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redarrowleft.GIF (53 byte) Arte Febbraio 2002 (a cura di Giovanna Grossato)


VICENZA – Chiesa dei santi Ambrogio e Bellino - L’incisione a Vicenza: 1960-2001- 9 febbraio / 10 marzo

L'esposizione rientra nel progetto "Spazio arte Vicenza", promosso dall'Assessorato ai Servizi Culturali del Comune e curato da Sandro Stocco, da l’avvio ad un'indagine sulla produzione artistica vicentina dal dopoguerra ad oggi, partendo da una ricognizione storica in uno dei settori che ha visto
diversi autori vicentini imporsi a livello nazionale: la calcografia, cioè la stampa ottenuta da matrici metalliche con segni in cavo, per mezzo di incisione diretta (bulino, puntasecca) o mediante corrosione di acidi (acquaforte, acquatinta). Nella complessa ed articolata galassia degli incisori vicentini, spesso degni di molta attenzione, sono state scelte aree rappresentative di tre generazioni, selezionando otto autori in modo da poter documentare alcune tappe del percorso e dell'universo espressivo di ciascuno e fornire una idea, sia pure non esaustiva, delle singole personalità.
Sono presenti in mostra Ernesto Lomazzi (1905-1985), Nerina Noro (1908) e Neri Pozza (1912 -1988), tre maestri storici di grande spessore espressivo, con "fogli" realizzati nel pieno delle loro maturità artistica ed accuratamente scelti per l'intima partecipazione e l'alta qualità dell'esecuzione. Si prosegue con Giorgio Peretti (1937), Nereo Quagliato (1939) e Miraldo Beghini (1942), tre artisti della "generazione di mezzo", molto diversi per formazione ed interessi, che hanno saputo trasferire nell'incisione gli esiti di ricerche e di innovazioni stilistiche operati in altri settori delle arti visive, con una notevole padronanza del linguaggio calcografico.
Si giunge infine a due autori delle nuove generazioni: Silvio Lacasella (1956) e Giovanni Turria (1970), i quali, pur adottando linguaggi attuali, si nutrono di antica sapienza ed abilità grafica, realizzando un'idea che ha il respiro ampio delle emozioni nascoste negli anfratti delle ombre.
 

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