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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Settembre 2002


C’è di nuovo l’isola che non c’è

Mentre arriva in Dvd l’originale del 1953, al cinema ecco "Peter Pan 2 - Ritorno all’isola che non c’è". Una pellicola dove cambiano alcuni personaggi e si perde un po’ dell’intensità della vecchia storia. Ma si rispetta il passato. Così ancora una volta Campanellino, Spugna e amici riescono a conquistare gli spettatori

E’ un vecchio amico che – complice anche la canzone di Edoardo Bennato – ci accompagna durante le varie età della vita. Questo mese, nel giro di una manciata di ore, Peter Pan tornerà ad essere parte integrante della nostra vita e – magari – di quella dei nostri figli. Mentre l’originale del 1953 arriva in videocassetta e Dvd, un seguito divertente e divertito arriva nelle sale cinematografiche del nostro paese con una nuova avventura di cui sarà protagonista non più la Wendy della nostra infanzia, ma sua figlia Jane. Peter Pan 2 – Ritorno all’Isola che non c’è racconta un’altra storia di cui sono protagonisti gli amici del passato: Peter Pan, Campanellino, i bimbi sperduti, Capitan Uncino, Spugna.

Mentre il Sambernardo Nana è stata sostituita da Nana 2, il coccodrillo ha lasciato il posto ad una piovra che non è altrettanto carismatica. Una favola dai toni contrastanti che descrive l’importanza della fantasia anche nei momenti peggiori: Jane è una ragazzina che non riesce a credere ai racconti della mamma perché tanto depressa dalla tragica situazione della Guerra Lampo mossa da Hitler e dai bombardamenti che infuriano su Londra. Jane dovrà però affrontare le sue paure nel momento in cui verrà erroneamente rapita e portata sull’"Isola che non c’è" da Capitano Uncino in persona. Peter Pan la salva dalle grinfie dei pirati e cerca di mostrarle le meraviglie dell’"Isola che non c’è"; tuttavia Jane vuole solo poter ritornare alla realtà della sua casa. Sfortunatamente per lei sarà costretta a volare se vuole tornare indietro e per volare ci deve credere. Toccherà a Peter Pan, Campanellino e ai Bimbi Sperduti aiutare Jane a riscoprire quel senso di gioia e meraviglia tipico dell’infanzia, mentre Jane solo dentro di sé può trovare il modo di credere nella magia.

In questo senso è molto intrigante il confronto tra la madre e la figlia: malgrado sia diventata una donna, dalla sua ultima visita all’"Isola che non c’è", Wendy conserva molte delle qualità della ragazzina che era. Anche se è passato del tempo da quando era in contatto con quel mondo magico, Wendy non ha mai smesso di credere nella magia. Si è rifiutata di lasciar svanire lo "Spirito Giovanile", che ha infatti cercato di infondere ai suoi figli, principalmente attraverso fantasiose storie che racconta loro la sera, prima che si addormentino. Il piccolo Danny è affascinato dai suoi racconti ma Jane non si lascia conquistare ma il suo desiderio più grande è proprio quello di riuscire a farla credere nel potere della fantasia. Wendy crede ancora nella magia, in Peter Pan e che tutto possa essere possibile. È davvero ironico che lei, donna adulta, abbia conservato queste convinzioni, mentre sua figlia, una ragazzina, sia invece terribilmente seria e pratica. Un contrasto avvincente per un film più spettacolare dell’originale che pur non riuscendo – nonostante gli sforzi - ad avere la stessa intensità, conquista lo spettatore per il suo senso di omaggio al passato. Emozionante la sequenza del rapimento di Jane da parte dell’incorreggibile Capitan Uncino.

m.s. 

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