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redarrowleft.GIF (53 byte) Musica Febbraio 2001  
 

Speciale Sanremo (8)

4 marzo 2001

La sindrome dell'Ariston alla fine ha colpito. Febbre e tutto il resto. Come Chiambretti, Gianni Bella e una miriade di altri giornalisti. Allora la serata finale la guardo alla tivù, vale a dire dentro al suo "luogo" ideale. Altro che dentro al teatro o alla sala stampa. Lì sei distratto da altro, invece lo spettacolo televisivo va guardato proprio dentro la scatoletta. E Sanremo, ha ragione Castaldo, è solo televisione, altro che canzoni, musica. Uno spettacolo televisivamente monotono, che mostra tutta la pochezza di questa edizione. Sarebbe stato da contare tutti i meraviglioso, straordinario, splendido distribuiti a badilate dalla Carrà a chiunque transitasse sopra la palco. Ci fosse ancora il povero Cavallo Pazzo, sarebbe finalmente stata la volta buona anche per lui. E tutta quella quantità di rosolio deve avere peggiorato la mia febbre. Ma è possibile che ancora - sempre - il nazionalpopolare debba per forza essere un insulto all'intelligenza? Possibile che una professionista come la Carrà non si renda conto di tanta pochezza? Per non parlare della regia. Mica era colpa della febbre. No, no. Ma Japino non era un coreografo una volta? Elisa la inquadra sempre dal basso col microfono che le nasconde quasi per intero il viso. I piani sequenza sono lunghissimi, con tutt'al più qualche zoom e contro zoom. Neanche fossimo a Tele Bolivia e il Festival si facesse con una telecamera soltanto. L'unico momento di vera televisione è stato quando Elisa ha improvvisato quella "straordinaria" danza al termine della sua canzone. Japino, non sapendo cosa fare, ha usato tutte le telecamere a disposizione. Grande anche in questo Elisa. Ha sorpreso il Festival che fra qualche anno non sarà certo ricordato per le sue pochezze, ma per essere stato vinto dall'artista più nuova, originale e sorprendente. L'sms che mi comunica "Elisa!", mi arriva dalla sala stampa mezz'ora prima che la Carrà lo annunci. La febbre ha come un momento di sollievo che salirà invece con l'intervento del sindaco di Sanremo. Poi riascolto "Luce" e mi addormento. I sogni febbricitanti saranno, ovviamente "straordinari", "meravigliosi", "stupendi". Come questo Festival

R.F.

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