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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema ottobre 2001


Il fascino discreto del disordine

Intervista ad Anita Caprioli

Anita Caprioli si è imposta all’attenzione del pubblico per quel misto di fascino, eleganza e bravura che poche altre attrici della sua generazione sono in grado di sfoderare. Un’interprete dall’andatura felina in grado di coniugare sensualità ed ironia. Donna fatale in Tutti giù per terra di Davide Ferrario e Denti di Gabriele Salvatores, oggi questa ragazza nata a Varese torna sul grande schermo come protagonista delle due pellicole italiane più importanti di questo scorcio del 2001: Vajont di Renzo Martinelli e Santa Maradona di Marco Ponti al fianco di Stefano Accorsi.

Un’impressione che si ha guardandola recitare è che la bellezza sia un fatto accessorio. Perché?

Ci sono molti personaggi femminili che vengono raccontati come belli e basta. Per un’attrice, però, questo non è assolutamente stimolante. Puoi farlo una volta, ti diverti e finisce lì. Non per tutta la vita. Essere cattiva, antipatica consente di trovare percorsi diversi. Per quello che mi riguarda la bellezza non mi interessa troppo. Mi piacciono i personaggi estremi: lontani da me o così vicini da chiedere un altro tipo di lavoro di introspezione.

Che tipo di personaggio le piacerebbe interpretare, adesso?

Amo molto le donne combattive, ma adesso mi piacerebbe interpretare un’outsider, un personaggio lontano da ogni tipo di realtà, di percorso, all’estremo. Un personaggio brutto, alla deriva, senza cadere nello stereotipo.

La deriva di una donna risulta sempre problematica da raccontare…

Sì, però, risulta anche affascinante. In ognuno di noi c’è un momento di deriva e di sbandamento. L’angolo della strada è qualcosa che mi affascina molto.

La sua attrice preferita è Juliette Binoche, cosa crede di avere in comune con lei? L’ironia, forse...?

Forse la capacità e la volontà di rendere donne che non si spaventano di come sono in realtà.

Una donna bella e intelligente fa paura?

Fa paura la fragilità, che, invece, non viene temuta dalla donna stessa che sa affrontare il suo disagio e la sua malattia.

Qual è un personaggio che le piacerebbe interpretare proveniente da qualche film?

Mouchette di André Bresson. Un film in bianco e nero che racconta – appunto – la storia di una donna molto povera alla deriva. Una figura abbastanza incattivita nei confronti del mondo. Mi affascina molto…

M. Spa.

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