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redarrowleft.GIF (53 byte) Primopiano Febbraio 2001  
 

Non mi ami più? Buon San Valentino

"Finirà me l’hai detto tu…" non lo dice solo Battiato: gli amori finiscono, le passioni si spengono e tutti se ne preoccupano. Medici, psicologi, maghi, amici, genitori. Però di quel che resta di un rapporto non interessa quasi a nessuno. Anche se è importante

E' certo, tutto finisce, siamo esseri finiti ( da finis=confine ) avvolti da delimitazioni temporali che scandiscono i tempi delle nostre esperienze esterne e di quelle interiori: Eh sì, perché, se al polso abbiamo l'orologio, dentro ci batte una specie di metronomo biologico che segna il "tempo che affetta" per dirla con Kant, quello che...toc, toc, ci martella nelle tempie e, a volte, sembra farci impazzire di felicità o angoscia, che a un certo punto, sembra spegnersi. Allora guardiamo negli occhi il nostro compagno/a e la domanda, che ha poco di fenomenologico, affiora vigliaccamente: "E questo chi è; che c'entro io con lui?"

Il metronomo si blocca e il piccolo/medio/grande/mega amore è consumato, tritato, frantumato... Tutte quelle strane alchimie che si accendono quando siamo innamorati, tacciono. La prevenzione all'infarto viene meno, gli ormoni boh... Dove sono finiti??? Tutto si stinge e affiora un’unica atroce certezza: L'INCANTO HA CONFINI RISTRETTI... Ma tranquilli, l'incanto appartiene anche agli amori finiti, perché ciò che si infrange nel reale, rischia di sopravvivere, come idea e il vissuto, soprattutto se è stato intenso, esercita una forza che lo consacra. Chi dice che un amore finito lasci solo amarezza e foto ingiallite si sbaglia di grosso, tant'è che persino il vecchio Proust recita: "Le gambe e le braccia sono piene di ricordi".

La molteplicità dei sentimenti e delle emozioni alle fine di un amore, sempre proporzionati all'intensità del legame stesso, ci fanno ammettere che si ama ogni momento o niente: dall'incanto dell'amore che nasce a quello dell'amore che si spegne, dai finali a effetto, alle tiepide eutanasie. Quel che ci resta non può comunque rientrare nel passato. L'amore frantumato ci lascia tanti pezzettini che ci cambiano e ci rinnovano. Immaginiamo di vedere a una mostra di pittura un quadro che ci ha accompagnati per tempo: lo accarezziamo con lo sguardo, con stupore e paura, perchè ci rimanda all'immagine custodita nella memoria e, quando voltiamo le spalle al dipinto, ci sembra che si sia mescolato con noi e riconosciamo il suo posto presso di noi, ma siamo ormai esternamente partecipi della sua bellezza. Così per l'amore finito, perché in realtà se ci pensate bene, l'amore finito è semplicemente un amore appagato, un viaggio compiuto che ti invita a impadronirti per un po’ del tuo tempo, di vagare nella tua mente e nel tuo corpo e riscoprirti per poi ripartire diverso e nuovo.

L'amore finito è una normale pausa, in attesa di sentirti di nuovo Carne viva. Per dirla con Goethe " Mi rimane molto: mi rimangono idee e amori. Che il corpo ridiventi Carne, questo ti auguro".

Maria Chiara Passera

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