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redarrowleft.GIF (53 byte) Attualitā Luglio 2001  
 

G8 vietato alla stampa

Riceviamo e immediatamente pubblichiamo la lettera della collega Donatella Poretti a cui č stato rifiutato, lei stessa presuppone per motivi di ordine pubblico, l'accredito stampa su richiesta di Radio Radicale per i G8 di Genova. Quando la stampa fa paura nasce il legittimo sospetto che ci sia qualche cosa da nascondere

AGGIORNAMENTO: concesso l'accredito

Gentile direttore,
in vista del G8 di Genova ho compilato tutti i formulari messi a disposizione dalla Farnesina per essere accreditata come giornalista e per poter seguire l'evento ormai alle porte. Tante altre volte mi sono accreditata per eventi simili e di portata internazionale, percio' la consideravo una normale routine. Dopo circa un mese di controlli che la Farnesina ha affidato, presuppongo, ai servizi segreti e alle Questure italiane, e' arrivata una risposta che non puo' che suscitare una certa curiosita': il mio accredito e' stato rifiutato, presuppongo, per motivi di ordine pubblico. Stessa risposta fornita al caporedattore di Liberazione Anubi Lussurgiu Davossa, sembra  per il suo passato "movimentista". Ovviamente le motivazioni del negato accredito non sono dovute, o meglio sono negate, e percio' non si puo' che andare per supposizioni. Di fronte alla notizia non ho potuto far altro che cercare di capire perche' io possa essere considerata pericolosa, o comunque non gradita. Ripercorrendo il mio passato e il mio presente non ho trovato neppure una denuncia, un procedimento aperto, o in corso, tanto meno una condanna civile o penale, al massimo mi sono venute in mente delle multe per divieto di sosta, prima o poi comunque pagate.

Questo almeno e' quello di cui io sono a conoscenza su me stessa.
Ho sicuramente partecipato, e anche organizzato, delle manifestazioni nonviolente su tematiche che al solo pensiero verrebbe da ridere: la liberta' per il Tibet e la democrazia in Cina, contro la pena di morte, ho sicuramente raccolto delle firme per dei referendum, ho manifestato liberamente il mio pensiero di critica anche contro l'allora Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, tutto e sempre con modalita' riconosciute in un Paese che si suppone essere democratico. La mia attivita' di giornalista, e di responsabile dell'ufficio stampa dell'Aduc (Associazione Diritti Utenti e Consumatori) mi sembra ancora piu' improbabile possa creare dei problemi di ordine pubblico e di pericolosita' sociale.  Sempre per supposizioni allora mi chiedo quale fascicolo possa esserci aperto su di me alla Questura di Arezzo. E mi chiedo quali parametri sono stati utilizzati per garantire la sicurezza di Genova. Ma forse ancora piu' opportunamente la domanda potrebbe essere, se esistono dei parametri, oppure i cittadini sono in balia dell'arbitrarieta' delle singole Questure che utilizzano criteri decisamente diversi fra di loro.

Ma la domanda potrebbe essere rivolta anche a livello locale, la Questura diArezzo non mi deve alcuna risposta, ma la domanda retorica non posso non rivolgerla: quali criteri utilizza per gestire la sicurezza e l'ordine pubblico? Se io sono una persona pericolosa, chi non lo e'? L'arbitrarieta' in questioni cosi' delicate e di interesse generale non e' buon segno per una democrazia. La liberta' di manifestare il proprio pensiero, quella di informazione e di cronaca possono dipendere da aspetti cosi' discrezionali e, per quanto mi riguarda, che non hanno alcun aggancio con la realta'?

Donatella Poretti

 

Alleghiamo comunicato Radio Radicale

16Lug2001 - 13:55

RADIO RADICALE: NEGATO UN ACCREDITO PER IL G8

Il Ministero degli Esteri ha in queste ore comunicato alla nostra emittente il rigetto della richiesta di accredito per la nostra collaboratrice, Donatella Poretti, per il G8 di Genova.

Tale rifiuto, ci č stato spiegato, deriverebbe dalle informazioni in possesso della Digos sulla nostra giornalista. Ci preme quindi precisare che Donatella Poretti č persona dalla condotta di vita assolutamente nonviolenta, come la sua stessa storia puo' facilmente testimoniare, ed č quindi ben lontana da comportamenti vicini al concetto di eversione. Restiamo quindi molto sorpresi dall'atteggiamento di chi invece in lei individua un possibile pericolo per l'appuntamento di Genova, al punto da rifiutarle l'accredito e negarle cosi' la possibilita' di svolgere il proprio lavoro.

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