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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Ottobre-Novembre 2002

 Il viaggio di Romina

 Bulli e Pupe, Non è la Rai, Domenica In: parte così la sua carriera, destinata sembra alla classica carriera bella-valletta-tutta-gambe-e-scollatura che fa da soprammobile. Poi arriva la tv seria, il cinema e infine il teatro. Ora per Romina Mondello il grande salto: produrre in proprio uno spettacolo teatrale, storia di un viaggio nell’amore e nelle scelte di vita. Per mettersi in gioco, spiega. E non rischiare di diventare una eterna “velina”

Ci si può divertire anche parlando di una struggente storia d’amore. Si possono raggiungere momenti esilaranti soffermandosi su eventi di grossa sofferenza. Sì è vero, non si muore per amore, però certe volte si sta tanto, tanto male… per amore.

”Interreil” (ma dovrebbe essere scritto inter-rail, ovvero l’abbonamento libero per girare sui treni di tutta Europa) è la storia di un amore passionale e travolgente che non è mai sbocciato. Un amore mascherato di amicizia che è dolce e amaro come ogni amore che si rispetti. Anna (Romina Mondello) è  una studentessa che si è appena laureata in Lettere e così, dopo la fatica di cinque anni di Università, decide di meritarsi un giusto premio. Decide quindi di preparasi un enorme zaino e di partire per un viaggio in treno in giro per l’Europa con i soldi di papà: è anche una specie di ultimo viaggio della libertà;  dopo l’estate infatti dovrà convolare a nozze col suo fidanzato.

Dopo alcune tappe, euforica per la magia del viaggio, incontra Luca (Michele La Ginestra) un viaggiatore vagabondo che lavora per una società italiana di import-export di prodotti alimentari alternativi. Siamo a Parigi e in una situazione di grande pericolo Luca le salva la vita. Il caso, la fortuna e un posto così lontano dalle loro case: parte così questo incontro “casuale” tra due persone diverse in tutto e per tutto ma legate da una profonda constatazione di solitudine. Anna vive secondo le regole, “vive” per caso. Ad Anna capita di vivere secondo le regole, le capita di “vivere” per caso, Luca invece vive in fuga da ogni tipo di responsabilità. E forse questo incontro rischierà di cambiarli o almeno di permettergli per un attimo di pensare che qualcosa può cambiare.

Anna, medio-borghesotta romana, è affascinata dalla vita vagabonda di Luca, basta poco per farle cambiare rotta rispetto ai suoi progetti originari e seguirlo nell’est europeo. Comincia così un divertente viaggio che li porterà dalla Finlandia alla Russia, dalla Romania alla Turchia. I ragazzi confondono l’amore e l’amicizia e forse si innamorano perdutamente l’uno dell’altra. Non riescono, però, mai a dirselo. Confrontano le loro vite, così diverse, e si invidiano perché, se da un lato Anna, abituata a passare la sua vita a studiare in una Roma grigia, desidererebbe viaggiare e vedere come è fatto il mondo, dall’altro Luca, che di mondo ne ha già visto pure troppo, sogna la stabilità di una famiglia e una fissa dimora. Due pianeti che girano nella stessa orbita ma che non si incontreranno mai. Anna e Luca sono due giovani influenzati dalle loro famiglie e vivono le loro scelte di vita, obbligate dal contesto in cui sono vissuti, come una condanna insindacabile. Ma è solo durante il viaggio che riescono ad evincersi dal loro contesto ed a giudicare le loro debolezze. I protagonisti si alternano in scena ed, in alcuni momenti, interagiscono rievocando i momenti salienti del loro incontro. Uno spettacolo dedicato a chi pensa che soffrire per amore sia, in fondo, una cosa piacevole.  

Nata a Roma, Romina Mondello frequenta il laboratorio teatrale del regista Candito Coppetelli, studia danza classica e moderna e canto. Nel 1992, partecipa all’edizione estiva del programma televisivo Bulli e Pupe condotto da Paolo Bonolis per la regia di Gianni Boncompagni e successivamente  a Non è la Rai. Il suo esordio sugli schermi è del 1993, al fianco di Ornella Muti, nel film Estasi diretto da Cicinnati ed Exacoustos. Sempre nel 1999 per RaiUno, conduce per alcuni mesi, Domenica In con Amadeus. In teatro debutta nel 1999, nel ruolo di Colombina, in Pulcinella, accanto a Massimo Ranieri, diretta da Maurizio Scaparro; nell’estate 2000, ne Le notti bianche di Dostoevski, regia di Rossella Falk; e, nel 2001, in Carnet d’appuntamenti di Jean Claude Carrière, regia di Beppe Navello, con Lino Capolicchio. In televisione ha interpretato diverse fiction e film per la Tv tra cui: 1994 La piovra 7 - regia di Luigi Perelli; 1995 Nostromo - regia di Alistair Reid; 1996 Highlander 4 (episodio: One Minute of Midnight) - regia Denis Berry; 1997 L’avvocato delle donne - regia di Andrea ed Antonio Frazzi e Le ragazze di Piazza di Spagna - regia di José Maria Sanchez; Ama il tuo nemico - regia di Damiano Damiani; 1999 Le ragazze di Piazza di Spagna 2 - regia di Gianfrancesco Lazotti; Un’isola d’inverno - regia di Gianluigi Calderone; Morte di una ragazza perbene - regia di Luigi Perelli; Provincia segreta 2 - regia di Francesco Massaro; I Guardiani del cielo - regia di Alberto Negrin; 2000 Le ragazze di Piazza di Spagna 3 - regia di Riccardo Donna; 2001 Cuccioli - regia di Paolo Poeti; 2002 Sospetti 2 – regia di Gianni Lepre. Sul Web: http://www.saverioferragina.com/mondello/

Come è stato questo debutto in qualità di produttrice?

Beh, non è stato facile. Ci sono state mille peripezie e ho avuto anche un problema al menisco con una piccola lesione.

Eppure, questo malanno “sportivo” non le ha impedito di “scendere in campo” per lo spettacolo “Interreil”…

No, perché ci tengo molto. Desideravo mettermi in gioco con uno spettacolo che mi facesse confrontare anche con il mestiere di produttrice. L’esperienza di produrre il mio lavoro mi mancava. Quando mi è stata proposta ero molto attratta dal potere determinare da sola le mie scelte artistiche. Anche quando mi sono dovuta confrontare con il testo di un giovane scrittore peraltro abbastanza lontano dalle mie corde.

Cosa le piace del teatro?

Ho un amore folle per il teatro. Recitare a teatro rappresenta per me una necessità. Quando non lo faccio per un po’, mi manca. Ho bisogno del contatto con il pubblico anche in una dimensione ridotta come quella di questo spettacolo.

Una ragazza affascinante come lei che rinuncia – almeno per un po’ – alla televisione e alle sue lusinghe per produrre un proprio spettacolo teatrale… non  è molto comune

Francamente a me non interessa cosa fanno le altre “in genere”. Io avvertivo il bisogno di lavorare a qualcosa di personale che consentisse di scoprire qualcos’altro di me stessa. Il mio incontro con il cinema e la televisione è stato molto fortunato, ma io sono nata artisticamente in un laboratorio teatrale in cui ho elaborato una grande sensibilità per la dimensione spaziale della recitazione e del corpo.

Un grande amore che – come tutti gli amori – porta a qualche rinuncia…

Di natura principalmente economica, direi… ma è un arricchimento dal punto di vista personale alla ricerca del proprio equilibrio. Mi sento molto affine a questo tipo di scelte e – allora – le rinunce economiche non contano. Il mio è un work in progress.

Come concilia i tanti aspetti della sua recitazione?

Essere un’attrice in maniera seria richiede uno sforzo totale sia quando sei in televisione per Domenica In, sia quando reciti di fronte ad un centinaio di persone. Ho una grande voglia di mettermi di rischiare con modalità diverse di lavoro. Del resto fare del buon cinema e della televisione interessante risulta oggigiorno ambizioso come lavorare in teatro facendo delle belle cose. In teatro, se sei disponibile ai sacrifici, le cose sono più semplici. L’importante è impegnarsi sempre fino in fondo. 

Romina Mondello in “Interrail” al   TEATRO SETTE via Benevento 23 -  ROMA - tel. 06.442.36.382 - fax 06.440.30.15  www.teatro7.web.com - teatro7{Sostituisci con chiocciola}tiscalinet.it

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