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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Maggio 2001


Niente sesso, sono Sandra

Ha girato molti film, ma a parte qualche titolo critica e botteghino non l’hanno certo favorita. Sandra Bullock però non si è certo persa d’animo. Tanto da diventare produttrice delle sue pellicole. Perché, come racconta in questa intervista, ora è libera di scegliere quello che vuole. E cambiare ruoli. Come nell’ultimo Miss Detective, dove da donna-maschiaccio si trasforma in top model. Anche se lei, nel cinema e nella vita, non si sente per niente un sex symbol. E preferisce restare una donna-maschiaccio

Ad una prima impressione superficiale Sandra Bullock di persona ricorda un po’ la ‘gatta morta’ che ha interpretato in alcuni suoi film. Poi – pian piano – l’idea che ci si fa è quella di una donna molto diversa e dinamica, che all’età di trentasette anni guarda con disincanto al proprio mestiere, non facendosi troppe illusioni riguardo lo scintillio posticcio degli ingranaggi dello showbusiness hollwoodiano. Mentre le parliamo non sorride mai o quasi, e sembra ricordare insistentemente il personaggio di introversa ragazza della porta accanto, spesso raggirata dall’uomo che ama.

Ma, si sa, il cinema è anche illusione e quindi è difficile dire che cosa corrisponda alla verità o meno.

E poi la domanda più dura: ha un senso questo esercizio di stile? Ha senso chiedersi chi sia davvero questa giovane interprete figlia di una cantante d’opera tedesca? Probabilmente no. Quello che, invece, è certo è che quella di Sandra Bullock è una carriera altalenante. Impostasi all’attenzione del grande pubblico con Speed e diventata in qualche maniera un’attrice ‘di riferimento’ per le nuove generazioni con pellicole come Un amore tutto suo e soprattutto The Net. Ma alla carriera in positivo di quest’attrice vanno aggiunti molti insuccessi commerciali e di critica: i pessimi Speed 2 e Gun Shy di cui era anche produttrice. I deludenti Amori e incantesimi e Piovuta dal cielo, il mediocre Amare per sempre, l’assurdo Ricominciare a vivere. Quest’ultimo è stato inoltre un primo tentativo andato a male di costruirsi una carriera come attrice drammatica, reiterato con il recente e sfortunato 28 giorni in cui interpretava una ragazza vittima dell’alcolismo. Ma Miss Detective ha incassato circa duecento miliardi solo negli Usa e le ombre di una carriera in crisi sembrano essersi diradate. Almeno per il momento.

Cosa le piace di una commedia molto fisica come Miss Detective?

Mi diverte usare il mio corpo. E’ raro per una donna a Hollywood avere la possibilità di esprimersi a livello fisico in una commedia, perché negli ultimi venti anni questa è stata una possibilità offerta solo agli attori maschi. E’ qualcosa che vorrei continuare a fare anche in futuro. Magari non quando avrò ottanta anni, ma almeno per un altro po’ di tempo. Anche se credo sarebbe carino vedere una nonnetta impegnata in una commedia fisica…

Miss Detective è molto diverso dall’ultimo film 28 giorni…

Mi piacciono molto i film drammatici e mi piace potere scambiare i ruoli. In genere ogni film che faccio è diverso dal suo predecessore.

Groucho Marx diceva che quando un attore comico vuole fare una vacanza, sceglie di interpretare un film drammatico. Lei cosa ne pensa?

Per me 28 giorni è un film cui sono rimasta molto legata e di cui sono estremamente orgogliosa. Nel corso degli anni ho avuto il lusso di potere scegliere di interpretare soggetti che mi interessavano più di altri. Nessuno si aspettava che 28 giorni avrebbe guadagnato tanti soldi e, infatti, è andata proprio così. Ho fatto quel film che mi interessava, così come poi ho girato Miss Detective che mi piaceva per la sua fisicità. Mi piace potere scambiare i ruoli, mi piace cambiare. Adesso sto girando un thriller psicologico, domani vedremo. Il cinema è aperto a tutti, ci sono film per tutti i gusti.

La storia di Miss Detective è uno strano impasto tra My fair lady e un film d’azione. Un brutto anatroccolo che diventa un cigno…

Non credo che sia stata una donna ad inventare le scarpe con i tacchi. Personalmente credo di sentirmi più somigliante all’agente sfigata che se ne sta in una casa che è un caos… mi piacciono i jeans e mi piace essere rilassata.

Perché sceglie di produrre i suoi film?

Perché per un’attrice è una ricchezza. Anziché starmene ad aspettare che il telefono squilli, sto lì a decidere che progetto scegliere, come portarlo avanti e con quali attori. Se un film va male in genere la colpa viene data agli attori. Preferisco sbagliare per conto mio e prendermi tutte le responsabilità, piuttosto che pagare per gli errori degli altri. Mi piace avere il controllo delle cose che faccio.

Lei ha avuto un grande successo sin da subito. Si è sentita facilitata per la sua carriera?

Avere un grande film di successo all’inizio della tua carriera è la via più semplice per fare in modo che la tua carriera risulti presto distrutta. E’ peggio che non fare mai un film di successo. La gente si attende da te che tu ripeta quello che hai fatto nel film precedente e questo è praticamente impossibile. Non vogliono che tu sperimenti e vorrebbero che tu diventassi sempre uguale a te stessa in quel film che loro amano. Salvo dirti dopo che fai sempre la stessa parte… Io ho fatto molti film di successo e nessuno si aspettava che succedesse. Vede, io non pensavo mai di fare l’attrice, e non mi aspettavo nessun grande successo dal mio lavoro. E’ bello avere successo, ma io continuo a scegliere per me le pellicole che mi piace interpretare senza farmi troppe domande rispetto a quanto guadagneranno e se avranno tanto o poco successo.

Lei ha sempre la patina accattivante della brava ragazza della porta accanto. Ha mai pensato di insistere, invece, sul versante erotico della sua recitazione?

Scelgo i film che mi arrivano e amo fare i film che faccio. Mi piacciono sempre pellicole differenti tra loro, anche se mi sento molto confortevole nei ruoli che affronto. Non so… il tempo passa. Non saprei dire se esiste un aspetto erotico della mia recitazione… forse io non sono un’attrice molto erotica…

M. S.

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