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redarrowleft.GIF (53 byte) Società Luglio 2001  
 

Addio, mio principe azzurro

Tra le entità astratte della mitologia contemporanea, Babbo Natale e gli Ufo occupa un posto privilegiato il Grande Amore che arriva sul cavallo bianco. Privilegiato perché alcune credono che esista, ma nessuna lo ha mai incontrato. Dello Yeti, almeno, ci sono le impronte…

Irrompe all’improvviso e tutto a un tratto dipana il gomitolo dei tuoi pensieri intorno a un’unica domanda: "Ho incontrato il principe azzurro?". Lo guardi e ti accorgi che lo conoscevi, che i suoi occhi, la sua voce, il suo odore erano già sedimentati nella tua memoria più profonda. In quell’istante si ferma il girotondo degli amori e senti che ti stai intrappolando in una relazione seria. Hai voglia di seduzioni, di effervescenti promiscuità e di romanticismo doc, quello delle fiabe, per intenderci, in cui il principe muove le più remote capacità d’immaginazione (non a caso to flirt etimologicamente significa muovere, agitare la fantasia).

Quando incontri quello che scambi per il principe azzurro, sei presa dalla voglia di riconversione delle passioni effimere in un amore solido, sei pervasa dalla pericolosissima voglia di abbandonarti che è una delle tentazioni più rare e rischiose perché include un atteggiamento di massima fiducia nei confronti del Principe. Sì, quando hai di fronte quest’uomo praticamente perfetto capace di coniugare amabilmente desiderio e tenerezza, complicità e intesa, si schiude per te una parentesi di azzurra empatia e ti lasci avvolgere dal suo mantello ceruleo… Ma tutto questo vale solo per un’esigua minoranza (ormai in via d’estinzione) di divoratrici di fiabe o fan dei romanzi Armony sempre in bilico tra il disincanto e l’incanto.

Per la maggior parte della popolazione femminile, però è ormai ritenuto desueto barattare i propri sogni con un uomo. L’amore mitico seduce ormai pochissimo e, del resto, non seduceva neppure i Greci per i quali la stessa folgore di Zeus si abbatteva sui malcapitati come una malattia mortale. Non ci dobbiamo meravigliare dunque se oggi faccia più tendenza il rapporto breve e indolore che l’artista americano Ike Ude indica quale "rapporto tipo" del nuovo Millennio: "Il rapporto superficiale è fantastico, condensa l’essenziale diplomazia del desiderio. Nei suoi momenti migliori non lo nega né lo tradisce. Semmai lo intrattiene, in una affascinante recesso che permette di mantenere un rapporto psicologico con l’altro, limitato nell’intensità e economico nel darsi."

Queste parole che suonano come un inno al disimpegno amoroso hanno davvero ucciso il Principe Azzurro? Sentiamo qualche parere femminile.

Credi ancora nel principe azzurro? Che connotazioni ha?

Tatjana, 17 anni: "No, non ci credo. penso che l'idea del principe azzurro sia un mito ormai fuori moda anche tra le ragazze più giovani. Spesso infatti queste cercano più l'intelligenza e la bontà che la bellezza in un ragazzo".

Alba, 18 anni: " Un giorno ho incontrato un uomo, molto più grande di me: aveva la camicia azzurra e siccome sono miope l’ ho scambiata per un mantello. Come dovrebbe essere? Dovrebbe essere insieme paterno e passionale, tanto forte da sapersi concedere qualche debolezza, dolcemente disarmato al punto da lasciarmi occupare i suoi spazi vitali".

Daniela, 25 anni: "Per me non esiste. Un uomo comunque deve essere intelligente, spiritoso, dolce ma non troppo... E non sgradevole a vedersi".

Stefania, 38 anni: "Il principe azzurro è quello che quando lo incroci lo sguardo ti fa ribaltare lo stomaco, pietrificare le gambe e serrare le mascelle. Ti daresti uno schiaffo per sembrare naturale, ma non ci riesci e ti senti il viso avvampare tanto da cercare una risata sguaiata con l'amica a fianco o la porta della toilette più vicina per toglierti dall' imbarazzo. E' quello che sogni da sempre e che non vorresti mai conoscere per non rovinare il sogno che in un attimo si è creato. E' un sogno..."

Angela, 46 anni: "Il Principe Azzurro è solo una proiezione dei desideri inconsci delle ragazzine. Le caratteristiche?…beh, le più scontate: bello, ricco, intelligente; poi, quando credi di averlo trovato, ti accorgi che d’azzurro gli restano solo e forse i calzini".

E i maschi cosa ne pensano?

Ti è mai capitato di sentirti Principe Azzurro per qualcuna? Cosa hai provato?

Massimo, 24 anni: "Sì, mi sono sentito principe azzurro una volta forse quando avevo 17-18 anni... almeno cosi mi faceva sentire quella ragazza. Ed era emozionante, mi sentivo importante. Poi crescendo, sai, le favole svaniscono ma la galanteria rimane!

Stefano, 38 anni : "La risposta è sì, ma è durata poco quindi sì è annullata subito la bellissima sensazione di prima, perciò la risposta è no".

Mario, 56 anni: "Forse nei sogni di ragazzi siamo stati tutti principi azzurri o almeno amiamo crederlo e la sensazione irripetibile era di estrema dolcezza e di sicurezza".

Nessuna traccia, dunque, del Principe Azzurro? Pare di no, ma non disperate, mie piccole fate turchine perché ci sono i versi di Caproni che, come le briciole di Hansel e Gretel , ricompongono il vostro onirico sentiero.

" L’ultima mia proposta è questa: se volete trovarvi perdetevi nella foresta"

Nella radura di una foresta, infatti, è stata rinvenuta l’urna di cristallo che custodisce il dolce principe dalle labbra rosse come rosa e dai capelli color dell’ebano in attesa del bacio che lo risveglierà, ehmm… ma forse questa è un’altra favola.

Maria Chiara Passera

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