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redarrowleft.GIF (53 byte) Attualità Febbraio 2002  
 

Che donna, mi ha stregato

Le vicende giudiziarie di Wanna Marchi fra numeri del lotto e malocchi vari hanno riaperto la riflessione su quel mondo fatto di misteri, superstizioni, paure che accompagnano gli uomini di ogni tempo. Compresa la persecuzione di migliaia di donne. Che fin dai tempi dell’antica Grecia erano viste come impure, corruttrici di uomini e portatrici di sventure. Fino agli orrori del Medioevo e delle streghe messe al rogo

La figura della strega è antichissima e si può affermare che la superstizione nasca con l’uomo: si parla infatti di streghe babilonesi, caldee, egiziane, ebree che appaiono negli scritti di storici, letterati, filosofi, poeti. Ma chi sono le streghe? Il termine "strega", dal greco "strix, strigòs" significa "uccello notturno" e è anche il nome scientifico di alcune famiglie di rapaci. L’evoluzione della lingua vede il vocabolo mutare in "stringa" con l’assunzione del nuovo significato di esperta di magia e incantesimi. In inglese invece il termine witch significava originariamente donna dotata di grande saggezza e derivava dall’anglosassone "wicca", parola che identificava le leggendarie entità provenienti dal mondo magico e sottile, che conservavano conoscenze relative a antichi rituali.

Sempre nell’antichità, ma anche nelle attuali credenze popolari, le streghe erano accompagnate da oggetti simbolici. Nelle raffigurazioni medioevali erano rappresentate accanto a un filatoio e ogni cultura ci proponeva entità che filavano per tessere il destino umano: si pensi, ad esempio, alle Moire greche e alle Nonne della mitologia nordica. Le streghe, oltre a filare, erano ritratte nell’atto di intrecciare nodi col significato simbolico di porre ostacoli all’uomo e con l’evidente richiamo all’idea di vendetta.

E che dire della scopa? Il senso dell’uso della scopa da parte di streghe, custodi di antichi riti, era sinonimo di sacra potenza , tanto è vero che, nei templi, l’atto della purificazione dell’ambiente si sintetizzava nello spazzare il pavimento. La scopa era per le streghe anche il mezzo di collegamento tra il mondo profano e quello sottile dello spirito, della magia. Ma ogni strega degna di rispetto era accompagnata anche da un "famiglio", uno strano animaletto con caratteri diabolici che aveva il potere di consigliare le loro padrone e nei quali le streghe amavano spesso trasformarsi.

Lo svago preferito delle streghe era però la caccia: si narra infatti che, come la dea Diana, cacciassero di buon grado e che le loro prede fossero belle e pure anime di fanciulle che venivano sottratte al mondo degli uomini per essere trasportate in quello dell’armonia. Il tutto avveniva in giorni stabiliti in base a una sorta di calendario magico diviso in due semestri che si chiudevano in un ciclo naturale perché la stregoneria seguiva regole della natura e insegnava che tutto l’Universo rientrava in un unico sistema simbiotico uomo-natura. Le streghe si divertivano pazzamente dando grandi feste nei solstizi e negli equinozi ma… la mega festa per eccellenza era Halloween, che le streghe chiamavano "sani bain", il giorno in cui il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti si faceva più sottile e ci si poteva facilmente mettere in contatto con i defunti.

Pare anche che il Sabbat, il sabato degli ebrei, derivasse dal verbo s’esbattre che significava divertirsi, sollazzarsi, con riferimenti alla gaiezza delle celebrazioni streghesche. Ogni strega, degna del suo nome, indiceva, durante la notte, il sabba, la vera essenza della goduria in cui si provavano piaceri così intensi da non poter essere riferiti.

Il diavolo, che presiedeva i rituali notturni, assumeva, come si vede da alcune raffigurazioni rupestri, le sembianze caprine del dio Pan e a condurre il sabba era spesso una figura femminile, la Signora del Gioco, che ricordava divinità quali Artemide e Iside

Ai tempi dell’Inquisizione si diceva che "per essere strega bastava essere donna…e una donna era quasi sempre una strega". Questo abbinamento tuttavia non era stato solo ripreso nel Medioevo: in realtà, già nel Paradiso terrestre, come si rileva dalla teologia medievale, il fatto che la costola da cui era nata Eva fosse ricurva verso il petto dell’uomo, significava che, per sua natura, la donna agiva contro l’uomo per ferirlo e domarlo; non a caso, Eva e non il demonio, fu la responsabile della cacciata di Adamo dall’Eden, così come Troia cadde per colpa di Elena e Antonio per colpa di Cleopatra. Ma le storie di misoginia non finiscono qui: Socrate si sentiva letteralmente torturato dalla moglie e Seneca preferiva la morte alla perdita di castità da parte della femmina. San Gerolamo vedeva nelle donne le origini di tutti i mali del mondo e, sempre la teologia medioevale, faceva risalire il termine "femmina" a "fe et minus" ovvero sprovvista di fede, esposta alle tentazioni del diavolo, credulona, falsa, sciocca, cattiva. Tant’è che Sant’ Agostino e San Tommaso la ponevano al livello inferiore dell’umanità.

E tutto questo diffuso antifemminismo portò a bruciare centinaia di migliaia di streghe fra il 1500 e il 1800. Gli storici definirono "di disciplinamento" il fenomeno frutto della politica dei sovrani che avevano iniziato il processo di formazione degli stati europei nel XVI secolo. Essi si proponevano al popolo come gli unici detentori di tutti i poteri e, per aver obbedienza, mettevano in atto tribunali e organismi di polizia. Il popolo andava educato a pagare le tasse, a credere in tutto e le vittime più numerose di questo processo di disciplinamento furono migliaia di donne, ricche o povere, colte o ignoranti che venivano accusate di stregoneria cioè di non rispettare la religione e per questo arse vive. La gente terrorizzata dai loro possibili malefici assisteva ai processi contro di esse e le esecuzioni avvenivano in un clima di festa popolare. Assistendo alla crudeltà il popolo imparava l’obbedienza assoluta all’autorità religiosa e politica e in particolare le donne capivano che nella società dell’assolutismo il ruolo più sicuro per loro era quello di silenziose casalinghe.

A quei tempi, le cose erano molto dure, dunque, se siete fan di Wanna Marchi e vi manca la vostra preziosa consigliera, se siete preoccupata per il suo futuro, beh, consolatevi leggendo come erano i processi per stregoneria fino al 1800 in http://www.salem.org/italian.html dove sono riportati anche gli interrogatori e le carte processuali contro le famose streghe di Salem, la nuova Gerusalemme costruita dai puritani inglesi. Qui appunto, nel 1692 furono processate e impiccate 19 donne e due cani tutti sotto l’accusa di stregoneria. La caccia alle streghe però, come sostiene Giuliana Baldini, autrice del romanzo "Maya delle streghe", non sarà mai finita: "Finché l’uomo chiamerà diabolico tutto ciò ce non riesce a capire negli altri uomini, finché avrà paura della scienza, della verità, della libertà al punto di tentare di soffocarla con la violenza e con la cultura, finché insomma l’uomo cercherà fanaticamente il male negli altri prima che il bene dentro di sé, su tutta la terra divamperanno persecuzioni, razzismi, sinistri roghi, sotto nuovi nomi".

E se, dopo queste affermazioni e questi documenti avete ancora voglia di stregonerie, andando però sul leggero, ricordatevi che il cinema e la tv hanno fatto spessissimo ricorso alle streghe: eccovi qualche titolo di film fra i più recenti: "Chi ha paura delle streghe?" In un albergo si svolge l'annuale riunione delle streghe, agli ordini della Strega Suprema (Anjelica Huston): un bambino e sua nonna riescono a sventare i loro criminali progetti. "Hocus Pocus", film su Halloween, la magia, i gatti. "Le tre streghe di Eastwick", con Michelle Pfeiffer, Cher e Susan Sarandon che vengono sedotte dal demonio-Jack Nicholson. "Giovani Streghe", storia di quattro adolescenti alle prese col soprannaturale. "Amori e incantesimi", con Nicole Kidman e Sandra Bullock, nelle vesti di magiche sorelle. "The Blair Witch project I"e II. Da non dimenticare i telefilm "Streghe" e "Sabrina, Vita da strega".

La vostra fame di sortilegi non si è ancora placata? Beh, niente paura, si fa per dire… ci sono sempre la Strega della Bella Addormentata, quella della Sirenetta, la piccola Herda di Andersen, la Baba Yaga delle fiabe russe, Morrigan delle storie irlandesi, quella di Hansel e Gretel, le streghe di Roald Dahl che tramutano tutti i bambini in topi e la stupendamente orrida strega di Biancaneve. Come vedete le streghe sono tante e ne potete trovare davvero ovunque…

Maria Chiara Passera

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