Vai al numero precedenteVai alla prima paginaVai al numero successivo

Vai alla pagina precedenteVai alla prima pagina dell'argomentoVai alla pagina successiva

Vai all'indice del numero precedenteVai all'indice di questo numeroVai all'indice del numero successivo
Scrivi alla Redazione di NautilusEntra  in Info, Gerenza, Aiuto
redarrowleft.GIF (53 byte) Attualità Febbraio 2000

Che bello, ho la Luna di traverso

E’ il tailer di Prada, quello che a bordo regola il fiocco e si prende in faccia più acqua e vento di tutti. Carlo Celon, Uno dei protagonisti del miracolo Luna Rossa nella Coppa America di vela, parla delle sfide con Cayard. E si prepara alla finale contro i misteriosi neozelandesi di Black Magic

A bordo è quello che durante le boline si prende più secchiate di acqua e schiaffi di vento di tutti. Non può fare altro, Claudio Celon: è il tailer di Luna Rossa, la vittima sacrificale che regola il fiocco, la grande vela di prua. Costretto a restare controvento con la testa mezza fuori dalla barca, una scotta in mano e gli occhi sempre verso l’alto. Che altro può fare, se non riderci su? "Beh, sono 30 anni che prendo acqua. Forse è per quello che non ho più capelli…".

Dopo il 5 a 4 su AmericaOne di Paul Cayard e la vittoria nella Louis Vuitton Cup che li lancia nella finale di Coppa America di vela, ad Auckland, in Nuova Zelanda, c’è aria di festa. Anche perché la mensa del team Prada, dice Celon "è meglio del ristorante". E "Ciccio", "Braciola" e "Mortadella", soprannomi più da gara di cucina che da velisti, apprezzano. Come il brasiliano Torben Grael detto "Copperfield" (il mago) o "Santo Grael" per le intuizioni quasi soprannaturali su dove tira il vento. Comunque tutti in vacanza fino a giovedì, ordine di Bertelli, l’uomo Prada che sull’avventura di Luna Rossa ha investito circa 110 miliardi. Una bella cifra ma, come ha osservato qualcuno, "il prezzo di un solo giocatore di calcio" per organizzare e mantenere barca, equipaggio e seguito vario. Un centinaio di persone, alla fine. E questo da tre anni.

Dopo la due giorni di relax (turismo, tennis, mogli, figli e, per i single, flirt eventuali) si torna al lavoro: sveglia alle 6 di mattina, palestra, colazione, briefing, preparazione barca, in acqua fino al pomeriggio, riunione, ancora palestra, cena. E’ (quasi) così da quattro mesi. Lo sarà fino al 19 febbraio, inizio della prima delle nove regate che decideranno se la Coppa America resterà in Nuova Zelanda o sbarcherà sul Tirreno, a Punta Ala.

Certo non è che prima, in Italia, l’equipaggio di Luna Rossa prendesse il sole. "A pensarci bene, è da due anni che non vedo mio fratello" dice Mario Celon, uno dei tre fratelli dello Yachting Club di Torri del Benaco, sul Lago di Garda. Tutti velisti pluridecorati. Così la pizzeria di famiglia in paese (nome: "La strambata", e che altro?) in questi giorni è diventata un night club un po’ speciale: spettacolino per 300 persone fino alle 4 di mattina. Sul maxi schermo però la star è Luna Rossa e il fratello Claudio, 39 anni, tre edizioni delle olimpiadi alle spalle, sei titoli italiani in classe FD e due in Soling, nell’87 in Coppa America su Italia. Una vita di secchiate di acqua salata in faccia.

I defender neozelandesi sono un mistero per tutti. Da tre anni aspettano e non si sono confrontati con nessuno. Loro sono forti e giocano in casa, ma la barca? Cosa vi hanno detto le "spie" che Prada ha sguinzagliato durante gli allenamenti degli avversari?

E’ come fare una gara di auto senza sapere su cosa correranno gli altri – spiega Claudio Celon (ma in realtà al fratello Mario ha confessato che "siamo più veloci noi…") - L’unica speranza è che i mezzi siano uguali, la barca in questo caso è tutto.

Ma saranno loro a scegliere il campo di gara e relativo vento…

Bah, quello non cambia molto le cose. Si decide quando ci si trova in acqua. La baia, qualunque zona scelgano, è sempre la stessa.

Torniamo alla sfida con Cayard. Quando vi siete trovati più in difficoltà?

A dire il vero ogni regata era un problema, non sai mai come sarà. Il momento peggiore? Il 4 a 3 per lui (ride). Se ci sono state discussioni? Ma quelle ci sono sempre, dopo ogni gara. Si impara da quello che si fa prima.

E’ vero che dopo le tre sconfitte consecutive avete cambiato tattica? Che invece di lasciare andare l’avversario per cercare la velocità avete scelto di marcarlo da vicino?

No, ogni regata ha la sua storia, non abbiamo modificato tattica. Il fatto è che quando si è in barca è tutta un’altra cosa, visto da fuori è difficile capire le scelte. E poi in quella famosa gara dove abbiamo scelto due lati diversi e il vento è andato ad AmericaOne, poteva andare diversamente, poteva andare da noi e a lui niente. Insomma le probabilità erano uguali.

Ci sono stati momenti in cui a bordo di Luna Rossa sembrava che tutti parlassero, non si capiva chi comandava. Era solo il momento o c’è stata confusione?

Si, in certe regate è così. Non bisognerebbe, ma mica è facile evitare il "pollaio". Come quando sei a contatto con l’avversario: non sai cosa farà lui, è quello il momento del "pollaio". Gli ordini dovrebbe darli uno solo, ma là a prua a 20 metri non capiscono e bisogna che qualcuno lo ripeta. Intanto l’altra barca cambia manovra e devi cambiare anche tu. Ohé, siamo in 16 a bordo…

Qualcuno diceva che nelle prime regate De Angelis, lo skipper, sembrava incerto, con poca grinta. Non è che c’entra il fatto che è sempre così riservato e silenzioso?

Ma no, certo non è un estroverso. Con noi però è diverso. La grinta? Era alla sua prima Coppa America, e davanti aveva degli esperti di queste gare. E’ normale.

Di sicuro c’è che, De Angelis, detesta quei microfoni che siete obbligati a tenere a bordo. Ma voi vi ricordate di averli quando siete in gara?

Ah, quelli. No, quando parti chi ci pensa? Certo sono un po’ un problema, cosa succederebbe se li mettessero addossi ai giocatori di calcio? Il fatto è che noi da qua, dalla barca, non sappiamo cosa si sente. Chissà cosa salta fuori mentre siamo in gara. A proposito: ma cos’è che sentite voi?

a.m.

np99_riga_fondo.gif (72 byte)

                                           Copyright (c)1996 Ashmultimedia srl - All rights reserved