Vai al numero precedenteVai alla prima paginaVai al numero successivo

Vai alla pagina precedenteVai alla prima pagina dell'argomentoVai alla pagina successiva

Vai all'indice del numero precedenteVai all'indice di questo numeroVai all'indice del numero successivo
Scrivi alla Redazione di NautilusEntra  in Info, Gerenza, Aiuto
 
redarrowleft.GIF (53 byte) Musica Febbraio 2001  
 

Speciale Sanremo (2)

Lunedì 26 febbraio 2001

Giù a colazione ci sono tre coppie di anziani. Da come, prima di partire, salutano uno a uno i camerieri, capisci che vengono qui da anni. Probabilmente ci soggiornano a lungo, anche. Stanno scappando dal Festival, loro. Ne parlano come se fosse un virus. Non risparmiano nessuno. Soprattutto Japino, che - a dire il vero - si presta proprio.
Già, il Festival di Sanremo, un virus.
Loro scappano e io mi ci immergo dentro. Una entrata soft, a piedi dall'albergo che sta piuttosto lontano dal cuore dell'evento. Per strada, a ogni albero, palo della luce, muretto, le foto dei cantanti. Sembrano le figurine Panini, quelle dei calciatori. Guardo quei nomi e mi dico che quella raccolta di figurine, mai e poi mai la farei.
Arrivo davanti all'Ariston e la prima cosa che salta agli occhi sono i lavori ancora in corso sulla famosa passerella. La seconda cosa, invece, è che la passerella, rossa da sempre, quest'anno è diventata azzurra: campagna elettorale? La giunta di Sanremo, per la cronaca, è del Polo.
Il caos è frenetico. Tutti corrono da qualche parte, ma i più corrono ai piedi della fine della passerella, il segmento che sta di fronte all'entrata dell'Ariston. Da lì partono i collegamenti in diretta di tutte le televisioni e là sotto stazionano quelli che vogliono piazzare il proprio prodotto, vale a dire se stessi. Primo fra tutti Mimmo Fajella, "cantautore istantaneo o polaroid", si definisce. Dice di essere stato a tutte le trasmissioni più importanti di Rai e Mediaset, squaderna davanti ai miei occhi l'album di foto di lui insieme a Licia Colò piuttosto che l'ispettore Derrick. Ha la chitarra a tracolla ma non ho il coraggio di chiedergli una canzone instamatic. Lui starà là sotto per tutto il Festival. Prima o poi gli riuscirà di farsi inquadrare, statene certi.
Sopra, in sala stampa, conferenza di Faith Hill, che credevo fosse un uomo. Forse perché Faith vuol dire fede e a me viene sempre il mente il famigerato Emilio. Invece sento i fotografi che urlano: "Dai che arriva la bonona". E lei arriva, faccio clic anch'io ma, per favore, non domandatemi chi è. So che sarà ospite stasera. Finalmente si incomincia.

R.F.

 

np99_riga_fondo.gif (72 byte)

                                           Copyright (c)1996 Ashmultimedia srl - All rights reserved