Aiuto
 
redarrowleft.GIF (53 byte) Sport Settembre 2005


VALENTINO ROSSI
SETTE VOLTE MAGICO


Ci risiamo….

Siamo ancora a 4 gare dalla fine e Valentino Rossi ha vinto il mondiale, il settimo mondiale della sua carriera.
Roba da non crederci, chè sembrava una favola pensandoci, magari al Bar di Pedro a Tavullia, nell’epoca in cui il “nostro” si stava riguardando la cassetta della gara delle 125 di Brno, sgranocchiando patatine con gli amici.

Giovane il Valentino spaparanzato sulla sedia, 10 centimetri più basso e 15 kg più magro: era la gara del suo primo mondiale; era il 2 settembre 1997, un martedì; erano circa le 17.00; il record al videogame del bar non era suo, ma lo sarebbe diventato circa un quarto d’ora dopo la fine della cassetta; faceva caldo e si poteva permettere di girare per il paese senza problemi di fans, anche perché chi stà scrivendo era l’unico “forestiero” in paese e si stava saziando di patatine in quel bar, anche lui….

E adesso, invece, siamo a 7.
Bel numero il 7.

Mi ricorda Barry Sheene, ma anche Frankie Chili.

Ai tempi degli antichi Babilonesi rappresentava il Cielo, inteso come tutto il Creato, e la sua perfezione, con i suoi 7 pianeti visibili, ed i sette giorni con i quali si divideva il mese lunare, la “settimana” appunto, ed ancora oggi il sette rimane numero Sacro, l’emblema del Cosmo Divino.

Adesso che ci penso, il primo soprannome di Valentino, comparso sulla tabella dei tempi al muretto, era proprio “Cosmico”: un pre-destinato?

Sette.

L’unione tra il simbolo maschile dello spirito, il tre, e quello femminile della materia, il quattro; sette nomi per il cielo e sette per la terra nell’Antico Testamento; sette sigilli, sette trombe, sette Angeli nell’Apocalisse, sette luci nel Menorah, il candelabro ebraico; sette colonne nel Corano, sette gli Illuminati sacri all’Induismo.
Oppure, e ancora, i colori dell’arcobaleno, le note musicali, i chakra, i veli di Salomè o le piaghe d’Egitto, le leghe degli stivali o i nani di Biancaneve….

I nani.
I nani non sono mica da sottovalutare eh?!

E’ gente che comunque lavora parecchio e che ha fatto della favola un best seller da far impallidire tutti i legal thriller di John Grisham!
Mai una percentuale sulle vendite, una soddisfazione, per i nani: solo tanta miniera, ed una “star” troppo grande per loro, che, sul più bello, li lascia lì da soli.

“Ukawa”, “Biaggi”, “Barros”, “Gibernau”, “Capirossi”, “Tamada” e “Hayden”.

Gli unici sette che l’hanno battuto qualche volta da quando corre in MotoGp e che hanno contribuito a fare grande la storia: come “nani” niente male.
La matrigna, al solito, fa invece una brutta fine e “l’honda” della sconfitta, cala su di lei inesorabilmente.

Sette.

Come i tecnici che Valentino portò con se in Yamaha dalla Honda.
Potrei andare avanti per un pezzo: due volte sette i GP vinti fin’ora…sette la somma dei numeri che compongono 16, il suo giorno di nascita o le valvole, della Desmosedici…ma che c'entra adesso..non preoccupatevi, ce la metto così...

IL PRESENTE

E’ già campione del mondo il Valentino che affronterà queste ultime gare, perciò ancora più temibile di quello ancora in lotta per il campionato: immaginate come potrà guidare uno come lui, senza nessun assillo di risultato, uno che normalmente si diverte anche sotto pressione!
Ho come il presentimento che “mundialini” di sorta, stavolta, non ve ne saranno.

Poi gli appuntamenti con la festa al suo paese e l’abbraccio con gli appassionati, il Moto&Miti a Pesaro, il Motorshow etc..etc..
Quindi un po’ di riposo, le feste ed il lavoro sulla nuova M1 2006: finito un mondiale se ne fa un altro.
Honda proverà di tutto per vincere nel 2006.
In ogni caso per il 2007, sicuramente in magazzino non mancheranno i numeri dal 2 in poi.
Sai com’è, la precisione è importante e loro ci hanno sempre tenuto molto…

IL FUTURO

Su questo, si stanno scatenando tutte le “sibille romane”..pardon..”cumane” del MotoGP: va, resta…no, resta andandosene, no, va restandosene.
Guiderà questo, guiderà quello.

Andrà nel regno blu, color viagra, dei manager altolocati a quattroruote, oppure andrà nel regno a quattroruote bianco, color sterrato, dei piloti più “piloti” del mondo?

Io per me, e speriamo che c’azzecco o che me la cavo, per me andrà a guidare una bella rossa emiliana, a sedici valvole, 800cc., che quando lo diranno la gente scenderà in strada con le bandiere italiane come al mondiale dell’82, quando Dino Zoff alzò la Coppa.

Lo immagino con tutti i brividi del mondo quel momento: Valentino in Ducati.
Non posso pensare che succederebbe a Bologna: tanta gente che adesso fa il “quellochemioscurailmarchio” o “io tifo Ducati, Rossi non ce lo voglio..”, la vorrei vedere guardare la rossa con il 46 giallo, quando magari ti taglia il traguardo davanti a tutti con il Dottore che fa il segno del “pompone” (il motore eh!?) !!

Vedi "mò ben" se ti “oscura il marchio”!!!

Ecco, per me andrà così, spero che vada così, deve andare così.

Se pensano di tirarlo per la giacchetta con improbabili campagne mediatiche, se pensano che vada gestito un passaggio così epocale come gestiscono le loro corse, se pensano che Valentino sia uno che ha torme di avvocati alle spalle che vagliano e decidono la collocazione più remunerativa, beh, non hanno capito proprio niente.
Un po’ di birra, un bel piatto di lasagne, gli amici fidati ed una domanda:”Che ne dite se vado..là?”.
Così decide l’atleta più famoso del pianeta: semplicemente, completamente fuori da ogni cliché edulcorato del campione-dollaro, quello dall’atteggiamento distaccato e supponente
Magari decide in compagnia, come fanno i bimbi all’asilo, quando si mettono d’accordo su che gioco fare.

Poi però, si divertono da matti, mentre i “grandi”, con le loro “cose da grandi” in realtà si fanno due “maroni” così!
Non so se mi spiego.

LO SPOT

Comparirà sui nostri schermi a breve, e se Christian de Sica e la Lima vi sono sembrati un tormentone, verrete ora bombardati da un Valentino versione Vigile Urbano burba, spina, quello giovane insomma che, chiamato dal Vigile più anziano (de Sica) ad inseguire in moto una tribù di ragazzi da multare, risponderà seraficamente togliendosi il casco.” Ecchessò Valentino Rossi io?”.

Il resto dello nuovo spot TIM non ve lo svelo: buona visione e buon viaggio per chi sarà a Tavullia il prossimo 8 ottobre.

Il 7 volte Campione del Mondo vi aspetta.

Maurizio Ottomano

invia questo articolo a un amico

np99_riga_fondo.gif (72 byte)

                                           Copyright (c)1996 Ashmultimedia srl - All rights reserved