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redarrowleft.GIF (53 byte) Musica Novembre 2002 
 

Le sexy traviate

 Cantavano in una piccola compagnia lirica. Poi sono scese in strada con busker e giocolieri. Finché non le ha scoperte un talent scout che le ha fatte esibire in uno stadio prima di una finale di calcio inglese. Conclusione: le OperaBabes, due ragazze inglesi che mescolano pop e opera lirica a un tocco di sensualità, hanno pubblicato un cd di successo. E non intendono smettere

Che il rapporto tra Opera e sensualità fosse da sempre molto forte era noto a tutti. Che dell’Opera si potesse fare una volgarizzazione commerciale anche grazie alla bellezza era meno scontato. Ci sono riuscite due belle ragazze inglesi che con il nome di Opera Babes stanno conquistando le classifiche di tutto il mondo con il loro primo Cd Beyond imagination. Una miscela sapiente di glamour e di toni sexy per un Cd che porta la musica operistica a tutti. Una sorta di tre tenori meno uno e senza pancia e baffi. E dire che solo due anni fa Karen England (28 anni) e Rebecca Knight (32) si esibivano nella Piazza di Covent Garden a Londra insieme ad altri artisti di strada, cantanti, mimi e giocolieri. Adesso hanno un contratto discografico con la Sony, hanno fatto un importante disco di debutto, si sono esibite a Buckingham Palace e alla Royal Albert Hall.

Karen England desiderava ardentemente cantare fin dall'età di 8 anni. Lei pensa che i cromosomi musicali abbiano saltato una generazione; sua madre  non aveva interesse particolare verso la musica classica, mentre sua nonna aveva, a malincuore, rinunciato all'offerta di studiare da soprano in Italia. Cresciuta in un piccolo villaggio nel Derbyshire, Karen ha fatto sua ogni opportunità possibile per cantare: recite scolastiche, concorsi locali, per poi arrivare al  National Youth Choir of Great Britain, con il quale ha girato il mondo.

Dopo la scuola Karen ha studiato Inglese e musica alla Leeds University e poi ha fatto un corso post laurea alla Guildhall school of Music and  Drama di Londra. Il suo desiderio era quello di diventare una cantante d'opera di successo ma, come molti giovani di belle speranze, ha passato molto del suo tempo a partecipare ad audizioni e fare lavori di vario genere. Pian piano ha cominciato ad avere alcuni ingaggi tra i quali una Carmen in un produzione irlandese.

Il background di Rebecca Knight è più direttamente a contatto con il mondo teatrale: sua madre, la famosa cantante d'opera Gillian Knight, ha conosciuto il padre di Rebecca nella compagnia d'opera D'Oyly Carte. Nonostante abbia debuttato alla Royal Opera House molto giovane (nella parte di un ragazzo), Rebecca non pareva interessata a seguire le orme della madre nel mondo dell'opera. Preferì dedicarsi a ballare e a recitare. Dopo i suoi viaggi Rebecca ha cominciato a scrivere per il teatro, per il cinema e per la televisione e ha vinto anche dei premi per un  cortometraggio. Quattro anni fa, però, ha cominciato a sentire che le mancava l'opera. Ha allora ricominciato a cantare; ha iniziato a prendere lezioni sia da sua madre che dal famoso soprano Lilion Watson. Ben presto Rebecca avrebbe raffinato la sua già notevole voce tanto da potere entrare in una compagnia operistica. Karen si ricorda di un giorno di pioggia a Cambridge in cui rideva con Rebecca dopo che avevano incontrato un bizzarro cinese che aveva parlato loro della medicina cinese; questo fu l'inizio della loro amicizia. Le due erano nella stessa compagnia che stava portando in tour il Flauto Magico di Mozart e, nei mesi successivi, sono diventate inseparabili.

Nel contempo, mentre cementavano la loro amicizia, le due ragazze cominciarono a stancarsi di questi tour teatrali che non davano molte soddisfazioni, ma cos'altro potevano fare? In un giorno di shopping in giro per Londra Karen notò i busker, i suonatori di strada, di Covent Garden e pensò subito che sarebbe stata una grande idea diventare busker di opera! Rebecca sposò l'idea e cosi sono nate le OperaBabes. Rebecca e Karen divennero un'attrazione fissa della Piazza del Covent Garden anche se ogni tanto era deprimente, soprattutto quando a volte ce la mettevano tutta e riuscivano magari a racimolare solo pochi penny. Spesso però riuscivano ad attrarre una folla numerosa e generosa. Poi un giorno sono state individuate da un cacciatore di talenti della società di management The Production Team. Ben presto le due ragazze sono state ingaggiate per eseguire "Abide With Me" durante la finale 2001 della Fa Cup di calcio al Millennium Stadium di Cardiff. Per evitare partigianerie una delle ragazze indossava la maglia dell'Arsenal, l'altra quella del Liverpool, le due finaliste. Il collegamento tra calcio e opera è forte. E' cominciato con il "Nessun Dorma" cantato da Luciano Pavarotti, scelto per i Campionati Mondiali, è continuato con I Tre Tenori e più recentemente con il tenore di Manchester Russell Watson.

L'esibizione delle OperaBabes fu un grande successo sia presso i 70.000 presenti allo stadio che per i milioni di telespettatori. Le ragazze vennero subito ingaggiate per cantare alla finale di Champions League di Milano la settimana successiva e la loro versione del Flower Duet dal Lakme di Delibes è stato un successo immediato. OperaBabes hanno cantato di fronte alla regina Elisabetta durante la cerimonia del Remembrance Day alla Royal Albert Hall nel novembre 2001. Le ragazze sono tornate sullo stesso palco il 5 febbraio questa volta per uno dei concerti del Teenage Cancer Trust. Più recentemente hanno cantato a Buckingham Palace per il lancio dei Giochi del Commonwealth 2002 e, in marzo, prima dell'incontro di rugby Galles-Inghilterra per il torneo Rugby International. Nautilus le ha intervistate.

In un certo senso il vostro lavoro è quello di portare l’opera fuori dai teatri e restituirla alla gente in mezzo alla strada così com’era ai tempi di Verdi e Puccini quando il popolo conosceva a memorie le arie d’Opera…

Rebecca - E’ vero. Volevamo liberare il pubblico dall’idea che l’Opera abbia davvero qualcosa a che fare con i vestiti eleganti e i gioielli. Soprattutto desideravamo che la gente ci ascoltasse cantare senza pregiudizi. L’Opera dovrebbe essere parte della cultura popolare e non un monopolio delle classi elevate. Quando facevamo le cantanti di strada ci colpiva il fatto che molto spesso le persone che ci ascoltavano non avessero mai visto un’opera rappresentata dal vivo e – alle volte – nemmeno in televisione. Erano sorpresi che due ragazze “normali” potessero avere a che fare con il mondo della lirica. La stessa cosa ci capitava quando – nelle scuole – i ragazzini ci dicevano che dopo averci ascoltate avevano vinto la repulsione nei confronti di un genere musicale di cui – peraltro – erano ignoranti e di cui si erano fatti un’idea decisamente sbagliata.  

Beyond Imagination è un disco interessante e dall’ispirazione commerciale. Nella vostra scelta, però, potevate essere ancora più commerciali e strizzare l’occhio al pubblico con qualche aria di maggiore successo. Quali sono i criteri che vi hanno ispirato nella selezione dei brani?

Rebecca – L’importante era scegliere qualcosa di leggermente meno scontato e al tempo stesso più “avventuroso”. Del resto non avremmo ampliato l’orizzonte di nessuno nel scegliere solo brani “conosciuti”. Noi volevamo realizzare qualcosa di grande intrattenimento, ma che al tempo stesso fosse diverso.

Karen – La maggior parte dei brani sono quelli che avevamo nel nostro repertorio e che amavamo molto. Qualcuno ci è stato segnalato dalla produzione per motivi di opportunità e così siamo arrivate ad un piccolo compromesso che, però, ci obbligava anche ad una sfida personale.

Perché avete deciso di interpretare anche O fortuna dai Carmina Burana di Carlo Orff?

Karen – Anche questa è stata una scelta dovuta alla popolarità del brano. Pensavamo fosse giusto confrontarci con qualcosa che il pubblico conoscesse molto bene e con il quale fosse facile relazionarsi.

Affrontare l’Opera come delle pop stars che tipo di esperienza è?

Karen – E’ un’opportunità per incontrare un pubblico vasto cui portare la nostra esperienza di cantanti di strada. Sinceramente noi la consideriamo come un prosieguo della nostra prima esperienza con il pubblico del Covent Garden. Noi cerchiamo di abbattere le barriere nei confronti di questo genere musicale. 

 

E adesso qual è il vostro obiettivo principale?

Rebecca – Cantare il più possibile dal vivo. Stiamo viaggiando tra paesi differenti e facciamo diverse esperienze. Poi torneremo in Studio per iniziare a lavorare a qualcos’altro.

Chi sono i vostri personaggi femminili preferiti nel mondo della lirica?

Rebecca – Rosina da Il barbiere di Siviglia di Rossini e la protagonista de La Traviata. Due personaggi diversi tra loro uniti da parti cantate splendide. Il secondo lo preferisco per la passionalità della storia d’amore. Adoro il romanticismo…

Karen – Carmen. E’ un personaggio interessante e complesso sia dal punto di vista emotivo che interpretativo. Per interpretarlo al meglio bisogna riuscire a comprendere il suo modo di pensare.

Cosa pensate del fatto che il vostro disco sia pubblicato negli stessi giorni in cui esce in Italia Callas Forever ?

Rebecca – Una coincidenza molto fortunata: Maria Callas era un’icona irripetibile. Oggi come oggi è impossibile pensare ad un personaggio del genere e per figure del genere si può solo guardare indietro al passato. Oggi solo Angela Gheorgiu è paragonabile a Maria Callas. In più oltre alla sua bellezza e al suo bellissimo modo di pensare c’è anche la storia d’amore con il tenore Roberto Alagna. Per me lei rappresenta tutto quella che era Maria Callas…

Essere due belle ragazze rischia di farvi considerare le Spice Girls della lirica?

 Karen – Essere belle è solo un aiuto per fare comprendere meglio quello che fai.E’ un aiuto concreto alla tua immagine che consente di arrivare ad un pubblico più vasto. Uno strumento utile che non cambia, però, la sostanza del tuo lavoro.

m.s.

Ulteriori informazioni www.operababes.com

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