Vai al numero precedenteVai alla prima paginaVai al numero successivo

Vai alla pagina precedenteVai alla prima pagina dell'argomentoVai alla pagina successiva

Vai all'indice del numero precedenteVai all'indice di questo numeroVai all'indice del numero successivo
Scrivi alla Redazione di NautilusEntra  in Info, Gerenza, Aiuto
 
redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Febbraio 2003

 
La donna ombra

Il film è ancora in fase di montaggio. Ma Paolo Franchi ha accettato di raccontare in anticipo la storia di Valeria, di un legame-non legame, di una rivale-non rivale e di un’amicizia sincera ma estranea. In una specie di circuito chiuso dei sentimenti dove nessuno in realtà si incontra mai

Dopo il successo di Santa Maradona la casa Emme Produzioni di Torino ci riprova con un’altra storia intrigante realizzata da un regista esordiente: Paolo Franchi che ha diretto Barbara Bobulova, Brigitte Catillon (Grazie per la cioccolata) e Andrea Renzi (Le fate ignoranti) ne La spettatrice che racconta la storia di Valeria. Una ragazza di ventisei anni chiusa e solitaria. Vive a Torino dove lavora come interprete simultanea. La sua quotidianità non contempla una relazione d’affetto. Solo una rituale attenzione ad un inconsapevole dirimpettaio, Massimo, un uomo sui quarant’anni, spiato attraverso le finestre del suo appartamento. Alcuni piccoli “incontri” (Valeria si ritroverà in un convegno proprio a tradurre le parole di Massimo) sembrano instaurare tra loro un sottilissimo legame, pur restando l’uomo estraneo a lei.

Quando il vicino si trasferisce a Roma, nell’esistenza di Valeria tutto sembra precipitare tanto che, in un impulso improvviso, decide di abbandonare Torino e seguirlo in quella città. Sulle tracce di lui, Valeria viene a scoprire dell’esistenza di Flavia, attuale compagna di Massimo. E un incidente, causato proprio da Valeria stessa, porta le due donne a conoscersi. Nasce a poco a poco un’amicizia, sostenuta dalla menzogna, pilotata dalla curiosità, sorretta da una strana simpatia. Per Flavia quella ragazza così fragile e introversa diviene un valido aiuto per scrivere il romanzo sul marito, scomparso da alcuni anni. Per Valeria quella donna diviene l’unico tramite per rimanere legata al suo vicino. Il film è stato girato a Torino e a Roma con una piccola incursione a Trieste. Tra gli sceneggiatori c’è anche Heidrun Schleef autrice dei recenti La stanza del figlio e Ricordati di me. Al momento il film è in fase di montaggio. Protagonista del film è Barbara Bobulova, diventata nota al grande pubblico con l’interpretazione di "Maria Josè, l’ultima regina" di Carlo Lizzani. Una figura femminile molto interessante e sfuggente che vive la sua vita attraverso quella degli altri e che nel momento in cui potrebbe essere coinvolta e vivere in pieno quello che desidera scappa. Forse per paura o forse per incapacità di crescere. Non più l’uomo senza qualità ma la donna senza qualità.

Un’occasione, quella de La spettatrice, per farsi raccontare il film direttamente dal regista Paolo Franchi. Mentre ci sta ancora lavorando.

“Osservare da lontano lo scorrere della vita di uno sconosciuto. Seguirla all’improvviso lontano da casa, come per un irrefrenabile impulso. Restarle accanto come un’ombra che non si lascia sfiorare. Si può chiamare amore questo? O patologia di un’affermazione amorosa? Forse è solo incapacità di uscire dal proprio mondo interiore, paura di affrontare una realtà che disattende le aspettative, troppo spesso. Un sentimento decisamente romantico, questo, che sembra appartenere del tutto alla storia di Valeria, la spettatrice. E anche Massimo, a modo suo, è un personaggio romantico. Idealista. Abbandona Torino per Roma, dopo aver rinunciato a dei vantaggi economici, con il solo sostegno della sua passione per la ricerca scientifica e per il proprio futuro. Un futuro che per lui ha il nome di Flavia. Crede nella possibilità di costruire un rapporto con questa donna e agisce con le stesse aspettative di chi vuole vedere fiorire ciò che è convinto di aver seminato. Al punto che lo scontro con la realtà di una Flavia ritrosa e indifferente non scalfisce il suo sogno romantico.

E se questa non può esserne più protagonista ecco che il sogno si alimenta lentamente della presenza della giovane Valeria. Sogno sostenuto forse da quelle curiose circostanze che, in modo quasi inavvertibile, hanno portato la ragazza davanti ai suoi occhi. Valeria diviene amica della compagna di Massimo. Si frequentano, si confrontano, permettendo allo spettatore di scoprirne dei lati che sembrano accomunarle. Valeria sola, Flavia irrimediabilmente solitaria. Valeria innamorata di un uomo che non c’è; Flavia rimasta legata a un uomo che non c’è più. L’amicizia che s’instaura fra le due donne si nutre fatalmente anche della menzogna. Per Valeria è inevitabile celare la propria identità, il suo misterioso fine, che è quello poi di rimanere solo spettatrice, ombra fedele della coppia Massimo e Flavia, per lei ideale. La storia è costellata tanto di eventi casuali quanto di nessi causali volti a intrecciare le vicende di questi tre personaggi solitari con un rapporto in fondo falsato con la realtà. Le prime due scene del prologo si aprono proprio su una singolare coincidenza. Una serie di incontri fugaci e trascurati lasciano comunque un segno nel cuore di Massimo. E tuttavia il contorno esistenziale di Valeria è tale da condizionare fortemente le sue scelte, anche le più azzardate. Le aspettative di Massimo circa la sua relazione con Flavia sono esplicite quanto le resistenze di quest’ultima di fronte alla loro attuazione”.

La spettatrice dovrebbe uscire in Italia in autunno.

m.s.

invia questo articolo a un amico
 

np99_riga_fondo.gif (72 byte)

                                           Copyright (c)1996 Ashmultimedia srl - All rights reserved