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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Settembre 2000


I FILM DI SETTEMBRE 2000

Scelti da Nautilus

Il Mnemonista {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Sandro Lombardi - Roberto Herlitzka - Sonia Bergamasco Sceneggiatura Lara Fredmer e Paolo Rosa con la collaborazione di Giuliano Corti Regia Paolo Rosa; Anno di Produzione Italia 2000 Distribuzione MIKADO Durata 90 

Una straordinaria prova di attori è il cuore della qualità de Il mnemonista, una pellicola non convenzionale in cui sulle orme di Derek Jarman, Paolo Rosa del gruppo artistico Studio Azzurro ricostruisce un celebre caso clinico del neuropsichiatra Aleksandr Lurjia. Un film difficile in cui i due protagonisti Sandro Lombardi e Roberto Herlizka mediano la propria esperienza di attori di teatro "giganteggiando" come voci di un dialogo complesso tra un malato che vede espodere le note dinanzi ai suoi occhi e il medico che deve farsi strada attraverso una malattia mentale fatta di metafore, di sogni e di paure. Tra eleganza ed ironia, nella sua perfetta ricostruzione storica, Il mnemonista è un film che sorge nel terreno di contaminazione tra arte, musica, cinema e teatro, costituendo una base per un'esperienza quasi multimediale alla volta della comprensione dell'anima di un uomo. Una sinergia surreale e magnifica in cui il trionfo della parola equivale a seguire un difficile itinerario intellettuale nella mente di un genio che ricordando tutto soffre drammaricamente come se fosse solo un povero pazzo.

Scream 3 {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Neve Campbell - David Arquette - Courtney Cox - Jenny McCarthy - Parker Posey
Sceneggiatura Ehren Kruger Regia Wes Craven Anno di produzione USA 2000 Distrbuzione Buena Vista Durata 110'

Dopo gli episodi sanguinosi di Woodsboro, Sidney Prescott ha scelto una vita ritirata sotto falso nome. Nonostante faccia di tutto per dimenticare la terribile esperienza del passato, Hollywood continua a sfornare film sulla vicenda che l'ha vista protagonista. Mentre si stanno effettuando le riprese di Stab 3 (Squartati 3) l'assassino con la maschera bianca torna a colpire. Le vittime sono gli attori che interpretano i ruoli dei veri personaggi coinvolti negli efferati omicidi che cambiarono per sempre la vita di Sidney. Il panico si diffonde e la ragazza è costretta a riaffrontare il suo antico incubo. E non c'è pace per Sidney alias la sempre bella Neve Campbell: nessun luogo è abbastanza lontano dall'assassino dalla maschera bianca visto e considerato che la saga di Scream arrivata al suo terzo episodio continua a fare soldi al botteghino. Così Wes Craven ribalta la situazione sviluppatasi nel secondo film, riavvicinando la serie al capostipite. Stavolta c'è qualche pupa in più (ahimé la prosperosa Jenny McCarthy muore troppo presto…) aggiungendo al cast originale anche una reginetta del cinema indipendente come Parker Posey. E Scream 3 conferma così la sua vena di pellicola per cinefili: dopo i due predecessori è ancora il cinema dell'orrore il vero protagonista della saga, la cartina di tornasole attraverso cui raccontare una storia nuova. Gli attori di Stab 3, infatti, sono l'alter ego dei personaggi coinvolti negli omicidi di Woodsboro e per loro è stato preparato un complesso gioco delle parti che sfida lo spettatore a scoprire secondo quale logica perversa, stavolta, il maniaco mascherato ha deciso di tessere la sua trama. Un altro film nel film in cui i destini dei sopravvissuti al primo episodio tornano ad incrociarsi con meno sangue e più divertimento per un film da veri amatori.


Il patriota (The Patriot) {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Mel Gibson - Heath Ledger - Chris Cooper Sceneggiatura Robert Rodat Regia Roland Emmerich Anno di produzione USA 2000 Distribuzione Columbia Tristar Durata 158'

Apparentemente potrebbe sembrare solo un polpettone costosissimo, quasi una trasposizione nel nuovo mondo di Braveheart, mentre in realtà Il patriota è un film interessante e complesso in cui Hollywood rispolvera dal suo glorioso passato un altro eroe sullo stile de Il gladiatore di Ridley Scott. Dopo decine di film con protagonisti delle simpatiche canaglie, ecco un altro uomo duro e puro che combatte solo per difendere la sua patria, la sua famiglia, eseguendo gli ordini ricevuti. All'indomani della guerra di indipendenza delle colonie americane dall'Inghilterra, l'eroe della guerra contro i francesi Benjamin Martin (Mel Gibson) rifiuta di partecipare ad un altro conflitto. Ma quando la sua famiglia è minacciata, decide di scendere in campo solo per salvare i propri figli e vendicare i torti subiti, diventando così una leggenda chiamata: "il fantasma". Virtù, coraggio, lealtà sono i valori che apparentemente possono sembrare anacronistici, mentre, invece, visto e considerato il successo della pellicola con Russell Crowe, trovano la propria consacrazione in una nuova generazione di eroi tutti casa e lavoro, costretti dagli eventi a combattere. Padri di famiglia, contadini alla ricerca della pace, destinati a fare la guerra diventando generali imbattibili. Come Il gladiatore anche Il patriota è un film permeato dal senso dell'onore, dove i due personaggi principali sono uomini incapaci di soccombere di fronte al vizio, amanti dei propri figli e delle tradizioni che portano con sé nel cuore. Una pellicola pacifista ed esplosiva dove l'assurda guerra di posizione di stampo ottocentesco viene ritratta in tutta la sua assurda staticità di un colpo sparato dopo l'altro ad intervalli regolari e in tutta la ferocia di sanguinosi combattimenti all'arma bianca. 



100 ragazze (100 girls) {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Jonathan Tucker - Marissa Ribisi Sceneggiatura e Regia Michael Davis Anno di produzione USA 2000 Distribuzione Eagle Pictures Durata 95'

Matthew è una matricola del college che si innamora di una sconosciuta con cui fa l'amore durante blackout in ascensore. Anche se non l'ha vista in faccia se ne innamora perdutamente e decide di scoprire la sua identità. L'unico indizio in suo possosso è un paio di slip e, per trovare la donna dei suoi sogni, dovrà introdursi nel (quasi) inaccessibile dormitorio femminile dove alloggiano le cento ragazze dell'invitante titolo. Un'impresa durissima lo aspetta, perché se il principe aveva una scarpetta di cristallo per trovare la sua Cenerentola, Matthew ha solo un un paio di slip. Un indumento che richiede un po' di tempo prima di potere essere confrontato… Le favole si adeguano ai tempi? Probabilmente sì, visto che, al di là del linguaggio e delle "modalità di ricerca" dell'amata, 100 ragazze è una commedia romantica con tanto di lieto fine. Ma anche un filmetto banale in cui - al di là delle battute pecorecce e visto e considerata la mediocrità delle situazioni - i toni sexy si alternano a situazioni post demenziali a metà tra il trash e un pulp posticcio che da solo non basta a tenere su la pellicola, divertente, ma non originale e dissacratrice di se stessa come American Pie…


Il mio cane Skipper (My dog Skip) {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Frankie Muniz - Diane Lane - Kevin Bacon Regia Jay Russell Anno di produzione USA 2000 Distribuzione Warner Bros
Durata 95'

Tratto dalle memorie dell'ex redattore dell'Harper's Bazar Willie Morris Il mio cane Skipper è una commedia che non fa risparmiare i fazzoletti. Nel 1995 il giornalista ha dedicato un libro tremendamente commovente e assai dolce al suo cane Skipper, l'animale che lo ha accompagnato per gran parte della sua infanzia. Diretto da Jay Russel, questo romanzo è diventato un film dai toni molto teneri di cui è protagonista un bellissimo esemplare di Terrier Jack Russell. Ma attenzione: Il mio cane Skipper non è una pellicola sullo stile di Lassie o Rin Tin Tin, il film oltre ad un'affascinante prospettiva pedagogica punta a presentare il cucciolo come l'elemento centrale di una storia a sfondo psicologico dove la crescita del bambino è intimamente legata alla sicurezza offertagli dalla presenza immanente e di natura quasi angelica del suo cane. Di fronte ad un padre iper protettivo per avere perso in guerra una gamba durante la guerra civile spagnola, e una madre che vorrebbe potere aiutare il figlio, ma non ci riesce, il cucciolo diventa un elemento centrale e carismatico. Yazoo, la cittadina sonnacchiosa del Mississipi in cui abita la famiglia di Skip diventa così una cornice storica estremamente significativa per una storia senza tempo di amicizia e affetto tra uomini ed animali. 


Delitto + Castigo a Suburbia (Crime + Punishment in Suburbia) {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Vincent Kartheiser - Monica Keena - Ellen Barkin Sceneggiatura Larry Gross Regia Rob Schmidt Anno di produzione USA 2000 Distribuzione Lucky Red Durata 100'

Libero adattamento del classico di Dostoevskij Delitto + Castigo a Suburbia è un film estremamente interessante e decisamente di grande qualità sotto ogni punto di vista. A partire dall'interessantissimo gruppo di attori che a parte i due veterani Ellen Barkin e Michael Ironside è composto da giovani praticamente sconosciuti in grado di offrire in certi momenti una recitazione stupefacente. Proseguendo poi per una regia figlia della MTV generation capace di coniugare le atmosfere urbane di American Beauty alle visioni forti del cinema di Oliver Stone. E poi c'è la storia, che vede una bella, ma insipida teen ager trasformarsi in assassina del proprio patrigno che l'aveva stuprata per vendicarsi della moglie fedifraga e traditrice. Un drammone a fosche tinte, raccontato in maniera sobria ed esemplare, utilizzando la sua essenza per una riflessione amara e senza fronzoli sul senso di responsabilità e di colpa ai giorni nostri. Dell'omicidio verrà, infatti, accusata incidentalmente la madre della ragazza e per la giovane incomincerà così uno strano cammino verso la redenzione grazie all'amicizia / amore per Vincent, un ragazzo enigmatico e affascinante che sembra possedere tutte le domande giuste, per le risposte preconfezionate e banali con cui la giovane ha tentato di anestetizzare la propria anima e la propria coscienza. La crisi e i rimorsi che attanaglieranno la ragazza nascono così dalle suggestioni di una terra di nessuno come la provincia suburbana statunintense, che dopo Happiness, Amici e vicini, Judy Berlin, Getting to know you sembra essere diventata la nuova frontiera veritiera del mito del sogno americano. Un film ispirato ai moti del cuore dei personaggi creati da Dostoevkij che propone per la prima volta una strada credibile verso un finale verosimile e diverso. Una pellicola frutto della contaminazione in atto tra il cinema indipendente e le commedie giovanilistiche di sesso, passione e sangue sullo stile di Cruel Intentions che risente non poco di un'ansia di spiritualità e di semplice redenzione spesso disattesa e ignorata ingiustamente da tanti autori contemporanei. 


Vatel {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Gerad Depardieu - Uma Thurman - Tim Roth - Julian Sands Regia Roland Joffe Anno di produzione USA 2000 Distribuzione Twentieth Century Fox Durata 117'

Aprile 1671: Francois Vatel è il maestro di cerimonie al servizio del Principe di Condé, ormai anziano e finanziariamente rovinato. Per risollevare le sue sorti il principe ha bisogno di ingraziarsi il Re Luigi XIV e spera così di ricevere il comando di una nuova campagna militare contro l'Olanda. Vatel si occupa così di organizzare i ricevimenti per il sovrano che dureranno tre giorni e tre notti. Dalla riuscita dei banchetti e degli spettacoli potrebbe dipendere la sorte del suo principale. Dépardieu, di una fisicità ormai al limite della rovina, interpreta il fedele servitore dalla geniale creatività. La messa in scena della pellicola è a dir poco sontuosa anche se è un senso di gelo che domina inaspettatamente l'azione portata avanti da un gruppo di attori di grande fascino e dalle caparbie qualità artistiche. 
Banchetti spettacolari, fuochi d'artificio e piatti preparati nei modi più originali sono l'anima di un iter storico e gastronomico che trova il suo apice nella sfarzosa 'cena del ghiaccio' con le sculture che fanno da sfondo al ricevimento finale che segna anche la fine (non solo artistica…) di Vatel. Quest'ultimo, infatti, convinto che la cena (non è arrivata la quantità necessaria di pesce per quell'esercito di invitati) si rivelerà un disastro, decide di seguire una decisione estrema, scrivendo una lettera alla sua amante di una notte. Nonostante tutte le buone intenzioni del regista Roland Joffé (Mission, Le Urla del silenzio) Vatel risulta sempre inspiegabilmente freddo e manierato. Una rappresentazione di un mondo cui manca la passione e dove non viene comunque approfondito nulla dei personaggi, né del rapporto che li lega. Siamo lontani anni luce da Amadeus,Le relazioni pericolose di Stephen Frears e perfino dal non eccezionale Valmont di Milos Forman. Niente suscita emozione e tutto lo sfarzo resta fine a se stesso come la riproduzione di un quadro d'autore senza il pathos dell'autenticità.

Jesus' Son {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Billy Crudup - Samantha Morton Sceneggiatura Elizabeth Cuthrell tratta dal romanzo di Denis Johnson Regia Alison Maclean Anno di produzione 1999 Distribuzione K films Durata 107'

Fuckhead è un ragazzo come tanti che attraversa gli anni Settanta trascinando la sua vita tra eccessi come alcol ed eroina e disperazione. L'unica cosa che sembra elevarlo al di sopra di una vita fatta di furti e di storie di strada è l'amore per una donna. Un sentimento nobile, potente, diverso che sebbene lo veda ancora appartenere di forza ad una generazione in fuga lo obbliga a responsabilizzarsi, trovando e conquistandosi duramente un'altra strada per la propria esistenza. Interpretato da quel figaccio di Billy Crudup già visto in Hi Lo Country di Stephen Frears, Jesus' Son segna l'esordio alla regia di Alison Maclean, autrice di una pellicola che dell'opera dello scrittore Denis Johnson coglie decisamente l'essenza. Jesus' Son racchiude, infatti, in sé la confusione religiosa dell'epoca in cui è stato ambientato quando - lontano dai raduni di massa tra rock & roll e chitarre la fede veniva considerata come un fatto privato e spesso salvifico in maniera del tutto personale. In questo senso Fuckhead è come il Tom Tom di The million dollar hotel di Wim Wenders una 'figura cristica accidentale', che attraversa la vita degli altri, comprendendo la ragione e il senso della propria. Ma questo film è anche un'appassionata storia d'amore tra due persone che si cercano e si annullano anche reciprocamente dopo la quotidiana razione di anfetamine. Visioni deformanti che diventano quasi le illustrazioni ideali per un diario lisergico che ancora oggi non sembra avere la distanza giusta per apparirci solo il testamento di un'epoca passata. In questo senso la mescolanza disordinata tra la rivoluzione sessuale e i dubbi di un'intera epoca diventano una sorta di emblematica rappresentazione di una realtà non troppo distante da noi, vissuta ancora da tanti sebbene in maniera del tutto diversa. Un incontro complesso, psichedelico e multiforme con un uomo come tanti deciso a tutti i costi a smettere di fuggire che diventa così la metafora di un'intera generazione decisa a salvare se stessa e quello che resta del proprio barcollante futuro.


Marco Spagnoli

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