Sanremo... non solo
Festival
Taccuino n. 6
Arriva Bono ed è un'altra cosa. Improvvisamente non sei
più a Sanremo, nemmeno più in Italia, sei dentro al
rock. Dentro la storia del rock.
Ringrazia il Papa, D'Alema per la promessa e a Berlusconi
chiede di aiutare D'Alema ad aiutare il giubileo. Dice che
non è politica, ma la vita della gente. Poi parte con All
I want is you, in forma di ballata, con The Edge alla
chitarra. Una lezione di grandezza e di semplicità.
Pochi, è vero, possono permettersela, ma qui è davvero
un'altra cosa. Vengono in mente i concerti degli U2, gli
ultimi, quelli con amplificazioni da far tremare le case
intorno. Poi, ai grandi, basta una chitarra per fare rock.
La commozione della gente è autentica. C'è chi canta e
chi è incantato. Finisce la ballad e c'è la sorpresa. Un
secondo brano. E pensare che qualcuno aveva detto che Bono
non avrebbe cantato. Tocca a una vera poesia adesso. Che
girava in rete in versione pirata, la registrazione di una
prova mai andata in onda alla BBC. Oggi è uno dei brani
del nuovo film di Wim Wenders.
E quando Bono termina il secondo brano The ground Beneath
your feet, testo di Salman Rushdie, il Festival è finito.
O, almeno, non è più quello di prima. Come farà adesso
Max Gazzè a presentarsi sopra il palco dove ha cantato la
storia del rock?
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