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redarrowleft.GIF (53 byte) Computer Febbraio 2000

Le mappe del potere

La geografia del pianeta viene trasferita pezzo per pezzo nella Rete e, da utile strumento per i turisti, è ormai diventata fondamentale nella pianificazione di grosse aziende. Nel frattempo c’è chi ha pensato a creare un rappresentazione geografica di Internet stesso. Con qualche sorpresa

Chi, tra gli appassionati navigatori, non conosce le mappe di Virgilio? Ormai chi per divertimento o per lavoro deve andare a sentire una conferenza o vedere una mostra in una città che non gli sia familiare può organizzarsi il viaggio agevolmente. Basta andare sulla mappa della città da visitare, digitare l’indirizzo cercato e, come per magia, appare una cartina con segnato il punto esatto dove dobbiamo andare. E poi la mappa può essere ingrandita, rimpicciolita, in modo che l’utente riesca ad orientarsi a seconda dei propri punti di riferimento. Adesso i siti che offrono questo servizio si stanno moltiplicando: Jumpy offre un modello di mappe simile ma leggermente più complesso, mentre Arianna le ha progettate su scala nazionale partendo dai percorsi tra una città e l’altra: sono più intuitive perché quasi interamente grafiche. Omnitel 2000, invece, le utilizza per localizzare i ristoranti che segnala. Per vedere chi queste mappe le crea si possono visitare i siti www.mids.org, azienda di oltreoceano, oppure www.csh.it, un’azienda italiana.

In qualunque tipo di industria, oggi la chiave per emergere è rappresentata dalla capacità di realizzare un’efficace programmazione strategica basata sui cambiamenti del mercato, i bisogni e i desideri dei clienti, la capacità della propria compagnia, le offerte della concorrenza. Tutte queste attività possono essere correlate tra loro tramite un fattore comune: il territorio. Infatti, più dell’80% dei dati sui quali le compagnie di telecomunicazioni fanno affidamento per prendere decisioni hanno un contesto geografico di riferimento. Per l’analisi di questi dati spaziali è nato da più di un decennio il Gis (Geographical Information System) che, con la tecnologia mapping, permette di correlare, visualizzare ed analizzare le informazioni. Per fare un esempio, con il mapping è possibile stimare accuratamente e velocemente le possibilità offerte dal mercato al fine di massimizzare il profitto degli investimenti nelle infrastrutture, concentrandosi nell’area dove il potenziale è maggiore. La compagnia telefonica Bell South è stata una delle prime compagnie statunitensi ad offrire un servizio di comunicazione mobile basato su MapInfo per la creazione di una banca dati in tempo reale. Il sito di MapInfo offre anche dei seminari on line, tenuti periodicamente e gratuitamente.

Ma la rappresentazione geografica più curiosa attualmente realizzata in Rete è quella della Rete stessa. Questa è l’idea di Bill Cheswick, dei Laboratori Bell, e Hal Burch, della Carnegie Mellon University. Internet è composta da tantissime reti locali collegate tra loro da dei dispositivi chiamati router. Questi leggono i pacchetti di dati inviati da ciascun computer e li dirigono verso la loro destinazione, la quale verrà raggiunta tramite uno dei percorsi possibili attraverso la Rete complessiva. Sulla mappa di Cheswick e Burch, le nebulose sono i principali fornitori di notizie in rete e le galassie sono le dorsali, grossi collegamenti che corrono attraverso i continenti. Ciascun punto è un router, un computer, o comunque un dispositivo che smista i dati che viaggiano su questa autostrada dell’informazione.

Un computer nel laboratorio di Cheswick esamina una per una le reti che compongono Internet, inviando informazioni a ciascuna di esse ed aspettandone la risposta. Un pacchetto di dati può attraversare molte strade diverse, ma solo una verrà tracciata e memorizzata. Internet è un mondo che cambia in continuazione e il programma di Cheswick lo esplora interamente una volta al mese. Al ritmo di diecimila reti al giorno, impiega una decina di giorni per aggiornare tutti i dati. Poi questi dati devono essere resi leggibili e per questo gli studiosi hanno creato un algoritmo che simula 6 diverse forze di attrazione e repulsione fra i punti. E questo non è stato facile: ci sono volute diverse versioni dell’algoritmo di tracciamento e del programma di visualizzazione per rendere la mappa leggibile. I colori, in particolare, svolgono un ruolo fondamentale. La mappa che risulta, però, non ha proprio niente a che fare con il mondo fisico: il fatto che due punti siano lontani sulla mappa non significa che i due computer corrispondenti non possano risiedere a pochi chilometri di distanza. E’ possibile che un’informazione scambiata tra due computer italiani faccia il giro del mondo. Lo si può vedere sulla mappa che evidenzia i domini .it.

Chi volesse vedere l’intero atlante della geografia di Internet può andare nel sito di Cybergeography, oppure nel suo mirror italiano www.museoscienza.org.

t.t.

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