G8 vietato
alla stampa
Riceviamo
e immediatamente pubblichiamo la lettera della collega
Donatella Poretti a cui č stato rifiutato, lei stessa
presuppone per motivi di ordine pubblico, l'accredito stampa
su richiesta di Radio Radicale per i G8 di Genova. Quando la
stampa fa paura nasce
il legittimo sospetto che ci sia qualche cosa da nascondere
AGGIORNAMENTO:
concesso l'accredito
Gentile direttore,
in vista del G8 di Genova ho compilato tutti i formulari messi
a disposizione dalla Farnesina per essere accreditata come
giornalista e per poter seguire l'evento ormai alle porte.
Tante altre volte mi sono accreditata per eventi simili e di
portata internazionale, percio' la consideravo una normale
routine. Dopo circa un mese di controlli che la Farnesina ha
affidato, presuppongo, ai servizi segreti e alle Questure
italiane, e' arrivata una risposta che non puo' che suscitare
una certa curiosita': il mio accredito e' stato rifiutato,
presuppongo, per motivi di ordine pubblico. Stessa risposta
fornita al caporedattore di Liberazione Anubi Lussurgiu
Davossa, sembra per il suo passato "movimentista".
Ovviamente le motivazioni del negato accredito non sono
dovute, o meglio sono negate, e percio' non si puo' che andare
per supposizioni. Di fronte alla notizia non ho potuto far
altro che cercare di capire perche' io possa essere
considerata pericolosa, o comunque non gradita. Ripercorrendo
il mio passato e il mio presente non ho trovato neppure una
denuncia, un procedimento aperto, o in corso, tanto meno una
condanna civile o penale, al massimo mi sono venute in mente
delle multe per divieto di sosta, prima o poi comunque pagate.
Questo almeno e' quello di cui
io sono a conoscenza su me stessa.
Ho sicuramente partecipato, e anche organizzato, delle
manifestazioni nonviolente su tematiche che al solo pensiero
verrebbe da ridere: la liberta' per il Tibet e la democrazia
in Cina, contro la pena di morte, ho sicuramente raccolto
delle firme per dei referendum, ho manifestato liberamente il
mio pensiero di critica anche contro l'allora Capo dello Stato
Oscar Luigi Scalfaro, tutto e sempre con modalita'
riconosciute in un Paese che si suppone essere democratico. La
mia attivita' di giornalista, e di responsabile dell'ufficio
stampa dell'Aduc (Associazione Diritti Utenti e Consumatori)
mi sembra ancora piu' improbabile possa creare dei problemi di
ordine pubblico e di pericolosita' sociale. Sempre per
supposizioni allora mi chiedo quale fascicolo possa esserci
aperto su di me alla Questura di Arezzo. E mi chiedo quali
parametri sono stati utilizzati per garantire la sicurezza di
Genova. Ma forse ancora piu' opportunamente la domanda
potrebbe essere, se esistono dei parametri, oppure i cittadini
sono in balia dell'arbitrarieta' delle singole Questure che
utilizzano criteri decisamente diversi fra di loro.
Ma la domanda potrebbe essere
rivolta anche a livello locale, la Questura diArezzo non mi
deve alcuna risposta, ma la domanda retorica non posso non
rivolgerla: quali criteri utilizza per gestire la sicurezza e
l'ordine pubblico? Se io sono una persona pericolosa, chi non
lo e'? L'arbitrarieta' in questioni cosi' delicate e di
interesse generale non e' buon segno per una democrazia. La
liberta' di manifestare il proprio pensiero, quella di
informazione e di cronaca possono dipendere da aspetti cosi'
discrezionali e, per quanto mi riguarda, che non hanno alcun
aggancio con la realta'?
Donatella Poretti
Alleghiamo comunicato Radio
Radicale
16Lug2001 - 13:55
RADIO RADICALE: NEGATO UN
ACCREDITO PER IL G8
Il Ministero degli Esteri ha in
queste ore comunicato alla nostra emittente il rigetto della
richiesta di accredito per la nostra collaboratrice, Donatella
Poretti, per il G8 di Genova.
Tale rifiuto, ci č stato
spiegato, deriverebbe dalle informazioni in possesso della
Digos sulla nostra giornalista. Ci preme quindi precisare che
Donatella Poretti č persona dalla condotta di vita
assolutamente nonviolenta, come la sua stessa storia puo'
facilmente testimoniare, ed č quindi ben lontana da
comportamenti vicini al concetto di eversione. Restiamo quindi
molto sorpresi dall'atteggiamento di chi invece in lei
individua un possibile pericolo per l'appuntamento di Genova,
al punto da rifiutarle l'accredito e negarle cosi' la
possibilita' di svolgere il proprio lavoro.
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